Gli obiettivi di Lisbona dell'Unione Europea
Data: Martedì, 17 aprile 2012 ore 08:00:00 CEST
Argomento: Opinioni


lingue I bambini che oggi sono in classe quarta della scuola primaria - classe 2002 - saranno i diciottenni del 2020. Per quella data gli Obiettivi di Lisbona dell'Unione Europea prevedono l'80% di giovani diplomati. Oggi la percentuale, italiana ed europea, è molto più bassa. Una scuola, quindi, sulla quale si deve investire, in tecnologia, in qualità, in servizi, anche in edilizia: esattamente il contrario di quello che si sta facendo nell'Italia di oggi. Si dice:"C'è la crisi": ma dalla crisi non si esce tagliando i servizi e i redditi. Dalla crisi si esce favorendo la produzione di ricchezza, e questo comprende anche quella ricchezza spostata avanti nel tempo che è rappresentata dalla cultura, dall'istruzione, dall'aggiornamento sulle nuove conoscenze.

Non sarà nel 2020 la nostra un'Europa manifatturiera: avremo bisogno di persone colte, capaci di parlare bene le lingue, utilizzare appieno l'informatica, gestire relazioni fra persone, assimilare per tutta la vita competenze nuove. Cosa si fa, invece ? Da quest'anno le scuole primarie non hanno più contemporaneità orarie, e quindi si perde ogni possibilità di attività di laboratorio. L'edilizia, in edifici scolastici che ormai sono in gran parte arrivati a 50-60 anni di vita è pressochè un disastro. I servizi che i comuni assicurano alle scuole (mense, trasporti, Itinerari Educativi) sono tagliati dalle finanziarie dei vari governi. Lo stesso accade per i servizi psico-pedagogici delle Asl. Non si chiamano le supplenti, e i bambini vengono divisi per le classi. Non è una richiesta ideologica chiedere che alla scuola sia assicurato il necessario per funzionare: è un interesse di tutta la società, compresi gli imprenditori.

Lorenzo Picunio
picunio@yahoo.it





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