Dirigenti senza eredi a Verona: speriamo arrivino le nomine in tempo
Data: Venerdì, 13 aprile 2012 ore 09:10:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Rappresentano la “vecchia guardia” al vertice degli istituti superiori veronesi. Quelli che, per la maggior parte della loro carriera, sono stati “presidi”, finché la legge 59 del 2000 ha previsto per loro la competenza gestionale e non più didattica, trasformandoli a tutti gli effetti in dirigenti. Tanti volti noti a generazioni intere di studenti veronesi e che oggi, a pochi mesi dalla pensione, potrebbero lasciare dietro di sé il vuoto. O, meglio, un “reggente”, in attesa della nomina di un dirigente successore che potrebbe non essere proprio dietro l'angolo.
Una condizione di “interregno” che vivono già oggi 24 istituti scolastici a Verona e provincia, costretti ad affidarsi per 12 mesi a una “reggenza”, cioè a un dirigente che ha già in carico un'altra scuola, con tutte le difficoltà del caso. Non sempre, infatti, le sedi sono vicine, senza contare eventuali succursali. E poi c'è la conoscenza richiesta a chi dirige un istituto, difficile da costruirsi se si viene catapultati in una realtà nuova dopo che per anni ci si è occupati di altro.
Lo sa bene Marcello Schiavo, che dovrebbe terminare servizio il 31 agosto e che, dopo anni alla guida del Fracastoro, ha accettato la reggenza del Marco Polo, ospitato nell'edificio attiguo. Così come, per restare nel panorama degli istituti superiori cittadini, Delfina Varalta, dirigente del tecnico Marconi, che guida anche il professionale Giorgi.
Il problema è la difficoltà di ricambio generazionale. L'ultimo concorso è stato bandito nel 2011, a distanza di 5 anni dal precedente, che aveva reclutato personale con notevole esperienza (e età anagrafica) sulle spalle. Per il concorso attuale si attendono ancora i risultati degli scritti. E il timore è che non bastino i cinque mesi che ci separano dall'inizio del prossimo anno scolastico per completare l'iter con gli orali. In tal caso, cosa accadrebbe?
«Non prevedo situazioni di emergenza», rassicura Pontara, dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale. Il quale aggiunge: «Con l'operazione di ridimensionamento seguita all'applicazione dell'autonomia scolastica sono state accorpate scuole medie e direzioni didattiche contraendo, di fatto, le dirigenze da 122 a 112. In questo modo dovremmo riuscire a contenere questa ondata di pensionamenti, prevista nell'ordine di cinque o sei unità, mantenendo la situazione come quella attuale. Siamo comunque fiduciosi che entro settembre vengano nominati i nuovi dirigenti», conclude il dirigente Pontara, «il bisogno di ricambio e di nuova linfa, infatti, è forte”.

E. P.
Larena.it





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