Da un’area periferica una scuola fiore all’occhiello entrata nel gotha nazionale
Data: Mercoledì, 11 aprile 2012 ore 19:01:49 CEST
Argomento: Opinioni


Vincenzo Brancatisano Nei giorni scorsi abbiamo riferito dell'ottima performance del liceo privato delle scienze sociali "Francescane" di Palagano (MO) nella classifica della Fondazione Agnelli. Oggi interviene sull'argomento il sindaco di Prignano sulla Secchia con un intervento sulla Gazzetta di Modena.

Il Liceo delle Scienze sociali Francescane di Palagano gestito da suore, con contributi solo dalla Diocesi e dalle rette, dove sobrietà si coniuga con eccellenza
Nei giorni scorsi, sulla stampa, sono stati pubblicati i risultati di una ricerca della Fondazione Giovanni Agnelli sui rendimenti degli Istituti scolastici superiori e la preparazione al mondo universitario. Lo studio è stato condotto in quattro Regioni, tra cui l’Emilia Romagna. Sulla base dei dati degli anni accademici 2007/08 e 2008/09, la Fondazione ha esaminato i libretti universitari di 29.116 studenti che hanno studiato in Emilia Romagna e si sono immatricolati entro due anni dal diploma. Nel ricostruire la carriere del primo anno di Università, i ricercatori hanno guardato sia il profitto che la velocità nel sostenere gli esami. Nella nostra Regione sono stati messi in fila 179 Istituti secondari e, nella graduatoria che misura l’“effetto scuola”, ovvero il contributo specifico delle scuole nella preparazione agli studi universitari, l’offerta del sistema formativo modenese ne esce molto bene. Tra i primi dieci migliori istituti in Emilia Romagna, quattro sono modenesi. Al primo posto si colloca l’Istituto tecnico Industriale E. Fermi, storica eccellenza territoriale, fino a pochi anni fa gestito dalla Provincia, al terzo posto il Liceo Classico Muratori, altro “santuario storico” della cultura modenese e poco sotto... udite-udite, all’ottavo posto il Liceo delle Scienze sociali “Francescane dell’Immacolata” di Palagano. Un territorio marginale e “svantaggiato”, una scuola paritaria, per di più di ispirazione cristiana, gestita da anonime suorine e malcapitati insegnanti che magari frequentano anche poco i circoli e i dibattiti che da decenni attanagliano e paralizzano la Scuola Italiana nel gotha dei migliori. Ce n’è abbastanza per scompaginare le idee ai troppi cervelli benpensanti e ideologizzati. L’edizione di Bologna di Repubblica non cita nemmeno l’Istituto, passando direttamente dal quinto al decimo posto dove si è piazzato l’Istituto tecnico Barozzi, mentre Il Fatto Quotidiano colloca l’Istituto al 49° posto. Povera informazione e povera Italia, verrebbe da dire, se ancora oggi, anche sul tema dell’educazione dei propri figli, si divide tra guelfi e ghibellini, tra clericali e anticlericali! Non è mia intenzione entrare in un dibattito scuola statale-scuola non statale. Vorrei fare solo alcune considerazioni personali. Chi scrive è, oltre che Sindaco di uno di quei Comuni “svantaggiati” a cui nei decenni passati l’Istituto di Palagano ha offerto una formidabile opportunità educativa per decine e decine di ragazze, anche padre fortunato di una ragazza che, per scelta familiare condivisa, ha frequentato quell’Istituto diplomandosi proprio nell’anno scolastico 2006/07. Conosco pertanto assai bene quella realtà. Ho potuto apprezzare di persona, infatti, la qualità elevata dell’insegnamento, frutto del grande impegno profuso dal corpo docente (al 90% laico) oltre alla grande attenzione per la crescita umana dei ragazzi. Il tutto fra grandi e croniche difficoltà economiche (la scuola si regge con le proprie gambe col solo contributo della Diocesi e delle rette, non riceve contributi pubblici e quindi non grava sulla collettività) e logistiche a causa della carenza di collegamenti pubblici utili. In un ambiente sobrio in cui tutti vengono resi partecipi dell’importanza di evitare sprechi e distruzioni, dove si spengono le luci e il riscaldamento se non ce n’è bisogno, si riutilizza la carta, dove i banchi e gli arredi, ancora di aspetto dignitoso, sono quelli di quarant’anni fa. Il sapore di comportamenti antichi (ma tornati molto attuali) in aule dotate di moderne strumentazioni informatiche. Ebbene, mia figlia è cresciuta in questo ambiente, si è laureta con 110 e lode in una Università Statale e, come lei, tanti altri ragazzi che sono usciti da quelle mura hanno avuto ottime performance universitarie. Ho sentito il dovere di scrivere questa lettera, in primo luogo come Sindaco, allo scopo di sensibilizzare le Istituzioni perché non permettano che vada disperso un tale patrimonio, poi come genitore, per complimentarmi con le Suore Francescane di Palagano e tutti gli insegnanti per la loro esemplare professionalità.

Mauro Fantini
Sindaco di Prignano sulla Secchia
Gazzetta di Modena, 11 aprile 2012






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