Qualità della scuola: la classifica regionale promuove Modena
Data: Martedì, 10 aprile 2012 ore 13:00:00 CEST
Argomento: Opinioni


Vincenzo Brancatisano Quattro scuole modenesi su un totale di 179 si posizionano tra le prime dieci di una classifica regionale sull’efficacia degli apprendimenti, che vede sul podio più alto il tecnico industriale Fermi e all'ottavo posto (terzo in provincia) il liceo privato paritario Francescane di Palagano, che però emerge per essere l'unica scuola privata entrata nella top ten regionale. E se il liceo scientifico Tassoni (12º in regione) ha battuto il Wiligelmo (46º) e il liceo classico Muratori (ottimo 3º posto in regione, 2º in provincia) ha distanziato il San Carlo (124º in regione), il Fermi ha vinto su tutta la linea, non solo contro l'omologo Corni (152º), ma anche contro tutti gli altri istituti, tecnici e licei, di tutta la regione, tra i quali si distingue al decimo posto in regione l'Itc Barozzi (4º in provincia).
Un grande successo dunque per il Fermi (già patrimonio dell’amministrazione provinciale, ceduto allo Stato dal Governo Prodi proprio a ridosso dell'indagine in questione) e per le nostre scuole, tra le quali emerge anche il tecnico commerciale Luosi di Mirandola, al 15º posto regionale.

Sono questi alcuni dei risultati di un’indagine condotta dalla Fondazione Agnelli relativa alla valutazione delle scuole superiori di Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia e Calabria dal punto di vista della loro capacità di preparare agli studi universitari. L'indagine ha riguardato i risultati di profitto e rendimento agli esami universitari dell’anno accademico 2007 - 2008 di oltre 145mila diplomati provenienti da 1.011 istituti (179 quelli emiliano romagnoli) che hanno frequentato il primo anno accademico. L’obiettivo - spiega la Fondazione - è andare a vedere a ritroso da dove provengono e quali sono le scuole che li hanno preparati meglio. Ed ecco le principali conclusioni sostanzialmente comuni alle regioni considerate, tra le quali tuttavia non è stato condotto alcun confronto. Intanto la buona qualità della formazione fornita dagli istituti tecnici, rispetto ai licei, se valutata in termini di “effetto scuola”. Il quale, secondo i ricercatori, «è lo specifico contributo dato da ciascuna scuola, al netto di altri fattori (quale, tra gli altri l'estrazione sociale, ndr), per preparare i propri studenti agli studi universitari, grazie all’organizzazione scolastica, alla qualità dell’offerta formativa e degli insegnanti, alla capacità di orientamento. In una parola, è la “bontà” del lavoro della scuola: dovrebbe essere uno dei fattori più importanti nella scelta di una scuola da parte delle famiglie, come pure nella valutazione da parte dell'amministrazione scolastica». Da questo punto di vista la ricerca è riuscita, per vie traverse, a cogliere un obiettivo tabù, cioè la valutazione, contro la quale si scetenano ogni anno le proteste degli insegnanti e dei sindacati. Come dire: care matricole, aprite il libretto universitario, fate vedere i voti conseguiti negli esami del primo anno (quando ancora la preparazione è fortemente condizionata dai pregressi studi delle medie di secondo grado) e vi diremo quanto sono stati bravi i vostri insegnanti e quanto efficace si è dimostrata la vostra scuola nel prepararvi verso l'università. La Fondazione promette ora di realizzare una analoga ricerca sugli istituti professionali per verificare stavolta l’efficacia nel preparare verso il mondo del lavoro. Altro dato è l’effetto provincia: gli studenti dei piccoli centri hanno in media una performance universitaria migliore rispetto a quelli dei grandi centri urbani, quasi che la minore distrazione, i maggiori sacrifici legati al pendolarsimo, il giudizio sociale più pressante nei piccoli centri abbiano motivato meglio i ragazzi nello studio. Emerge infine una «deludente performance della maggior parte delle scuole non statali». Una constatazione, questa, che rimanda a Modena, anzi alla provincia nella sua dimensione più disagiata, la montagna. Siamo a Palagano e qui sorge una scuola privata paritaria, il liceo delle scienze sociali “Le Francescane dell'Immacolata”, piazzatasi all’ottavo posto in regione, prima del liceo omologo modenese Sigonio (59º posto) e dell'istituto tecnico commerciale “Barozzi”, ultimo tra i primi dieci in regione, ottima posizione, che consente alla preside reggente Rossella Bertoni (dirigente effettiva del liceo Muratori) di aprire l'ultimo collegio dei docenti con la comunicazione dei «risultati lusinghieri» in anteprima. E se la dirigente Maria Cristina Zanti sottolinea la bontà storicamente incontestabile del percorso di studi del suo Fermi, la preside del liceo privato di Palagano, Armanda Debbi, ha più di un motivo per esternare orgoglio e soddisfazone per un prestigioso risultato che si pone come detto in controtendenza: «Per noi - ammette Debbi - è un premio inaspettato e un riconoscimento importante della scuola paritaria come scuola del servizio pubblico. In montagna ci si scontra con tante difficoltà, anche economiche, non abbiamo contributi e aiuti, gli studenti pagano una retta, ma anche noi sappiamo fare scuola di qualità». Il liceo assorbe 60 alunni provenienti da Palagano, Lama, Frassinoro, Montefiorino e Pavullo, i docenti sono stabili da anni e hanno tutti un contratto a tempo indeterminato. «Per noi che siamo qui, persi tra le montagne e lontani da tante opportunità - spiega il prof. Alessandro Tassoni sul sito della scuola - è bello sentirsi in grado di stare alla pari con gli altri, ma con il valore aggiunto di rapporti umani che qui hanno un sapore speciale».

Vincenzo Brancatisano





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