Non mollano i docenti della Scuola per l'Europa
Data: Venerdì, 06 aprile 2012 ore 14:01:54 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Parma - In 34, tra professori tuttora in servizio ed ex, hanno presentato un esposto al Tribunale del lavoro di Parma contro l'istituto di via Saffi. Chiedono, in totale, circa 3 milioni di euro alla scuola. La cifra sarebbe l'equivalente degli stipendi europei mai versati dal primo settembre 2010. E' un fronte inedito nella guerra di logoramento di via Saffi. Dopo il ricorso al Tar del 2011, perso, per una presunta illegittimità del concorso per la selezione del personale e mentre è ancora in atto un'inchiesta della magistratura su ipotetiche irregolarità commesse nello svolgimento di quel concorso, gran parte degli insegnanti torna alla carica chiedendo "ciò che ci è dovuto in base alle normative vigenti e che mai ci è stato versato".

Il punto di partenza è la legge del 3 agosto 2009, la numero 115 sul "Riconoscimento della personalità giuridica della Scuola per l'Europa di Parma". L'articolo 1, comma 11, stabilisce che "al dirigente, al personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario (...) è corrisposta, per la sola durata dell'incarico presso la Scuola, una retribuzione equiparata a quella vigente nelle Scuole europee di tipo I (...)".

L'istituto avrebbe dovuto corrispondere i salari "comunitari" a partire dal primo settembre 2010, data di entrata in vigore della 115. Secondo i ricorrenti, però, i loro compensi sono sempre stati italianissimi e al di sotto delle cifre previste. Solo
a partire dall'anno scolastico 2011/2012 - e per i soli vincitori del concorso contestato - la Scuola ha adeguato le paghe, ora pari anche a 3.837 euro mensili netti per i docenti del ciclo secondario.

Nel complesso, se venisse ritenuta in difetto dal Tribunale del lavoro, la Scuola di via Saffi - finanziata da Roma - dovrebbe sborsare la bellezza di tre milioni di euro circa in stipendi arretrati. "Perché la legge 115 non è stata applicata?" è la domanda dei 34 professori. L'udienza per la causa è stata fissata al 9 settembre prossimo.

Neppure la prossima estate scorrerà serena per lo stimato istituto figlio dell'Efsa, peraltro in attesa di notizie  -  sul versante politico-economico  -  in merito al cantiere della nuova sede scolastica di via Langhirano, in stallo per carenza di fondi pari a circa 8 milioni di euro: il Governo non ha ancora deciso se concederli effettivamente. E intanto, secondo diverse fonti, dopo quella di un mese fa LEGGI in via Saffi proseguirebbero le visita da parte degli inquirenti che stanno indagando sull'esito della selezione dell'estate 2011.

Marco Severo
parma.repubblica.it





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