Comitato CNAT: Presidente Lombardo, risponda ai precari amministrativi e tecnici
Data: Giovedì, 05 aprile 2012 ore 10:37:22 CEST
Argomento: Comunicati


Raffaele Lombardo Mario Di Nuzzo: Signor Presidente, voglio semplicemente raccogliere un passaggio del discorso dell’ex Ministro dell’istruzione De Mauro, le cui parole rispecchiano l’attuale momento dell’istruzione pubblica statale che va verso la distruzione.
La scuola può salvarsi, L’Università l’hanno fatta a pezzi. Della ricerca è quasi inutile parlare. È evidente a moltissimi esperti di economia che stiamo già pagando, in termini di produttività, un deficit di ricerca. Ma nessun politico ne parla. Eppure all’estero, Sarkozy e Hollande si sfidano sull’istruzione; Obama per vincere punta sull’istruzione; la Merkel taglia i fondi su tutti i settori e quel che risparmia lo redistribuisce all’Istruzione. Qui invece si demanda a un Ministro come se fosse materia di un solo Ministero. Da Monti non ho sentito una parola. E, per la verità, non ne ho sentita una da nessun altro politico, con l’eccezione, davvero solo verbale, di Vendola».

Presidente, di fronte a questo monito dell’esperto De Mauro, punti sulla scuola, altrimenti che Sicilia sarà quella del futuro, che scuola sarà se non avrà risorse necessarie al funzionamento e all’organizzazione delle autonomie e future reti di scuole, un organico funzionale, personale qualificato e stabilizzato, e naturalmente “idoneo”, un’istruzione che sappia ereditare gli esempi che l’hanno resa così prestigiosa agli occhi del mondo.
Il clima di tensione è ormai quotidiano nel mondo della scuola, e le convocazioni ATA svolte ad anno scolastico inoltrato presso l’IPSIA “FERMI” di Catania, altro non sono che l’ennesima prova di come si resti attoniti di fronte all’indifferenza perpetrata nei confronti dei colleghi amministrativi e tecnici, e alla tenace volonta delle OO.SS., di rendere fattiva la mobilità professionale, le cui ripercussioni saranno gravissime sul personale amministrativo e tecnico e come molti sostengono inopportuna ad anno scolastico già inoltrato.
Una brutta pagina di scuola si è consumata oggi a Catania. Da precario storico, ho lasciato l’IPSIA “FERMI” di Catania, con la consapevolezza, che si sia consumato l’ennesimo abuso al personale amministrativo, privato dopo oltre 36 mesi di servizio di quel sacrosanto diritto al lavoro. Molti assistenti amministrativi e tecnici, precari storici da 10 -15 anni resteranno a casa, perché il loro posto di lavoro “fino all’avente diritto” è stato assegnato ai vincitori del concorso della mobilità professionale, in un momento di profonda crisi occupazionale e recessione economica. Sacrificare una occupazione legittima a coloro i quali per anni l’hanno sudata, è una grossa responsabilità che le OO.SS. dovranno assumersi di fronte all’opinione pubblica, ma soprattutto di fronte alla loro stessa coscienza.
La fiducia e la riconoscenza di Dirigenti, operatori e famiglie non è bastata a salvare questo posto di lavoro nonostante per noi, amministrativi e tecnici non siano mancati innumerevoli sacrifici in sedi a volte disagiate con costi aggiuntivi e rischi dovuti ai quotidiani trasferimenti. Persone in servizio dal 1 settembre 2011, la cui collocazione lavorativa diventerà problematica perché a 45 - 50 anni, dopo anni di estenuante precariato da una scuola all’altra saranno costretti presumibilmente a restare a casa, e quel che è peggio senza alcuna ragione.
Altro che merito, E’ una vergogna Presidente, non si può tacere, è intollerabile e privo di ogni logica quello che sta succedendo, ma quali tutele per i precari della scuola, ma a chi prendono in giro?
Noi come Comitato Nazionale assistenti amministrativi e tecnici, abbiamo chiesto un incontro formale in cui vogliamo che sia presente anche l’Assessore M. Centorrino e le principali organizzazioni sindacali della Regione Sicilia, perché è necessario trovare una soluzione a queste politiche sciagurate, perché vogliamo sapere dai Sindacati come vogliono tutelare i precari amministrativi e tecnici, quali iniziative intendano perseguire prima dell’inizio dell’a.s. 2012/13, visto che i posti vacanti resisi disponibili dopo le convocazioni di agosto sono stati riservati per i collaboratori scolastici e probabilmente quel che resta sarà coperto dai docenti inidonei.

Chiediamo con effetto immediato l’istituzione di un tavolo permanente con il MIUR, il MEF e il Ministero del lavoro per dare certezze a tali categorie svantaggiate e se necessario intraprenderemo azioni legali a tutela delle categorie e riferiremo in Commissione Europea quello che sta succedendo.
Come Presidente del CNAT chiedo ragionevolmente deroghe all’art. 64 della legge 133/08, e la revisione urgente degli organici ATA perché il disagio e la disperazione di migliaia di precari ATA, sembra inarrestabile, perché le problematiche del lavoro e del precariato storico in una regione come la Sicilia non possono essere trattate alla stregua delle regioni del Nord dove i tassi di disoccupazione sono molto meno drammatici, dove determinate azioni sindacali sono meglio tollerate.
D’altra parte il suo Assessore, aveva già messo in evidenza ad inizio anno scolastico di comune accordo con gli Assessori all’istruzione delle Regioni del Mezzogiorno, che i contingenti non erano distribuiti equamente, che la Sicilia era penalizzata. Ma se a Roma autorizzano la mobilità professionale e il passaggio dei docenti inidonei nei profili di assistente amministrativo e tecnico, e se sono pronti a nuovi tagli nell’ordine di 1000 posti di assistente amministrativo e il transito di 3.500 posti di ITP nel profilo di assistente tecnico, mi chiedo cosa resterà dei precari amministrativi e tecnici ATA della scuola? Forse solo il ricordo, eppure solo in Sicilia siamo circa 5000, ma diventeremo ancora di più se non saranno presi urgenti provvedimenti.
Se il Ministro annuncia numeri esigui sul contingente per l’a.s. 2012/13 le anticipo preventivamente che siamo spacciati, perché ad esempio solo a Catania, i posti vacanti saranno già esauriti, perché nel frattempo sono stati assegnati ai vincitori di concorso della sopracitata mobilità professionale e resta il dubbio se i docenti inidonei accetteranno la sede provvisoria, tra qualche giorno in attesa di confermare la sede definitiva con decorrenza dall’a.s. 2012/13, rendendo ancora più drammatica una condizione ormai al collasso.
Considerato che ad aggravare la situazione ci sarà il dimensionamento scolastico, le minori iscrizioni e le nuove regole del turn over, a differenza delle Regioni del Nord, tale allarme sociale avrà maggiori ricadute sul territorio e sul lavoro.
E’ necessario che lei intervenga subito e non deleghi ad altri, compiti di tale rilevanza istituzionale. Il Ministro Profumo e il Governo Monti assumano nei suoi confronti e verso i precari siciliani un impegno preciso verso la scuola anziché demandare, come dichiarato dal Ministro De Mauro, una materia così importante ad un solo Ministero. Se l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, ci chiariscano se la Sicilia ne fa ancora parte.

Mario Di Nuzzo
mario.dinuzzo@libero.it





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