Il vero fascismo
Data: Domenica, 01 aprile 2012 ore 07:30:00 CEST
Argomento: Opinioni


I sabotatori della scuola pubblica hanno ragione: la scuola pubblica è un pericolo immenso per chi teme una società in cui l’eguaglianza non sia solo una parola.
A scuola si potrebbe imparare a leggere e a scrivere – e leggere riempie la testa di idee che ci allontanano dal mondo così com’è qualora si approdi alla riva insidiosa della letteratura. Oppure leggere ci porta a comprendere, a capire cose che prima erano ermetiche – in una parola sola, ci porta ad imparare. E’ vero: leggere è pericoloso.

Quanto allo scrivere, può essere tollerato se praticato con il ritmo sincopato degli sms, con la sgrammaticatura dell’e-mail buttata giù di fretta, con la banalità sentenziosa, spiritosa, appiccicosa da social network. Ma guai ad una società in cui molti sappiano mettere insieme un sostantivo con un aggettivo appropriato, o sappiano collocare un verbo in una frase in modo da caricarla di senso. Fortunatamente per i predicatori di ineguaglianza che ormaii non si vergognano più di esibire il loro squallido darwinismo sociale, siamo molto lontani da una società di lettori veri e di scrittori capaci; ed i sabotatori della scuola pubblica possono continuare a dire stupidaggini passandole come verità, possono continuare a predicare la funzione soterica della LIM (lavagna interattiva multimediale), dell’e-learning, dei test Invalsi.
Ma noi non ci arrendiamo e continuiamo a insegnare che scrivere bene vuol dire pensare bene; ed esortiamo i nostri studenti a leggere – di tutto, ma soprattutto letteratura. La letteratura, come diceva Francesco Orlando, è contemporaneamente conservatrice e sovversiva; ci aiuta a immaginare mondi possibili, e a non arrenderci all’evidenza delle possibilità reali.

Oggi stavo leggendo Edipo a Colono. Ad un certo punto Edipo, ormai cieco e vecchio, rivolgendosi al Coro, dopo che Creonte gli ha parlato con arroganza e vorrebbe riportarlo con la forza nei pressi di Tebe dice:
“Vedono me, vedon te pure; e pensano / che leso a fatti reagisco a parole“.
Stasera ho visto il ministro Fornero a Report: ho pensato alla maglietta con su scritto “La Fornero al cimitero“, che tanto scandalo ha prodotto nel nostro infelice paese, ho sentito le parole di Fornero, di sciattezza insensibile, tutte a difesa di tagli pensionistici senza criterio. Chi, come Gramellini ha tacciato di fascismo la maglietta con la scritta, provi a riflettere – il vero fascismo è togliere speranza e giuste aspettative ad altri esseri umani, che poi, lesi a fatti, non possono nemmeno reagire a parole.

Giovanna Lo Presti
lapoesiaelospirito.wordpress.com





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