Rettore UNIVAQ su valore lauree
Data: Venerdì, 30 marzo 2012 ore 17:40:32 CEST Argomento: Opinioni
Riportiamo la lettera di Ferdinando di Orio, rettore dell'Universita'
dell'Aquila, al Presidente della CRUI sull'abolizione del valore legale dei
ritoli di studio, "una delle ultime garanzie rimaste dal punto di vista
professionale e, in particolare, per tutti quei giovani che potrebbero
trovare in tale decisione una ragione in piu' per non iscriversi
all’Universita'". Di Orio chiede "di per porre all’ordine del giorno della
prossima assemblea CRUI un punto specifico su questa delicata questione".
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DELL’AQUILA
Il Rettore
L’Aquila, 26 marzo 2012
Al Presidente CRUI
Prof. Marco Mancini
Piazza Rondanini, 48
00186 Roma
Caro Presidente,
la consultazione pubblica sul valore legale del titolo di studio sta
suscitando molte polemiche nel Paese.
Oltre al merito della questione, non poche perplessita' sta suscitando
anche la scelta di una metodologia – quella della consultazione telematica
– apparentemente in grado di garantire la partecipazione della cittadinanza
ad una decisione su un tema così delicato, ma che rischia di prestare il
fianco a non ingiustificate critiche in considerazione della sua novita'
nello svolgimento della vita democratica nel nostro Paese e della
conseguente impreparazione da parte dei cittadini a cogliere tale
opportunita'.
Da parte mia, sono convinto che il pur legittimo appello diretto ai
cittadini, non puo' esimere la CRUI da un confronto approfondito su un tema
che coinvolge pienamente tutto il sistema universitario nazionale,
rischiando di stravolgerne gli assetti nazionali e gli equilibri gia' di
per sé precari, soprattutto in questo momento di attuazione della riforma
Gelmini.
La CRUI, a mio avviso, non puo' sottrarsi ad un dibattito aperto e
trasparente su questo tema che non e' neutro rispetto alle prospettive del
sistema universitario nazionale e dello stesso mercato del lavoro.
E’ un obbligo istituzionale che abbiamo nei confronti dei tanti studenti
universitari che non comprendono la reale necessita' dell’abolizione di una
delle ultime garanzie rimaste dal punto di vista professionale e, in
particolare, per tutti quei giovani che potrebbero trovare in tale
decisione una ragione in piu' per non iscriversi all’Universita',
aggravando cosi' il triste primato che il nostro Paese vanta nel contesto
europeo rispetto al numero di studenti iscritti all’Universita' e al numero
dei laureati, con valori molto lontani dai target di Lisbona, ribaditi da
Europa 2020.
Per tali motivi, ti chiedo di porre all’ordine del giorno della prossima
assemblea CRUI un punto specifico su questa delicata questione.
Nel ringraziarti per l’attenzione, colgo l’occasione per salutarti con
viva cordialita'.
Ferdinando di Orio
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