Approvato, con il voto di fiducia, il decreto semplificazioni
Data: Venerdì, 30 marzo 2012 ore 12:00:00 CEST
Argomento: Comunicati


Mariangela Bastico Oggi il Senato ha approvato, con il voto di fiducia, il decreto semplificazioni: si tratta della 13 fiducia che il Parlamento ha votato al governo Monti.
Nel mese di marzo il governo ha approvato vari decreti legge, che si sono intrecciati nell’iter parlamentare tra Camera e Senato: mentre il Senato discuteva il decreto liberalizzazioni, la Camera era impegnata sul decreto semplificazioni. In uno dei rami del Parlamento, quello che affronta per primo il testo, le Commissioni competenti hanno potuto discutere approfonditamente e apportare modifiche al testo del governo. Nella seconda lettura, invece, i margini del cambiamento sono stati pressoché inesistenti.
Molto impegnativo è stato il lavoro svolto dal Senato, nelle Commissioni congiunte Bilancio e Affari Costituzionali, sul decreto milleproroghe, sul quale invece la Camera non ha potuto apportare alcuna modifica. Si tratta di una modalità di lavoro che, da un lato, riduce il ruolo del Parlamento e porta a legiferare su materie disomogenee, dall’altro garantisce rapidità delle decisioni e sostanziale tenuta di una maggioranza tanto vasta quanto disomogenea.

Nel Paese la grave emergenza economica ed occupazionale non è cessata: si sono ridotti gli eccessi speculativi, l'Italia ha riconquistato credibilità a livello internazionale, ma gli investimenti non sono aumentati, la disoccupazione soprattutto dei giovani è in crescita; i redditi delle famiglie, già bassi, sono ridotti dall'incremento della tassazione e dei prezzi (benzina!). Il sistema del welfare locale è indebolito ed impoverito, riducendo i servizi e il sostegno a favore delle persone e delle famiglie.
Il compito primario del governo e del Parlamento è di mettere in campo politiche per bloccare la crisi ed imboccare il cammino della ripresa. Di questa situazione, che pesa drammaticamente sul Paese, porta una gravissima responsabilità il governo Berlusconi, che troppo a lungo ha negato la crisi e non ha impostato le politiche per contrastarla. Ora occorrono un grande impegno e responsabilità da parte delle forze politiche, ma è necessario che le scelte del governo siano improntate ad una maggiore equità e abbiano, accanto all'obiettivo del risanamento, quello della crescita.

Centrale, in questa situazione, deve essere il ruolo del Pd: la discussione nella direzione nazionale, aperta da un'ottima relazione del segretario Bersani, poi approvata all'unanimità, è stata unitaria ed approfondita. Presto in Parlamento giungeranno i disegni di legge sul mercato del lavoro e sulle riforme istituzionali ed elettorali: non ancora depositati, dovrebbero iniziare il loro iter dopo la pausa pasquale.
L'azione riformatrice del governo è stata, fino ad ora, rapida ed incisiva; è necessario, ora, l'accoglimento di alcuni correttivi: mi riferisco in particolare alla riforma delle pensioni in relazione al personale della scuola (31 agosto 2012), agli esodati, alle ricongiunzioni onerose. Sulla scuola, infine, le norme fino ad ora approvate contengono alcuni elementi innovativi e importanti, quali l’organico della autonomia e le norme sull’edilizia scolastica, ma i vincoli sul numero massimo dei docenti e sul patto di stabilità per quanto riguarda gli investimenti degli enti locali rischiano di svuotare e rendere inefficaci scelte positive e significative. Per la scuola, così come per la ricerca ed università, il governo deve approvare, attraverso disegni di legge, che si è impegnato a presentare in tempi molto rapidi, modifiche alla normativa vigente. Vi ricordo che questo dialogo può continuare sul mio sito (www.bastico.eu) e sulla mia pagina di facebook (http://www.facebook.com/pages/Mariangela-Bastico/61334460960).

Mariangela Bastico
bastico_m@posta.senato.it





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