Insegnare l'importanza dei passi falsi
Data: Venerdì, 30 marzo 2012 ore 11:00:00 CEST
Argomento: Associazioni


Giuseppe Luca Il vecchio proverbio “sbagliando s’impara” continua a interessare psicologi, pedagogisti, studiosi dei comportamenti umani.
Secondo una ricerca dell’Università di Poitiers, gli studenti sarebbero più bravi a scuola se imparassero ad accettare i propri errori e i propri fallimenti. I ricercatori hanno anche riscontrato che ripetere troppo spesso agli studenti che possono fare di meglio, può renderli più ansiosi e peggiorare il loro rendimento.
Secondo i risultati di questa ricerca, perciò, i genitori e i docenti, non dovrebbero mettere troppo “sotto pressione” i ragazzi pretendendo da loro un rendimento scolastico sempre eccellente, poiché accettare i propri fallimenti senza cadere in depressione porta ad avere un successo maggiore.

Gli educatori, quindi, non dovranno drammatizzare l’errore, ma utilizzarlo per modificare il comportamento, dovranno incoraggiare i ragazzi ponendo l’accento sui loro successi piuttosto che sui loro errori. Uno degli autori della ricerca, Frederique Autin, ha spiegato: “Essendo ossessionati dal successo, gli studenti hanno paura di fallire, così sono restii a intraprendere passi difficili per approfondire nuovo materiale. Sapere che la fatica è una parte cruciale dell’imparare, può interrompere un circolo vizioso nel quale la difficoltà crea un senso d’incompetenza che alla fine sconvolge l’apprendimento”. Se per i nostri ragazzi, oggi infarciti da modelli vanescenti, attratti dai paradisi artificiali e dai richiami seducenti del gatto e la volpe, il futuro coincide con l’immediato e l’immediato è il successo, la casa del grande fratello, l’isola dei famosi, la rissa televisiva, i gossip, educarli a imparare dagli errori commessi potrebbe essere una buona terapia per sdoganarli dalla “casa dei balocchi”. In definitiva la ricerca valorizza i principi che fondano la pedagogia positiva che imposta la relazione educatore-educando sulla sottolineatura del comportamento piuttosto che sul rimprovero, pone in evidenza la fiducia dell’adulto nelle capacità del minore di affrontare nuove situazioni che, anche in caso d’insuccesso, non genera frustrazione ma aiuta a riprovare. Tale approccio, potenziando l’autostima, la fiducia in sé e il rispetto dell’altro, diventa un antidoto alla depressione molto diffusa tra gli adolescenti di oggi, un mezzo per aumentare la soddisfazione nella vita e migliorare l’apprendimento.

“È sorprendente vedere come gli studenti possano perdere una parte della loro paura di sbagliare, profondamente radicata in loro, quando si trovano con un insegnante che non chiede loro di essere nel giusto, ma soltanto di unirsi a lui nella ricerca dell’errore: del suo come del proprio” (Postman, 1981).
In campo pedagogico e didattico, in effetti, gli errori sono strumento di formazione e di crescita perché appartengono agli esseri umani, costituiscono fatti logici positivi che rappresentano le esperienze e i fatti che stanno alla base della formazione della personalità, aiutano a cogliere la soluzione dei problemi e procedere, così, nella ricerca della verità.
L’esperienza conta, affermava Francesco Moser, e quando sei giovane, è importante farne tanta senza avere paura di prendere qualche schiaffo di troppo.
Anche il “De’trompez-vous”, il Festival dell’errore di Parigi, manifestazione organizzata dall’Ècole Normale Supérieure per insegnare ai più giovani a osare, avventurarsi in vie inesplorate, anche a costo di prendere cantonate, ha ripreso l’adagio “sbagliando s’impara” aggiungendo “anzi si diventa persino geni”. La prova è che non esiste grande scienziato che non sia diventato tale senza inciampare in una serie di passi falsi. Lo dimostra la storia di Einstein, che fece tanti errori prima di giungere alle sue celebri scoperte scientifiche. Circa 180 suoi articoli contenevano almeno una quarantina di errori. Esperienza necessaria perché Einstein abbandonasse la vecchia strada e scegliesse l’innovazione. Giuseppe Luca
Direttore Responsabile della “Letterina”





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