Quale futuro per il personale amministrativo e tecnico della scuola 'usa e getta'
Data: Domenica, 25 marzo 2012 ore 08:00:00 CEST Argomento: Opinioni
Gent.le
Direttore G. Adernò,
di fronte alla volontà di non sbloccare gli organici, agli slogan di
svecchiamento della pubblica amministrazione smentiti dai nuovi
parametri di collocamento a riposo, nonché dalla scarsa ed inefficace
rappresentanza politica sommata a misure insufficienti di azione
sindacale, risolutivi dei problemi del precariato scolastico e in
particolare dei diritti violati del personale in servizio da più di 36
mesi nello Stato, è necessario trovare una convergenza d’intenti, per
attivare e accelerare le più efficaci misure di stabilizzazione dei
precari ATA della scuola.
Se fra l’altro gli attori coinvolti si compattano per rimandare sine
die i problemi del precariato scolastico, con l’eccezione di qualche
partito politico o sindacato, diventa insostenibile e motivo di forte
delusione, la problematica indicata, costituendo anche un potenziale
pericolo di ordine pubblico.
Noi siamo dell’opinione che non si tratta di fare nuove assunzioni, ma
semplicemente di iniziare quel percorso di stabilizzazione per chi ha
maturato i diritti anche in base alla normativa comunitaria, di cui
alla Direttiva 1999/70/CE recepita dal DL 368/01, e per la quale
abbiamo già chiesto misure urgenti alla politica e alle organizzazioni
sindacali, per accelerare quell’iter politico – finanziario necessario
alla trasformazione dei circa 5.000 contratti a termine o già
scaduti in contratti a durata indeterminata.
Le misure di contrasto al debito pubblico, gli ingenti risparmio dello
Stato, di cui all’art. 64 della legge 133/08, il dimensionamento
scolastico, non giustificano l’accantonamento dei posti per i docenti
dichiarati permanentemente “inidonei” di cui al D.I. di agosto e la
discutibile e imminente nomina dei vincitori di concorso della mobilità
professionale previa utilizzazione delle Graduatorie ex art. 9 CCNI 3
dicembre 2009, rappresentando l’ulteriore conferma che lo Stato sta
risparmiando oltremodo, senza che ci sia una forte azione di contrasto
sindacale, mettendo in ginocchio in un periodo di grave crisi
occupazionale, migliaia di precari ATA amministrativi e tecnici.
La maturità e l’equilibrio dimostrati in questi anni dal personale
amministrativo e tecnico, senza nulla togliere agli altri profili ATA,
rappresentano un esempio di grande professionalità e dedizione ai
compiti sin ora svolti da suddetto personale, in condizioni resesi
verosimilmente sempre più difficili e senza prospettive che possano
preannunciare cambiamenti di rotta.
Ciò dovrebbe consentire agli Attori coinvolti, ben altre valutazioni e
considerazioni, circa l’effettiva tutela e salvaguardia dei diritti
maturati da questi precari cosiddetti “storici”.
Pertanto, nel significarle giustificati e comprensibili sentimenti di
delusione, uniti a rabbia e forte preoccupazione, la invito in qualità
di Presidente del CNAT a fare una riflessione su temi così delicati
riguardanti non solo i precari, ma anche le Autonomie e le future
reti di scuole, le famiglie e la società intera.
Le Organizzazioni Sindacali, sappiano coalizzarsi nell’interesse di
questi precari storici, con la stessa veemenza, con la quale stanno
contribuendo ad accelerare le procedure di mobilità professionale, che
seppur legittime, risultano ingiustificate in un momento di così grave
crisi occupazionale, rischiando di creare una guerra tra poveri più
volte denunciata.
Trovare un’intesa sulle soluzioni di breve e lungo periodo a tutti quei
problemi riguardanti i precari ATA, inclusi nelle Graduatorie
Permanenti di cui all’Art. 554 del D. Legislativo 297/94.
Ci riferiamo in particolar modo alla trasformazione delle graduatorie
ATA di cui sopra in graduatorie ad esaurimento, con possibilità di
inserimento a pettine ogni 3 anni, ad una migliore definizione
dell’organico funzionale ATA, al recepimento della normativa
comunitaria ai contratti a termine, alla possibilità di scelta delle
istituzioni scolastiche su base distrettuale e non più su sole 30
scuole, superando nuove misure salva – precari, per L’A.S. 2012/13, al
rinvio degli effetti che dovrebbero derivare dall’applicazione dei
commi 97 e 98 del DDL che andrebbero a sacrificare ulteriori posti di
assistente amministrativo (1000 posti) e tecnico (3500 esuberi ITP) da
far transitare nei profili di assistente tecnico, a vantaggio di
ulteriori risparmi per lo Stato, diventati insostenibili per la
categoria suddetta.
Non sono meno gravi gli effetti del dimensionamento scolastico per i
quali, saranno coinvolti anche DSGA e DS, e dai quali, ci aspettavamo
ben altro atteggiamento.
Per concludere, la formula “usa e getta” non può essere applicata alla
scuola, sarebbe una sconfitta pesantissima per la società siciliana.
F.to ll Presidente del CNAT
Mario Di Nuzzo
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