Consumati dal consumismo
Data: Sabato, 24 marzo 2012 ore 09:00:00 CET
Argomento: Associazioni


Giuseppe Luca A nostro avviso è da prestare una particolare attenzione all’educazione della volontà quale antidoto per superare la dipendenza passiva dei meccanismi affascinanti propri della società consumistica. Che vi sia un rapporto diretto tra società e educazione e, di conseguenza, con tutte le agenzie educative e in primo luogo la famiglia e la scuola, è fatto incontrovertibile e riconosciuto da tutti.
I termini di tale rapporto, i livelli, le dinamiche e gli esiti, risentono necessariamente dei mutamenti storici e dei contesti culturali propri dei vari Paesi.
Ma le agenzie educative e, per quanto ci riguarda direttamente, la scuola, istituzionalmente finalizzata alle richieste d’istruzione, educazione e formazione delle persone che la frequentano, devono tout court, adeguarsi ai modelli offerti dalla società o riflettere su di essi e indirizzare e educare a scelte di libertà funzionali alla crescita integrale della persona?

“Sapevo di avere una volontà almeno quanto sapevo di vivere ma il nemico occupava il mio volere e ne aveva fatto una catena con cui costringermi. Già, dalla rivolta della volontà nasce il capriccio e questo a furia di essere obbedito si fa abitudine e a furia di non resistere all’abitudine si crea una necessità”.
Questa frase con la quale Sant’Agostino parla della volontà, credo abbia anticipato e stigmatizzato i rischi che si possono correre seguendo i tanti modelli di vita da sogno, veri “nemici”, specchietti delle allodole che quotidianamente ci offre la società dei consumi.
Quale dovrà essere, perciò, il ruolo delle scuole per evitare che i nostri alunni, “costretti” spesso a seguire un modello “usa e getta” non siano consumati dal consumismo e trasformati in “uomini-massa”, non più capaci di operare scelte utili per la loro crescita?
Rifiutiamo in premessa la gratuita affermazione di Ivan Illichil, il critico più acuto e radicale della civiltà industriale e delle istituzioni moderne, che vedeva nella scuola “l’organo riproduttivo della società dei consumi”.

Nel programmare la propria offerta formativa, crediamo, però, che ogni scuola, tenendo conto dei rischi che si possono correre dai tanti modelli di vita da sogno artificiale, dovrà tenere presenti gli obiettivi e le mete da raggiungere tenendo conto elusivamente della gradualità, dei valori da conquistare e dei parametri maturativi di ogni alunno.
A nostro avviso è da prestare una particolare attenzione all’educazione della volontà quale antidoto per superare la dipendenza passiva dei meccanismi affascinanti propri della società consumistica. Educare la volontà significa mettere in atto i mezzi affinché gli alunni diventino persone libere e responsabili, con carattere ed energia interiore, capaci di farsi un progetto di vita e di realizzarlo nonostante le sollecitazioni esterne che fanno sognare a occhio aperti.
Se non vogliamo che il nostro Paese perda i valori incisi nella nostra Costituzione, dobbiamo formare persone che pensano, che sappiano valutare e prendere decisioni autonome.
Nella prassi educativo - didattica giornaliera, occorre, perciò, proporre ai propri allievi un modello pedagogico trasparente, che metta a loro disposizione, in relazione all’età e capacità di ricezione, uno spazio di confronto delle proprie opinioni incoraggiando a sviluppare l’iniziativa e il pensiero critico in rapporto ai modelli artificiali imposti come status symbol.
Ricordando il grande filosofo greco Epicuro che più di duemila anni fa, affermava: alcuni desideri sono naturali e necessari, altri naturali ma non necessari, altri infine non naturali né necessari potremmo dedurre che è fondamentale essere (essere uomini e donne, essere onesti, essere sani, essere felici, essere liberi…) ed è importante avere quello che è necessario per essere; il resto è superfluo, inutile e spesso dannoso. Non vi è dubbio che si tratti di un lavoro impegnativo non tanto e non solo perché occorre conoscere le modalità per raggiungere l’obiettivo ma specialmente perché richiede la testimonianza di vita, l’esempio di tutto il personale scolastico. Giuseppe Luca
Direttore Responsabile della “Letterina”





Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-2476993.html