Amicizia tra i popoli, le razze, le culture, le religioni
Data: Giovedì, 22 marzo 2012 ore 11:26:52 CET
Argomento: Redazione


Il 21 marzo alle ore 11 in tutte le scuole d’Italia è stato rispettato un minuto di silenzio per la vittime della strage presso la scuola ebraica di Tolosa Lo ha chiesto il Ministro Francesco Profumo inviando a tutte le scuole una circolare straordinaria, diramata dalle Direzioni regionali. Questi fatti aprono gli occhi degli studenti nel comprendere come la violenza non produce nulla di buono ed il fanatismo o gli estremismi provocano danni e disgrazie anche per dei poveri innocenti. La solidarietà della scuola italiana alle comunità ebraiche costituisce un segno di fratellanza umana e di ricerca dei valori comuni a vantaggio dell’umanità.

Profumo fa suo l’invito del direttore de La Stampa Mario Calabresi nell’auspicare che quel minuto sia di silenzio in tutte le aule d’Europa: «Perché il tema dell’intolleranza dice il ministro - travalica i confini della Francia. È così attuale e cruciale che deve unire i Paesi dell’Ue, con un ruolo primario delle scuole nella formazione delle coscienze». Spiega che il ministero ha da tempo avviato un cammino sulla memoria. Un percorso che conduce anche ad Auschwitz: «Io stesso ho voluto accompagnare, in occasione della Giornata della memoria, un gruppo di ragazzi in quel campo di sterminio. È stato un viaggio toccante, di forte partecipazione emotiva oltre che di riflessione». Un sentimento che deve pervadere sempre di più la scuola italiana: «Esiste già una forte attenzione ai temi della tolleranza e dell’antisemitismo, e lavoro perché possa crescere ancora. Ho di recente firmato al Quirinale un protocollo d’intesa con il presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche Renzo Gattegna proprio con questo scopo».

Prevede l’intensificarsi di programmi di didattica per i ragazzi, e formazione per i docenti sulla memoria collettiva della Shoah. Con iniziative sull’antisemitismo, il pregiudizio, il razzismo e il negazionismo, «per promuovere la consapevolezza degli effetti abnormi che genera l’odio dell’uomo contro l’uomo». Il ministro insiste: «La sfida educativa, a scuola come all’università, è la più difficile che abbiamo davanti, ma anche la più affascinante. Credo in una classe di docenti chiamata a non trasmettere solo contenuti didattico-culturali. Credo in una scuola capace di favorire i processi di inclusione in un’Italia multiculturale e multietnica, e di educare a una cittadinanza attiva e consapevole. Una scuola che formi le coscienze e prepari i cittadini di domani». Una scuola che davanti ai piccoli uccisi a Tolosa non può non reagire, anche solo per restare in silenzio un minuto.

Lastampa.it





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