Precari della scuola, sì all'anzianità
Data: Giovedì, 22 marzo 2012 ore 09:49:48 CET
Argomento: Rassegna stampa


Un centinaio di ricorsi della Cgil è stato accolto dal giudice del lavoro. Trento, ancora una volta il giudice ha dato ragione a loro, agli insegnanti precari. Un centinaio quelli che ieri mattina hanno visto la loro posizione al vaglio del giudice del lavoro che alla fine ha detto sì. Sì, anche loro - contrattualizzati a tempo determinato e con poche certezze - hanno diritto agli scatti d'anzianità. Ed è stata anche chiarita la «questione» del periodo estivo. E siamo al secondo round. Già all'inizio di febbraio il giudice Flaim aveva accolto i ricorsi presentati da alcuni precari della scuola che si erano appoggiati alla Uil. Ieri invece toccava a quelli della Cgil e ad alcuni «indipendenti». In totale un centinaio di persone con percorsi diversi, scelte diverse ma accomunati dal fatto di lavorare da anni nella scuola - esclusivamente con contratti a termine - senza vedersi riconosciuto alcuno scatto di anzianità. Fino ad oggi, infatti, gli insegnanti non di ruolo si dovevano accontentare dello stipendio base per molti anni. E quindi capitava di lavorare per dieci anni e più e guadagnare sempre come il primo giorno.

Una situazione che comportava degli squilibri salariali difficilmente digeribili ed è così che si è arrivati a queste maxi cause. Fino ad ora il giudice ha sempre riconosciuto le ragioni dei lavoratori (difesi da Stefano Gianpietro e Sonia Guglielminetti per la Cgil e da Marco Berti e Federico Fedrizzi per gli «indipendenti») e lo ha fatto anche ieri. Dunque sì agli scatti di anzianià anche per i precari. Con una precisazione che riguarda il periodo estivo, quello in cui le scuole sono chius
e e i docenti non lavorano.

Dunque è stato chiarito che chi ha un incarico annuale ha diritto a vedersi riconosciuto anche per il conteggio dell'anzianità i mesi di luglio e agosto. Per chi invece ha raggiunto il tetto minimo di giorni di insegnamento per aver diritto allo stipendio estivo (un «bonus» se così si vuol dire che viene riconosciuto solo in Trentino) dovrà essere fatta una detrazione. Ossia ai giorni di luglio e agosto devono essere tolte le ferie cui si ha diritto (32 giorni) e ciò che resta viene sottratto dal calcolo dell'anzianità. Insomma di conti ce ne sono stati da fare e il giudice ha dato tempo alle parti (lavoratori e Provincia) fino all'inizio di maggio per portarli. In quell'occasione saranno confrontati e se ci sarà accordo ci sarà il via libera. In alternatova sarà necessaria una (costosa) perizia.

Già dopo la prima sentenza la Provincia aveva fatto sapere di avere messo al lavoro gli uffici competenti al fine di determinare al più presto le spettanze per ciascun ricorrente. Un lavoro che comporta una complessa operazione di calcolo. Intanto gli insegnanti precari del Trentino possono (per ora) tirare un piccolo sospiro di sollievo. E possono pensare all'aumento dello stipedio oltre all'arrivo degli arretrati che saranno determinati. Ieri davanti al giudice c'erano anche una decina di insegnanti del Conservatorio che non dipendono dalla Provincia ma dal ministero.

Ci vorrà più tempo, invece, per la questione delle assunzioni: di questo aspetto se ne sta occupando la Corte Costituzionale.

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