È in corso la sesta estinzione di massa della storia del pianeta, ha tutte le caratteristiche per essere la più terribile, ma non se ne vuole parlare
Data: Giovedì, 22 marzo 2012 ore 08:10:00 CET
Argomento: Sindacati


Davide Rossi I ghiacciai si sciolgono, il livello dei mari cresce, sommergendo a breve terre emerse ed obbligando in tempi ristretti 200 milioni di persone a migrare. Qualcuno però ritiene che il surriscaldamento della terra sia una invenzione da eco - catastrofisti. Ogni anno però sulla terra 30mila specie animali e vegetali spariscono, tre ogni ora. Autorevoli scienziati ed enti di ricerca sono convinti che ci troviamo di fronte alla sesta estinzione di massa della terra. Tutti ricordano la quinta, quella del meteorite che ha creato il golfo del Messico e ha portato alla scomparsa dei dinosauri. Tuttavia la peggiore è stata la terza, 250 milioni di anni fa, l’estinzione di massa del Permiano - Triassico, che ha cancellato il 96% delle specie marine e il 70% vertebrati terrestri, in poche parole la scomparsa della vita sulla terra per come si era organizzata nei 4,25 miliardi di anni della sua esistenza fino ad allora.

Si pensi che negli 0,25 miliardi di anni passati da allora ad adesso ci sono state altre due estinzioni di massa, prima dell’attuale, la sesta. La distruzione perpetrata dall’uomo rende scarse l’acqua e le risorse alimentari, nonché ferocemente inquinate, anche per l’assurda e illimitata ricerca di fonti energetiche, o ancora la deforestazione che causa ogni anno la perdita di venti milioni di ettari di verde. Un quadro che compromette non solo la futura esistenza di tigri e leoni, ma della vita stessa sulla terra per come la conosciamo. Si tratterebbe, se non si pongono rimedi urgenti e immediati, della prima specie, l’uomo, capace di generare, senza contributi esterni (meteoriti) o interni (vulcani), una estinzione di massa di cui sarà lui stesso vittima. La fine, se non del mondo, della vita dell’uomo sulla terra. Guerre, fame, morti e malattie non sono il delirio di una cassandra impazzita, ma la logica conseguenza di un irreversibile sconquasso ambientale. Rimedi ci sarebbero, ma sono talmente radicali e dovrebbero essere applicati con tale rapidità, che un mondo orientato ai consumi e ai profitti non ha, prima ancora che la volontà, le capacità, culturali, psicologiche e politiche, di attuarli.

Il fatto è che una verità scientificamente accertata come questa disturba, spaventa, agita, terrorizza. Quindi l’informazione di massa, i circoli economici dominanti e le politica, che è figlia di entrambi, preferiscono agitare le profezie maya, screditarle e provare ad esorcizzarle con una risata, in modo che dei problemi reali e seri non si parli.
Come SISA denunciamo la gravità, oltre che l’irresponsabilità di tale comportamento dell’informazione e della politica. Chiediamo che almeno la scuola, attraverso uno specifico impegno del MIUR, promuova attività e momenti di informazione e sensibilizzazione sul tema, da un lato permettendo ai docenti che sono informati e preparati di tenere lezioni sull’argomento, dall’altro offrendo ai docenti interessati la possibilità di poter usufruire dei permessi per aggiornamento in moda da acquisire le necessarie competenze.

Davide Rossi
Segretario generale SISA





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