Reclutamento padronale? No, grazie!
Data: Giovedì, 15 marzo 2012 ore 09:30:00 CET
Argomento: Sindacati


Davide Rossi I presidi, quando qualche genitore si lamenta, hanno buon gioco, sospirano e dicono: “purtroppo l’insegnante non lo scelgo io”, quando poi la macchina amministrativa si burocratizza, senza garantire continuità didattica e imponendo, anche in corso d’anno, l’alternarsi di molti docenti, sempre i presidi sospirano e ripetono: “purtroppo gli insegnanti non li scelgo io”. Tale atteggiamento dei dirigenti ha prodotto un doppio e nefasto effetto, dentro la società civile, convincendola in larga parte che forse i presidi hanno ragione, dall’altro convincendo la maggioranza che sostiene Monti (PDL-PD-UDC/FLI) che certamente i presidi hanno ragione. Non è assolutamente così, ma spiegarlo non è semplice. Avrebbero ragione, i presidi, se questi fossero docenti eletti dal collegio dei docenti, per un periodo rinnovabile, non dei funzionari amministrativi con mansioni dirigenziali e sanzionatorie. L’idea di una scuola nella quale ci si autorganizza secondo criteri didattici condivisi sarebbe il grande risultato di un autentico percorso di autovalutazione, al contrario tutte le stupidaggini Invalsi e simili, che mettono in concorrenza le scuole, senza considerare la realtà territoriale e sociale in cui si trovano.

La libera scelta dei docenti da parte del preside, in una scuola fatta di tagli ai finanziamenti e all’organico sarebbe un’operazione di totale deregolamentazione, di sostituzione di un sistema di reclutamento certo, per quanto farraginoso e tale per volontà dei politici che hanno da venti anni precarizzato i lavoratori della scuola e messi gli uni contro gli altri, sarebbe insomma la vittoria dell’arbitrio più assoluto. Si aprirebbe la stagione del reclutamento secondo i criteri della giungla, che nella loro perversione si nutrono di indicibili mercimoni, con il risultato finale di dequalificare la scuola pubblica a vantaggio della privata. A questo mira il progetto di legge 146 della giunta regionale lombarda presieduta dal traballante Formigoni, accerchiato da suoi collaboratori inquisiti, attraverso la chiamata diretta dei docenti da parte dei presidi, un primo passo verso la completa aziendalizzazione e regionalizzazione della scuola pubblica, benedetto, condiviso e applaudito dal governo, dal ministro Profumo e da tutti quelli che lo sostengono. Per queste e per molte altre ragioni, come SISA, abbiamo deciso di aderire alla battaglia contro questa vergognosa legge, aderendo alla manifestazione promossa dal “Coordinamento Lavoratori Scuola Milano” che chiama unitariamente quanti credono nel diritto e nella scuola pubblica sotto il palazzo della Regione Lombardia martedì 27 marzo ’12 dalle ore 17.00 alle ore 20.00, per respingere il reclutamento padronale nella scuola.
Siamo convinti che riaffermare i valori in cui crediamo: la scuola, la cultura sia necessario, perché sono un patrimonio di tutti e di ciascuno, perché la nostra è una battaglia di civiltà che può e deve vincere.

Davide Rossi
Segretario generale SISA





Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-2476882.html