Scuola / Stellacci: 40mila insegnanti non vanno in classe Sono distaccati in altri ministeri oppure in permesso sindacale
Data: Lunedì, 12 marzo 2012 ore 15:07:39 CET
Argomento: Ministero Istruzione e Università


Le agenzie di stampa hanno diffuso una clamorosa intervista del nuovo dirigente del MIUR Lucrezia Stellacci che Per la prima volta ha il coraggio di rivelare quello che tutti sapevano e sanno negli anfratti del palazzaccio, e che per pudore o timore della casta burosindacale si preferiva celare o sminuire; e cioé che la sgangherata nave di Viale Trastevere era ed é porto franco per tutti quelli che attingono a piene mani dalle risorse umane parcheggiate in una gigantesca disneyland.
Infatti il dato dei docenti distaccati a libro paga del MIUUR è di 41.503! Un esercito di imboscati dirottati verso lidi e spiagge ignote e tutti con appigli legali e con leggi e leggine clientelari che  hanno autorizzato questo scempio senza che nessuno dicesse nulla.
Ci voleva una lady di ferro, per come era ed é conosciuta nella Puglia Lucrezia Stellaci, dove ha svolto l’ultimo incarico di dirigente dell’USR prima dell’approdo al MIUR,  dove per fortuna ancora non si é registrata ai livelli concertativi degli altri, per far emergere questo vero e proprio scandalo nazionale.
Il numero questa volta degli imboscati “ legali”  é ufficiale ed esatto e cioé per la precisione 41.503. Quello che per decenni é stato gelosamente secretato ora non può essere più oscurato e da questo momento é a disposizione della Corte dei Conti e del Parlamento, del MEF e della magistratura contabile e della Procura della repubblica di Roma.
41.503 docenti, per uno stipendio medio annuo di 38.000 euro secondo il CCNL, fa una cifra gigantesca e cioé un miliardo e mezzo di euro; per la precisione 1.577.114.000 di euro.
Un danno annuo enorme per le esangui casse del MIUR che costretto a rilasciare 41.503 docenti é stato costretto a fare i salti mortali, affamando spesse volte le scuole e i loro bilanci.
Ora il secondo passo é quello di pubblicizzare il dato successivo, e cioé dove sono andati a finire questi 41.503 docenti e per fare che cosa?
Se fossimo un paese serio in tutte queste finanziarie di lacrime e sangue andava scritto un semplice comma e cioé RITORNATE TUTTI SUBITO A CASA!
O comunque di statuire che gli stipendi dei distaccati in altri ministeri e dei sindacalizzati siano pagati rispettivamente dagli altri ministeri e dai rispettivi sindacati! Parrebbe almeno equo.
Ma allora  perché una cosa così semplice ed elementare per un paese civile e cioé di recuperare un miliardo e mezzo senza tagliare nulla, non si può fare e nessuno pensa ancora minimamente di fare?
Risponda il premier Monti e il suo ministro alla P.I. Profumo a questa domanda e ci dica chi e perché é così potente da mantenere un privilegio medievale di tale portata.
Questa volta però con lo spread alle stelle e con la Grecia che brucia nessuno si potrà nascondere dietro camarille e giochini di facciata.

Scuola/ Stellacci: 40mila insegnanti non vanno in classe Sono distaccati in altri ministeri oppure in permesso sindacale
Inserito  da TMNews
Lucrezia Stellacci, da poche settimane capo dipartimento del ministero dell'Istruzione, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera spiega i tagli all'organico della scuola. "Se il ministero dell'Economia - dichiara la Stellacci - è stato così rigido sull'ipotesi di fare diecimila assunzioni è perché sulla scuola pesano altri 40mila stipendi, per la precisione 41.503. Sono professori o maestri che però non insegnano, non vanno in classe. Sono distaccati presso altri ministeri oppure in permesso sindacale. Gli studenti non ne traggono alcun beneficio, ma il loro stipendio è sempre a carico del nostro bilancio". Quelle diecimila assunzioni, dice la Stellacci, "sicuramente sarebbero servite, perché abbiamo tanti progetti e senza investire diventa tutto più difficile anche nel tempo pieno che in questi anni ha sofferto. Ma i dipendenti della scuola sono tantissimi, il ministero dell'Economia ha avuto sempre questo atteggiamento di rigore, tanto più in un momento di crisi. Diciamo che capisco la loro linea ma non la condivido".

Preside Salvatore Indelicato







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