In movimento per la cultura, l’università e la scuola a Catania
Data: Martedì, 06 marzo 2012 ore 16:49:26 CET
Argomento: Redazione


Tra le realtà che si stanno impegnando a Catania a favore della scuola, dell’università e della cultura, si presenta in queste settimane “CataniaCittàAperta”, un movimento civico, un laboratorio politico, non un partito, che scommette sulla partecipazione dal basso per cambiare la mentalità corrente e la città. La Prof. Marisa Barcellona, il Dott. Andrea D'Urso, la Prof. Katia Perna e il Prof. Fabio Gaudioso hanno individuato alcune priorità per la cultura: «Alla città vanno restituiti teatri e  musei. Lo stesso vale per le biblioteche che in altre realtà sono centri di aggregazione culturale e di prevenzione del disagio. Una proposta concreta? Riconsegnare alla città uno dei tanti edifici abbandonati per creare uno spazio comune e libero, una sorta di “laboratorio della cultura”, ma anche ragionare su modelli alternativi che partano dall’idea di una partecipazione concreta e costruita dal basso alla gestione dei luoghi della cultura e alla creazione di progetti culturali». L’Università è una grande risorsa per una città sotto il profilo della ricerca, della formazione, dello sviluppo e della cultura. Le proposte del Movimento sono: «Favorire la creazione di una rete tra centri di ricerca, università e soggetti economici, senza cedere però a modelli industrialisti, che asserviscono la ricerca alle logiche di mercato. Diventare una città aperta agli studenti, elaborando una politica degli affitti che li sottragga al mercato selvaggio dei privati, migliorando la rete dei trasporti, creando nei quartieri strutture che servono a loro, ma che possono diventare una risorsa anche per gli abitanti dei quartieri, in una logica di integrazione e non di sostituzione tra popolazione studentesca e abitanti dei quartieri cittadini». Le scuole sono spesso l’unica presenza tangibile dell’istituzione nei quartieri e rappresentano non solo un luogo di formazione, ma anche il principale mezzo di diffusione della cultura della legalità e centri di riferimento per i quartieri. “CataniaCittàAperta” propone una politica scolastica democratica e inclusiva che deve partire da una programmazione seria e non emergenziale che miri a garantire pari opportunità di educazione e di formazione sin dalla scuola dell’infanzia. Tra le proposte indicate nel documento emergono la diffusione capillare degli asili-nido, la riqualificazione delle strutture scolastiche, la diffusione del tempo pieno, il sostegno agli studenti di nazionalità straniera. A conclusione del documento si legge: «Rispondere a queste esigenze, significa combattere l’abbandono scolastico che è l’anticamera del disagio sociale, significa formare cittadini consapevoli e istruiti, significa attivare una seria politica di promozione sociale. Su questo vogliamo ragionare. Catania deve decidere che città vuole essere. Noi ce la immaginiamo non una città della cultura, ma una città delle culture; ce la immaginiamo come una città aperta, inclusiva e creativa, che ha voglia di ripartire dalla conoscenza per proporre un nuovo modello e sognarsi diversa».

Marco Pappalardo
marcopappalardo@teletu.it





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