In 235 istituti raccolta di firme da inviare al Miur
Data: Martedì, 06 marzo 2012 ore 12:19:22 CET Argomento: Rassegna stampa
Una petizione
popolare per una scuola normale e contro i primati negativi della
scuola catanese. La Cisl e la Cisl Scuola di Catania promuovono una
petizione popolare contro la progressiva demolizione della scuola
pubblica. Le firme saranno raccolte nelle 235 scuole catanesi tra
insegnanti, studenti, famiglie e società civile, e saranno presentate
al ministero dell'Istruzione.
«Ci faremo portavoce delle istanze dei lavoratori della scuola - ha
detto Alfio Giulio, segretario generale della Cisl etnea - ma anche e
soprattutto degli utenti, genitori e figli. Ci rivolgiamo alle
istituzioni perché non trascurino la scuola, l'educazione e la
formazione dei nostri figli, base fondamentale per la crescita civile
dell'intera collettività». Per Giuseppe Denaro, segretario generale
della Cisl Scuola di Catania, «la nostra provincia ha bisogno
urgentemente di un'attenzione particolare da parte del Governo. I tagli
agli organici operati a Catania allo scopo di "fare cassa" - ricorda
Denaro - hanno colpito 4500 precari e messo in ginocchio le istituzioni
scolastiche. È stato ridotto il tempo scuola in tutti gli ordini e
gradi, violando il diritto di scelta delle famiglie, così come previsto
dalle norme vigenti, colpendo di fatto i più deboli e bisognosi».
L'elenco è lungo: nella scuola dell'infanzia ci sono troppi bambini in
lista d'attesa; nella primaria è stato cancellato il modulo,
ripristinato il maestro unico e ridotto l'orario settimanale a meno di
27 ore; il tempo pieno non supera il 4 per cento (in Lombardia è il 45
per cento); nella Media di primo grado drasticamente ridotto il tempo
prolungato e le ore di lezione; nelle Superiori quasi scomparse le ore
di laboratorio e cancellate numerose sperimentazioni.
«La riduzione in organico dei collaboratori scolastici - denuncia
Denaro - pregiudica la vigilanza, la sicurezza degli alunni e la
realizzazione di progetti, impoverendo l'offerta formativa. Il
personale amministrativo è in forte sofferenza e i contingenti
assegnati sono ridotti di anno in anno a fronte di impegni richiesti
sempre più qualificati e gravosi. La dispersione scolastica ha assunto
il dato allarmante del 25 per cento. Le numerose le classi "pollaio"
comportano evidenti problemi di sicurezza e di deficit didattico. Agli
alunni diversamente abili viene negato l'insegnante di sostegno per
tutte le ore certificate e inseriti talvolta fino a tre unità in classi
numerose. Insomma, tutti gli studi di settore confermano purtroppo che
la provincia di Catania detiene un triste primato non solo economico e
sociale, ma soprattutto formativo».
Lasicilia.it
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