Gli studenti danno i voti ai docenti e l'Università di Venezia li pubblica
Data: Lunedì, 05 marzo 2012 ore 07:00:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


Operazione trasparenza all'Università Ca' Foscari di Venezia: gli studenti possono esprimere il proprio giudizio sull'attività didattica dei docenti. Valutazione che viene pubblicata on line dal sito web dell'ateneo, unico in Italia ad avere avviato questa procedura. In realtà, il ministero da circa otto anni ha previsto la distribuzione di questionari agli studenti per esprimere il proprio parere sui corsi e sulla didattica in generale. Tuttavia è solo l'ateneo veneziano che, da settembre, ha pensato di rendere pubblici e on line i voti degli studenti nei confronti dei professori. I VOTI AI DOCENTI. È divertente e istruttivo navigare nel sito “www.unive.it” dove si possono scoprire i 7 dati al tal docente, piuttosto degli 8 al tal altro, e qualche volta anche i tre registrati da docenti da “rimandare a settembre”. Ma quali sono le novità introdotte dall'università lagunare? «Innazitutto - spiega Agostino Cortesi, prorettore di Ca' Foscari e ordinario di Informatica - l'obbligatorietà della procedura per tutti gli studenti e la messa on line della media delle valutazioni dei docenti. Inoltre, cosa più importante, la pubblicità dei risultati dei questionari». GLI OBBLIGHI DEI PROFESSORI. Ca' Foscari ha sancito l'operazione trasparenza dell'ateneo con l'obbligo da parte dei professori di presentare una relazione triennale sulla propria attività. I criteri sui quali la valutazione degli studenti dovrà concentrarsi sono chiari: riguardano «le pubblicazioni scientifiche che devono essere almeno una all'anno - prosegue Cortesi - i progetti approvati e finanziati e l'impegno scientifico come la partecipazione a convegni e seminari. Per gli studenti si tratta di una ventina di domande in cui i giovani possono giudicare la chiarezza espositiva del docente, la sua disponibilità ad incontrarli negli orari di ricevimento». La linea della della trasparenza è stata inaugurata dal rettore Carlo Carraro che, sin dall'inizio, ha voluto che l'ateneo non avesse segreti né sul fronte della meritocrazia e tantomeno su quella del livello d'impegno del corpo docente. GLI UNICI IN ITALIA. Un modus operandi che rimane un caso isolato rispetto alle altre università del Veneto e, comunque, italiane. «Gli studenti vanno presi sul serio - prosegue il pro rettore - il loro giudizio è autorevole ed è giusto che ne venga data rilevanza pubblicandolo in rete. La valutazione degli studenti non deve essere tenuta chiusa in un cassetto». Sacrosanto e democratico. Sicuramente inusuale in un Paese in cui l'intoccabilità dei docenti universitari è quasi pari a quella dei politici. «Il docente deve essere valutato anche per la sua attività di ricerca e per la presenza attiva nel mondo culturale, noi crediamo in questa trasparenza». Che Ca' Foscari ci creda è evidente ma perché non ci credono gli altri atenei, altrettanto eccellenti? «Ci vuole coraggio - ammette Cortesi - l'università ha solo da guadagnarci nel momento in cui si lascia guardare da vicino. La difesa corporativa a oltranza o la chiusura ermetica non migliorano la qualità». Del resto, Ca' Foscari ha anche attivato dei meccanismi “sanzionatori” nei confronti dei professori che risultano “insufficienti” rispetto al giudizio studentesco. «È vero ci sono sanzioni in caso di voti bassi. I criteri minimi di giudizio riguardano le pubblicazioni e le ore di attività didattica assegnate a ciascun docente. Tra le sanzioni, in caso di docenti rimandati a settembre, c'è l'obbligo ad anticipare per l'anno successivo la relazione sull'attività. Poi ci sono quelle economiche come l'impossibilità di avere supplenze retribuite e il blocco dell'attività retribuita esterna. Insomma - conclude il pro rettore - se un docente non fa bene il suo mestiere in università, non è il caso che si cimenti al di fuori. Semmai, che si concentri di più in aula».

Antonella Benanzato
ilgiornaledivicenza.it





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