Decreto Semplificazioni: un esito deludente
Data: Giovedì, 01 marzo 2012 ore 08:00:00 CET
Argomento: Ministero Istruzione e Università


riforma Per la scuola, le misure contenute nel Decreto (salvo possibili e auspicabili modifiche) non semplificano il caos normativo prodotto dalla gestione Gelmini, ma al contrario confermano punto per punto i tagli fatti finora, come testimoniano i riferimenti ossessivi all’art. 64 della legge 133/08.
Non c’è nessuna certezza che le ricorse, poche, a disposizione della scuola dell’autonomia saranno certe e non tagliabili al primo settembre di ogni anno. Un provvedimento che porta ancora una volta il segno del decisionismo ministeriale, lontano, lontanissimo dalla cultura del lavoro a rete e progettuale dei nostri settori. Molto negativo e poco coerente con il principio della semplificazione il fatto che il decreto faccia un continuo rinvio a decreti successivi che rendono impossibile una puntuale valutazione sull’ esatto punto di approdo di questo provvedimento.
Si vuole mettere mano in profondità (organico funzionale, reti di scuola, sistema dei finanziamenti, valutazione) al sistema scolastico per decreto, senza dare voce alle scuole, senza coinvolgere le rappresentanze sindacali.

Autonomia. È prevista l’istituzione dell’organico funzionale e delle reti di scuola ma si tratta di semplici dichiarazioni programmatiche, dal momento che per la loro realizzazione si fa rinvio ad un successivo D.I. e non c’è alcun riferimento a risorse aggiuntive. Ci sarà un organico di istituto per docenti, educatori e ATA assegnato sulla base di esigenze funzionali tali da garantire l’integrazione degli alunni diversamente abili, lo sviluppo delle eccellenze, il recupero e le supplenze, ma a condizione che non ci siamo costi aggiuntivi per lo Stato. L’organico cosi attribuito avrà durata triennale, ma potrà essere rimodulato sulla base di esigenze annuali (?). Le reti di scuola, peraltro già previste dal regolamento sull’autonomia, diventano obbligatorie per gestire risorse finanziarie, strumentali e umane. Poiché non è prevista nessuna risorsa aggiuntiva per la gestione della rete questa ricadrà, ancora una volta, su i soliti noti (dirigenti scolastici, DSGA e assistenti amministrativi) che subiscono un ulteriore aumento dei carichi di lavoro.

Risorse finanziarie. I criteri di assegnazione dei fondi alle scuole saranno rivisti, previo avvio di un progetto sperimentale, fermo restando le attuali regole di contabilità (?).

Sistema nazionale di valutazione e Invalsi. Ennesimo intervento sul sistema nazionale di valutazione: Invalsi dovrà assicurarne il coordinamento funzionale (?). Ci pare che la bozza di decreto confermi l’approccio confuso sul tema della valutazione di sistema, che sicuramente non può essere affidato ad interventi estemporanei e frammentari, effettuati tra l’altro a costo zero.
Ancora: si stabilisce la partecipazione delle scuole, come attività ordinaria d’istituto, alle rilevazioni nazionali degli apprendimenti, con la precisazione che essa avviene nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie previste a legislazione vigente.
Questo punto evidenzia un atteggiamento fortemente autoritario che non ci trova assolutamente d’accordo: in tal modo si vuole depotenziare il ruolo del collegio dei docenti e la stessa autonomia scolastica. Resta inoltre l’altro aspetto che noi avevamo fortemente criticato: continuare a chiedere alle scuole di aumentare i carichi di lavoro per il personale senza alcun passaggio attraverso la contrattazione e senza risorse aggiuntive.

Istruzione tecnico-professionale e ITS. Si rimandano ad un successivo decreto ministeriale le misure per coordinare l’offerta territoriale dei tecnici, professionali e IeFP e per la costituzione dei poli tecnico-professionali. Stesso rinvio per le misure finalizzate a coordinare i percorsi degli istituti tecnici superiori (ITS) e per semplificare i loro organismi. Registriamo forti perplessità sulle misure finalizzate alla promozione dei percorsi in apprendistato: condividiamo l’obiettivo di far rientrare in formazione i giovani, ma la norma, se sarà confermata nel testo definitivo, è una promozione tout court di tali percorsi e a tal proposito la FLC Cgil ha più volte affermato la propria netta contrarietà all’adempimento dell’obbligo di istruzione in apprendistato.

Edilizia scolastica. Stanziati 100 milioni di euro per la modernizzazione dell’edilizia scolastica. Le finalità delle misure sembrano positive, anche se molti richiami contenuti nel decreto esistevano già sotto la competenza degli Enti Locali che decidono attraverso i propri piani regolatori. Anche in questo caso per capirne di più bisognerà aspettare che il Cipe approvi un Piano Nazionale di edilizia scolastica dopo averlo trasmesso alla Conferenza unificata. Tempi previsti per 90 giorni dalla data di pubblicazione del decreto.

FLC CGIL





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