Proposta di legge SISA per il reclutamento dei docenti
Data: Venerdì, 24 febbraio 2012 ore 08:30:00 CET
Argomento: Sindacati


precari È in atto nella scuola un’arrembante corsa a chi la spara più grossa, più ad effetto, sembra un assalto piratesco al galeone pericolante del precariato e del diritto all’abilitazione. Da un lato il penta-sindacato concertativo (Cgil-Cisl-Uil-Snals-Gilda), dall’altro l’autoproclamato riformatore Formigoni, quindi taluni gruppi precari, fortunatamente non tutti, in armi gli uni contro gli altri, senza capire che sono il governo e i poteri forti a trarre vantaggio da una assurda guerra tra precari. Assurda, perché è ovvio che un abilitato con 360 giorni verrà sempre prima di un non abilitato con un giorno di servizio.
Tale situazione ci preoccupa molto, soprattutto quando dal governo tira vento di licenziamenti, detti e non detti a mezza voce, e non di assunzioni, licenziamenti che vorrebbero superare di slancio la logica dei contratti di solidarietà e della cassa integrazione a rotazione.

Per altro in proposito ci teniamo a sottolineare che piuttosto che tenere a casa a mille euro dei docenti è meglio tenerli a scuola a 1200, 1300, 1400, …, secondo anzianità di servizio, e formare classi meno numerose che permettano ai ragazzi di avere una didattica degna di questo nome e non un docente ridotto a baby-sitter. Sul tema valga la pena aggiungere che la ripresa dei consumi e dei risparmi degli italiani ci sarà solo se tutti i cittadini tra 18 e 65 godranno di un reddito di cittadinanza (mille euro mensili) o da lavoro, altrimenti, per quanto si facciano distinguo, il nostro destino sarà identico, nel giro di pochi mesi, a quello del popolo greco.

Tornando al tema del precariato, il SISA da sempre riconosce due necessità: la prima il diritto costituzionale per qualunque cittadino di poter conseguire l’abilitazione all’insegnamento, la quale ovviamente non garantisce in automatico il diritto a un posto di lavoro, ma stabilisce un principio di equità e di eguaglianza tra tutti gli aspiranti docenti, la seconda è che, riconosciuti i titoli e l’anzianità di servizio si proceda a formare graduatorie uniche nazionali che pongano fine a discriminazioni, prevaricazioni ed assurdi razzismi di bassa lega tra cittadini italiani, quando l’Unione Europea garantisce la libera circolazione dei lavoratori, allorché sarebbe assurdo, di più, idiota e fascista, che un palermitano possa lavorare a Parigi o Berlino, ma non a Milano o Udine.

Riteniamo allora necessario diffondere e far conoscere il nostro progetto per il reclutamento dei docenti, certi che possa essere elemento di riflessione e dibattito, una scialuppa sicura, fatta di certezze, dentro il marasma confuso di voci che si rincorrono e di proclami ad effetto per carpire il consenso dell’ascoltatore di turno.
La scuola ha bisogno di veleggiare verso porti sicuri, fatti di certezza del diritto e di opportunità riconosciute con uguaglianza per ciascuno.
Come SISA, da sempre a difesa di tutti i precari, abilitati e non abilitati, ci siamo impegnati, ci impegniamo e ci impegneremo in questa direzione.


Il segretario nazionale
Emilio Sabatino
sisasindacato@libero.it





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