Fu l’occasione della mia vita
Data: Mercoledì, 22 febbraio 2012 ore 11:02:36 CET Argomento: Rassegna stampa
Antonietta
Vinciguerra insegna a Barcellona: «Grazie alla borsa di
studio ho un lavoro che mi soddisfa».
L’Erasmus può rimanere una parentesi
isolata, poco più di una lunga vacanza in
taluni casi, o trasformarsi nell’occasione
di una vita. Uno spartiacque tra un prima
e un dopo. È così è stato anche per la
prof. Antonietta Vinciguerra. Una ragazza
determinata che sull’estero e sulla
Spagna ha puntato
tutto, dal punto di
vista personale e
professionale. E
quel tutto è iniziato
proprio dall’Erasmus
e dalla volontà,
al terzo anno
della facoltà di
Lettere di Catania,
di vivere qualcosa
di nuovo.
«In quel periodo stavo studiando spagnolo
e decisi di provare con la borsa di
studio per Barcellona - racconta Anto,
dalla sua casa catalana - e così diedi avvio
ad una esperienza che, anche se
quella mattina del 15 settembre 2003
non potevo ancora saperlo, ha cambiato
radicalmente la mia vita. Ricordo l’ansia
mista a commozione che provai nel salutare
il mio mare in tempesta e il nodo alla
gola durante l’attesa nel vecchio terminal
di Fontanarossa. Come immaginare
che da quel viaggio non sarei, metaforicamente,
più tornata indietro?
«Riorganizzarsi la vita in una nuova
città richiede una buona dose di intraprendenza,
eppure ho imparato a muovermi
in contesti sempre diversi ed ho
stretto dei legami importanti.
Dopo un paio di
settimane, necessarie
per cominciare
a seguire i corsi
all’università, cominciò
il periodo
più divertente della
mia vita: nuove
conoscenze in una
città cosmopolita,
una vita notturna
che non si fermava
mai e la sensazione
di respirare davvero a pieni polmoni.
«Anche in facoltà studiavo senza problemi
- continua la prof. - , e ben presto
mi resi conto che la mia preparazione
non aveva niente da invidiare a quella
dei colleghi spagnoli. Intanto i mesi passavano
e il mio ritmo di vita cominciò a
stabilizzarsi, cambiai casa e grazie all’incontro
con Antonia, una collega di
università, nacque una solida amicizia e
conobbi una persona che oggi è il mio
compagno di vita. Dopo un anno, giunse
il momento di dire addio a Barcellona, a
malincuore, ma certa di aver vissuto al
massimo quell’esperienza.
«Non sapevo che il momento più difficile
sarebbe stato il rientro: gli amici
che non ti riconoscono più, la nostalgia
per quella sensazione di possibilità infinite
ogni giorno, la tesi. Fu un periodo
grigio. Poi mi laureai, mi iscrissi alla Sissis,
la scuola di specializzazione per insegnanti,
conobbi alcuni amici che mi aiutarono
a uscire da quell’impasse, eppure
sentivo che c’era qualcosa che mi mancava.
Subito dopo l’abilitazione, nel maggio
2007, decisi di ripartire. Ritornare a
Barcellona e muoversi in un contesto lavorativo
ben lontano dalla vita universitaria
non fu facile, eppure dopo qualche
tempo trovai la mia dimensione ed un
lavoro alla Scuola Italiana. Adesso sono
in Catalogna da quasi cinque anni - conclude
- e so che prendere la decisione di
cambiare aria e mettermi alla prova è
stata la scelta più saggia della mia vita».
Una vita vissuta appieno. Intanto ad attendere
Antonietta, ogni estate, c’è il sole
e tutto il calore di Catania, dei suoi
amici catanesi e del mare della sua Giardini
Naxos.
Alessandra Belfiore
La Sicilia
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