Scuola, Bertoldi (VIS-PdL): 'Intervenga magistratura, contributo volontario diviene pizzo per studenti.' Data: Martedì, 21 febbraio 2012 ore 16:00:00 CET Argomento: Comunicati
Stiamo scoprendo in molti in queste ore anche grazie a Skuola.net che il cosiddetto contributo di finanziamento scolastico che fino a oggi rientrava silenziosamente tra le tasse da pagare al momento della domanda d'iscrizione é un contributo scolastico volontario dal quale legalmente ci si può benissimo sottrarre. A livello pratico non é così, sembrerebbe che in molte scuole italiane il contributo di finanziamento sia stato tramutato anche attraverso minacce e disposizioni intimidatorie in un onere obbligatorio e necessario al fine dell'accettazione della domanda d'iscrizione e dell'ammissione all'anno successivo. Trovo questa pratica sia a dir poco scandalosa e da tacciare come consuetudine in vero stile mafioso, paragonabile al pizzo richiesto ai negozianti dalle organizzazioni criminali. Infine sarebbe propriamente il caso che la magistratura intervenisse d'ufficio laddove sia già verificata o presunta questa situazione. Come al Fazzini Mercantini (NA), dove in una circolare si legge che "la mancata presentazione entro il detto termine del 20.02.2012 di quanto sopra richiesto sarà considerata un’infrazione disciplinare a tutti gli effetti, con ripercussioni sulla valutazione del comportamento e quindi, sulla media dei voti e sull’ammissione alla classe successiva". In un Paese civile non deve accadere più niente di simile.
Alessandro Bertoldi Presidente nazionale Voce dell'Italia - VIS studentesca alebert94@yahoo.it
Stiamo scoprendo in molti in queste ore anche grazie a Skuola.net che il cosiddetto contributo di finanziamento scolastico che fino a oggi rientrava silenziosamente tra le tasse da pagare al momento della domanda d'iscrizione é un contributo scolastico volontario dal quale legalmente ci si può benissimo sottrarre. A livello pratico non é così, sembrerebbe che in molte scuole italiane il contributo di finanziamento sia stato tramutato anche attraverso minacce e disposizioni intimidatorie in un onere obbligatorio e necessario al fine dell'accettazione della domanda d'iscrizione e dell'ammissione all'anno successivo. Trovo questa pratica sia a dir poco scandalosa e da tacciare come consuetudine in vero stile mafioso, paragonabile al pizzo richiesto ai negozianti dalle organizzazioni criminali. Infine sarebbe propriamente il caso che la magistratura intervenisse d'ufficio laddove sia già verificata o presunta questa situazione. Come al Fazzini Mercantini (NA), dove in una circolare si legge che "la mancata presentazione entro il detto termine del 20.02.2012 di quanto sopra richiesto sarà considerata un’infrazione disciplinare a tutti gli effetti, con ripercussioni sulla valutazione del comportamento e quindi, sulla media dei voti e sull’ammissione alla classe successiva". In un Paese civile non deve accadere più niente di simile.