Anche in Abruzzo è stato firmato il CIR Area V della dirigenza scolastica per la corresponsione della retribuzione di posizione e di risultato per l’a.s. 2011/2012.
Data: Lunedì, 20 febbraio 2012 ore 14:42:47 CET
Argomento: Sindacati


Gli importi sono praticamente uguali all’anno precedentemente, ci sono comunque delle piccole diminuzioni.
A parte che non si dovrebbe mai firmare un contratto per diminuire lo stipendio, e l’Abruzzo ne sa qualcosa, desta meraviglia la diminuzione di 14 centesimi su base annua per quanto riguarda la prima fascia.













Cominciamo dai numeri.
Per la retribuzione di posizione, quota variabile, abbiamo:


FASCE

IMPORTO ANNUO 2011/12

IMPORTO ANNUO 2010/11

AUMENTO

PRIMA

11.445,64

11.445,78

-0,14

SECONDA

8.799,61

8.804,44

-4,83

TERZA

6.153,57

6.163,11

-9,54

Gli importi sono praticamente uguali all’anno precedentemente, ci sono comunque delle piccole diminuzioni.
A parte che non si dovrebbe mai firmare un contratto per diminuire lo stipendio, e l’Abruzzo ne sa qualcosa, desta meraviglia la diminuzione di 14 centesimi su base annua per quanto riguarda la prima fascia.
Passiamo alle reggenze:


FASCE

IMPORTO ANNUO 2011/12

IMPORTO ANNUO 2010/11

AUMENTO

PRIMA

9.156,51

9.156,62

-0,11

SECONDA

7.039,69

7.043,56

-3,87

TERZA

4.922,86

4.930,49

-7,63

Essendo la retribuzione delle reggenze pari all’80% della posizione variabile, è evidente che si ripropone la stessa situazione che abbiamo appena evidenziato.
Concludiamo con la retribuzione di risultato:


FASCE

IMPORTO ANNUO 2011/12

IMPORTO ANNUO 2010/11

AUMENTO

PRIMA

4.024,07

3.876,16

147,91

SECONDA

3.093,78

2.981,66

112,12

TERZA

2.163,48

2.087,16

76,32

Finalmente c’è un aumento, sia pur piccolo.
A questo punto, cerchiamo di capire la “stranezza” della diminuzione della retribuzione di posizione che abbiamo evidenziato sopra.
In Abruzzo è stato seguito lo stesso metodo seguito in Lombardia, è stata privilegiata la retribuzione di risultato, aumentando il budget ad essa destinato grazie allo storno di una quota eccedente della retribuzione di posizione.
La cosa però è avvenuta in modo alquanto strano; riportiamo il testo del contratto:
“Della somma residua, pari ad € 612.124,62 e finalizzata ad integrare il budget relativo alla retribuzione di risultato e al pagamento delle reggenze, si concorda di destinare una quota - pari ad € 73.980 - all’integrazione della quota relativa alla retribuzione di posizione parte variabile (che pertanto passa da € 1.726.739,61 ad € 1.800.719,61) in modo tale da bilanciare, pur nel rispetto del divieto di superare le somme dell’anno precedente, lo scompenso evidente rispetto alle quote dello scorso anno e riportare la quota della retribuzione di risultato più prossima alla percentuale originariamente fissata nel 15%. La quota residua pari ad € 538.144,62 va ad integrare il budget destinato alla retribuzione di risultato.”
Pagata la retribuzione di posizione, sono rimasti 612.124,62euro; secondo la logica contrattuale in voga dallo scorso anno questa somma dovrebbe andare ad integrare il budget per la retribuzione di risultato.
Iin effetti, è questo il procedimento adottato anche in Abruzzo, ma non tutti i 612.124,62 passano dalla retribuzione al risultato; una piccola quota, 73.980,00 euro,torna alla retribuzione di posizione; come bizantinismo, non c’è male.
Interessante la motivazione: “in modo tale da bilanciare … lo scompenso evidente rispetto alle quote dello scorso anno e riportare la quota della retribuzione di risultato più prossima alla percentuale originariamente fissata nel 15%”.
Vviene da chiedersi: perché non riportare la quota della retribuzione di risultato sic et simpliciter  al 15%, come sarebbe normale, anziché portarla più vicina la 15%? Dall’anno scorso poniamo questa domanda, rimasta ancora senza risposta.
Altra domanda: perché proprio 73.980,00 euro, né più, né meno? Evidentemente, questa cifra ha permesso di mantenere l'importo della retribuzione di posizionequasi uguale a quello dello scorso anno, senza quei 73.980,00 euro sarebbe diminuita; ma se questa è la logica, perché non restituire 1.000 euro in più ed evitare quella diminuzione di 14 centesimi annui, che, proprio perché così piccola, ha qualcosa di incredibile?
Oppure, molto più semplicenmente, bastava dire che la retribuzione di posizione rimaneva invariata, come fatto in Lombardia, ma questo sarebbe andato contro quella "logica contrattuale" di cui abbiamo già parlato, cosa che evidentemente non si può fare, chissaà perché.







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