In concerto di Carlo Truppi
Data: Sabato, 18 febbraio 2012 ore 08:30:00 CET
Argomento: Recensioni


Carlo Truppi è un architetto sui generis. Preside di Facoltà, ha cercato sempre di coniugare la sua materia con arte e letteratura. Un modo condiviso con James Hillman e Wim Wenders, con i quali ha pubblicato L'anima dei luoghi e Nei luoghi dell'anima. Non solo questi, naturalmente. Ce ne sono ancora una diecina. E fra questi, un paio di romanzi. Sì, avete capito bene: siamo davanti a un narratore che si aggira fra rovine, monumenti, costruzioni e fantasie napoletane. Perché, anche se è nato ad Airola, nel Beneventano, nel 1948, Truppi ha studiato e ha vissuto una quarantina d'anni a Napoli, prima di trasferirsi in Sicilia. E Napoli gli ha lasciato un segno indelebile. Soprattutto un certo barocchismo di modi e di scrittura che, certo, è piacevole, ma che, come tutti i barocchismi, talvolta più che stancare, sfianca. Ma ciò che magari in un'altra persona può assumere una valenza negativa, in lui invece si muta in un colpo di fantasia, di intelligenza creativa. Lo testimonia questo suo secondo romanzo, In concerto, incentrato su un tema di grande attualità: lo sbarco dei clandestini sulle coste siciliane (nel caso particolare, a Siracusa). E, come in tutti i romanzi che si rispettano, si va dal particolare all'universale. Kristina e Yuli, madre e figlia, trovano rifugio, assieme ad altri, in un peschereccio, dove un artista, Paolo, lavora come volontario. Ecco, da qui comincia una sorta di «viaggio nell'isola e nella memoria» dove i ruoli delle donne e dell'artista si intersecano, mutano, si scambiano. Dalla Sicilia, i tre protagonisti - in concerto con due amici: Riccardo e Pier - si spostano a Beslan, città russa dell'Ossezia (dove nel settembre 2004, una scuola venne occupata da terroristi ceceni che fecero una strage di civili), dalla quale le due donne sono fuggite. D'un tratto Kristina e Yuli decidono di restare nella loro città, poi ci ripensano. Alla fine, «il punto di fuga» diventa «il punto di convergenza». Come? Sta al lettore scoprirlo. (da Il Corriere Della Sera.it)

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