Intervento del dott. Gratteri all'ITT Majorana di Milazzo
Data: Venerdì, 17 febbraio 2012 ore 08:15:00 CET Argomento: Istituzioni Scolastiche
Appuntamento
con il magistrato Nicola Gratteri, procuratore aggiunto della
Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, per gli studenti
dell’ITT “E. Majorana” di Milazzo. L’iniziativa rappresenta un
momento di riflessione a vent’anni dalle stragi di Capaci e via
D’Amelio in cui persero la vita i giudici Falcone e Borsellino. Il tema
centrale della relazione si è sviluppato sulla scia dell’accorata
richiesta d’aiuto, “Le vostre idee camminano sulle nostre gambe”, che i
ragazzi palermitani, dopo gli attentati, rivolsero alla memoria dei due
magistrati scomparsi. Dopo i saluti del Dirigente scolastico Stello
Vadalà e la presentazione del prof. Filippo Russo è stata la volta di
Nicola Gratteri, procuratore aggiunto presso il tribunale di Reggio
Calabria.Un intervento brillantissimo, il suo, che ha polarizzato
l’uditorio ponendo l’accento sulla centralità dei giovani per operare
un cambiamento dei modelli sociali e culturali oggi imperanti. “Niente
parole di speranza, ma verità nuda e cruda”, ha esordito. Ha
sottolineato poi la necessità di operare non “tagli lineari” della
politica, ma interventi mirati ad eliminare gli sprechi nella gestione
dei costi del sistema giudiziario troppo arcaico e per nulla
informatizzato; la necessità di incentivi nella scuola per promuovere
cultura della legalità; di trattati bilaterali con i paesi di
provenienza dei detenuti stranieri in Italia per favorire lo
snellimento delle carceri. Non riflessioni di tipo etico, ha proposto,
ma un monito ai ragazzi perché riflettano sul fatto che delinquere non
conviene in quanto chi entra nelle file della mafia difficilmente ne
esce indenne, e perché considerino lo studio unica arma per ritagliarsi
uno spazio occupazionale futuro in un contesto di diffusa corruzione in
cui i più deboli vengono spesso sopraffatti.
Al termine un dibattito molto articolato, nel corso del quale il
giudice Gratteri ha sottolineato la necessità di recuperare la nostra
identità nazionale e di salvaguardare il made in Italy come strumento
di promozione all’estero. Alla domanda se si possono sconfiggere le
mafie, Gratteri ha risposto che è possibile se si opera un cambiamento
nel codice penale e di procedura penale, nel sistema di detenzione e
nel sistema scolastico. In linea con il pensiero di Falcone che
affermava che la mafia è un fatto umano e, come tale, avrà un inizio e
una fine.
“Un’esperienza davvero importante per i nostri ragazzi – ha affermato
il preside Stello Vadalà – che sicuramente hanno avuto la possibilità
di raccogliere importanti insegnamenti da parte di chi è sempre in
prima linea per difendere i valori della legalità e i diritti della
persona contro la sopraffazione e la cultura mafiosa. Iniziative come
questi sono fondamentali per arricchire la crescita dei ragazzi”.
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