Chiusura per neve? Anno scolastico salvo
Data: Lunedì, 13 febbraio 2012 ore 08:00:00 CET
Argomento: Opinioni


neve scuola Ma che succederà all'anno scolastico con le tante chiusure degli istituti disposte a seguito dell'ondata di neve e gelo, cui si aggiungeranno probabilmente altre nelle prossime ore? La normativa del settore prevede l'invalidità dell'anno qualora non si siano svolti almeno 200 giorni di lezione entro la chiusura dell'attività didattica. Conoscono il problema, ad esempio, quelle scuole che per motivi diversi dal clima (ci riferiamo alle occupazioni che si sono sommate ai ponti e alle vacanze aggiuntive deliberati in autonomia da tanti Consigli d'Istituto) hanno dovuto rifare i conti e deliberare il recupero delle giornate anche attraverso la rinuncia alla chiusura programmata. Ma ora? Insegnanti e studenti si stanno chiedendo se le inattese "giornate bianche" avranno come contraltare recuperi di lezione o addirittura un remoto rischio d'invalidità dell'anno oppure se prevarrà il principio della forza maggiore. E mentre il ministro Profumo monitora la situazione e i dati che giungo dalle tante regioni, a tranquillizzare tutti ci pensa Stefano Versari, vice direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale: «In relazione agli eventi naturali che hanno comportato la perdita di giorni di lezione per la più parte delle istituzioni scolastiche della regione - spiega - per consolidato orientamento già espresso da questa Direzione, l'anno scolastico resta valido anche se le cause di forza maggiore hanno comportato la discesa del totale al disotto dei 200 giorni».

Pertanto, prosegue il dirigente, «nella circostanza attuale la validità dell'anno scolastico non è pregiudicata, laddove lo sforamento della soglia prevista dal calendario scolastico sia dovuto a cause non prevedibili e documentate di forza maggiore". Versari approfitta per invitare «tutto il personale scolastico, nell'ottica delle finalità educative del sistema di istruzione e formazione, ad adoperarsi per ridurre il più possibile disagi e difficoltà alle famiglie e agli studenti». Ma c'è di più per quanto concerne i prof, che potrebbero essere invitati dai dirigenti a prestare comunque servizio durante le giornate di chiusura o a recuperare queste ultime. A scanso di equivoci, la Flc Cgil fa sapere che se con le ordinanze i sindaci sospendono solo l'attività didattica, consentendo quindi lo svolgimento del servizio da parte del personale amministrativo e da parte del dirigente scolastico, il corpo docente è tenuto alla prestazione del servizio solo se siano state programmate attività istituzionali. Altrimenti le cause di forza maggiore non sono imputabili al personale.

Di Vincenzo Brancatisano
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