Caos nella Lega. Calderoli chiede di inserire e di depennare i nuovi abilitati
Data: Domenica, 12 febbraio 2012 ore 13:38:45 CET
Argomento: Sindacati


Il Senato rimane bloccato per volontà del senatore Pittoni che fa fare brutta figura pure al suo ex-ministro. Mai successo che dei senatori chiedono tutto e il contrario di tutto nello stesso provvedimento: diversi senatori di Bossi ripropongono l’emendamento presentato dalla Goisis alla Camera, ma anche uno che lo abroga. Anief chiede al Governo di prendere le distanze da chi è sconfessato pure dal suo partito. Pazzia, senilità precoce o broglio? La questione: La Camera dei Deputati, nella conversione del decreto legge c.d. Mille-proroghe approva l’emendamento (primo firmatario on. Russo - Pd) che introduce il c. 2-ter all’art. 14, consentendo l’inserimento nelle graduatorie (da cui si recluta il personale della scuola) a 23.000 abilitati a numero chiuso presso le Facoltà di Scienze della Formazione Primaria, i Conservatori e le Accademie. L’approvazione, voluta da tutte le forze politiche, compresa la Lega Nord, con il parere favorevole del Governo, sana una palese disparità di trattamento e risponde a una precisa richiesta dell’Europa sulla necessità di reclutare giovani insegnanti.

Il fatto

In Senato, però, il senatore Pittoni (capogruppo in VII Commissione della Lega Nord), chiede la sua abrogazione. E fin qui tutto pacifico, tranne che tra i firmatari della sua proposta 14.10 compaiono i nomi dei senatori Calderoli, Bodega, M. Garavaglia, Vaccari, gli stessi nomi che hanno firmato anche l’emendamento 1.0.1 (come la loro collega Goisis alla Camera), che chiede l’esatto contrario (ovvero quanto già approvato dalla Camera dei Deputati con l’emendamento Russo), nonché ribadisce la giurisdizione esclusiva del TAR sulle controversie dei punteggi nelle graduatorie ad esaurimento (sempre, contro quanto chiesto da Pittoni sulla giurisdizione del giudice ordinario). L’emendamento 1.0.1 insieme al 14.11 presentato dal senatore Giambrone (IdV), purtroppo, è stato respinto, mentre quello 14.10 è stato accantonato dal Governo fino a lunedì, per una debita riflessione.

La soluzione

Se il Governo dipende dagli umori di un senatore della Repubblica, le cui idee sono sconfessate dagli stessi esponenti del suo partito alla Camera dei Deputati come al Senato, contro le richieste dell’Europa, allora vuol dire che siamo alla frutta. Oltre alla parola dell’uomo, di per sé volubile, si è persa la dignità.

Consigliamo all’ex-ministro Calderoli e agli altri senatori del suo partito di stare attenti a cosa firmano, perché verba volant, scripta manent.

Consigliamo al giovane Governo di non ascoltare le grida di chi urla di più, ma di rispettare la volontà del Parlamento espressa da ben quattro ordini del giorno, in questa legislatura, al di là dei desideri di singoli parlamentari. Qui non è più in gioco la libertà parlamentare di esprimere il proprio parere, ma un minimo di coerenza nell’azione del legislatore.

Anief.org





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