E ora valutiamo i Presidi
Data: Domenica, 12 febbraio 2012 ore 11:14:11 CET
Argomento: Rassegna stampa


Saranno coinvolte le scuole del primo e secondo ciclo fino a un massimo di 300 istituti, avà una durata di tre anni e ha come obiettivo la creazione di un modello di "valutazione organica di sistema", come precisa il ministero.
Non sono previsti premi per le scuole che raggiungono i risultati migliori, ma finanziamenti per tutti gli istituti partecipanti sulla base degli obiettivi da raggiungere: alle scuole in maggiore difficoltà sarà dunque garantito un maggiore supporto per sostenere il piano di miglioramento. Inoltre l'Ocse, a partire da quest'anno, collaborerà con il Ministero in tutte le tre fasi del progetto (analisi valutativa, miglioramento e valutazione finale) per assicurare l'allineamento dell'esperienza italiana con il panorama internazionale.
Un elemento di rilievo nella valutazione della scuola sarà il dirigente scolastico, la sua valutazione farà riferimento a indicatori individuati legati alla direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane, organizzazione e gestione delle risorse finanziarie e strumentali, promozione della qualità dei processi interni alla comunità professionale, sviluppo delle innovazioni, attenzione alle famiglie e alla comunità sociale, collaborazione con i soggetti istituzionali, culturali, professionali, sociali ed economici del territorio.
E i presidi non ci stanno. Roberto Tripodi, dirigente dell'Itis Volta di Palermo e presidente dell'Asasi: "L'UE ci ha chiesto di valorizzare i migliori docenti in cambio degli aiuti. Il Governo Berlusconi ha assicurato l'impegno e ha ricevuto gli aiuti. Il Ministro Profumo si è impegnato con le sperimentazioni VALORIZZA 2 e VALES, cioè a valutare contestualmente scuole, presidi e docenti. Dopo l'incontro coi sindacati rappresentativi e le associazioni, avendo avuto il parere favorevole da tre associazioni e quello negativo dalle altre dodici, il ministro ha fatto marcia indietro. In pratica si valuteranno solo i presidi e, alle scuole che si cimenteranno nella sperimentazione, verrà corrisposto un premio in denaro uguale per tutte solo per aver aderito, anche se i livelli organizzativi, amministrativi e didattici, sono totalmente negativi. Inutile dire che i presidi non possono raggiungere nessun obiettivo se gli vengono tolti i poteri disciplinari nei confronti degli alunni, i poteri di valutazione sul personale, la possibilità di concorrere alle procedure di reclutamento del personale, e se, oltre alla propria scuola, gli si affida il coordinamenti di cinque o sei sedi staccate e la reggenza di altre due o tre scuole."
E la Fnasa, la Federazione delle scuole autonome, chiede di valutare anche i professori: "Non ha senso valutare solo i presidi e verificare il raggiungimento degli obiettivi imposti, se non si valuta tutto il personale. È preferibile non creare un quattordicesimo organo collegiale istituendo un organismo di valutazione composto dal dirigente e due docenti eletti dal collegio, quando esiste già il Comitato di valutazione. Occorre semplificare le procedure di valutazione perché possano essere applicate nei tempi previsti".







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