Piano di dimensionamento delle scuole, cosa cambia a Messina
Data: Sabato, 11 febbraio 2012 ore 15:15:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


Tuttavia il piano di dimensionamento che ieri la Regione ha inviato al MIUR, i cui effetti decorranno già dal prossimo anno scolastico 2012-2013, sta creando più di uno strascisco. Lo scorso novembre era stato consegnato dalla Provincia regionale di Messina il piano predisposto in accordo con le sigle sindacali di settori e con i presidi delle strutture scolastiche. La razionalizzazione inviata dalla Regione al Miur, leggermente diversa da quella "confezionata" da Palazzo dei Leoni, ha scontentato il territorio messinese.
Questo il quadro delle modifiche e degli "accorpamenti" tra scuole che avranno luogo a seguito del piano regionale.
Per quanto riguarda le scuole superiori, a Messina la novità più rilevante è l'accorpamento dell'Istituto Marconi-Majorana con l'Istituto tecnico Verona Trento. Ha fatto molto discutere anche la scelta di aggregare la sezione ad indirizzo scientifico del Quasimodo, al momento dipendente dall'Istituto Minutoli, al classico La Farina. Una scelta che "grazia" il liceo duidato da Pio Lo Re, che rischiava la perdita dell'autonomia a causa del numero troppo basso di studenti, ma anche il Liceo Scientifico Seguenza, notoriamente molto gettonato e con decennali problemi di spazio a causa della numerosa popolazione studentesca, da cui si sarebbero dovute accorpare le due sezioni per salvare il La Farina.
"Appare illogica e contraria agli interessi di alunni e famiglie", avrebbe scritto il preside del Quasimodo-Minutoli-Cuppari, Pietro La Tona all'assessore regionale all'Istruzione Mario Centorrino, "la scelta di trasferire gli studenti da una scuola ad un'altra, senza che siano loro a sceglierlo e senza neanche averli interpellati. Ciò per motivi didattici, ambientali, affettivi e, nel caso nostro, anche per motivi territoriali, visto che il Quasimodo è ubicato in un'altra parte della città rispetto al La Farina". Preoccupazioni a cui Centorrino replica così: "Nessuna penalizzazione per un istituto complesso qual il Minutoli-Cuppari-Quasimodo. I ragazzi che frequentano lo Scientifico all'Itc Quasimodo, continueranno a farlo con gli stessi insegnanti e negli stessi locali, e con gli stessi progetti".
Per quanto riguarda le scuole di grado inferiore, è stato disposto il cambio di aggregazione del plesso della scuola media di Santa Lucia sopra Contesse dall'Istituto comprensivo D'Acquisto al Circolo didattico Catalfamo. Sono stati aggregati due plessi di Curcuraci (scuola dell'infanzia Flaccola ed elementare Ilardo), attualmente dipendenti dal Comprensivo di Paradiso, all'Istituto Petrarca. Sono stati fusi il Circolo didattico Principe di Piemonte con l'Istituto comprensivo Drago, e la scuola media Martino al Circolo didattico Tremestieri, con la trasformazione di quest'ultimo in Istituto comprensivo; è stata trasformata la scuola media Mazzini in Istituto comprensivo mediante aggregazione dei plessi di scuola dell'infanzia e primaria Cristo Re, dell'Istituto comprensivo Pascoli e dei plessi di scuola dell'infanzia e primaria Buon Pastore del Circolo didattico Crispi; è stata aggregata la scuola media Gallo al Circolo didattico Mazzini con la trasformazione di quest'ultimo in Comprensivo; infine è cambiata l'aggregazione della scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di I grado Faro Superiore dall'Istituto comprensivo Evemero al Circolo didattico Paradiso, con la trasformazione di quest'ultimo in Istituto comprensivo.
Forti critiche alle scelte regionali sono arrivate dall'assessore provinciale all'istruzione, Pippo Di Bartolo, che critica la Regione per non aver tenuto in debita considerazione il piano di dimensionamento steso, nei mesi scorsi, dalla Provincia con la collaborazione delle stesse scuole. "L'attenta analisi del territorio e la conseguente proposta di un piano di razionalizzazione della rete scolastica messinese che prevedeva non solo la salvaguardia dell'attuale numero di dirigenze, ma anche l'istituzione di una nuova presidenza da parte della Provincia regionale di Messina, è valsa a ben poco di fronte alla rigida posizione di un tavolo tecnico regionale indetto dall'assessore Mario Centorrino che, calpestando per l'appunto le istanze provenienti dal territorio, non solo ha determinato la perdita di due importanti presìdi istituzionali della nostra provincia attraverso l’accorpamento del Marconi - Majorana al Verona Trento a Messina e la fusione del Borghese e del Gepy Faranda a Patti", ha affermato Di Bartolo, "ma, al contempo, ha bocciato la proposta di realizzazione di un grande polo tecnologico nell'area di Barcellona-Milazzo-Pace del Mela (attraverso la fusione degli istituti tecnici Ferrari e Ferraris) che, nel rispetto della vocazione industriale del territorio, avrebbe consentito sviluppi formativi di alto profilo e una più proficua sintesi tra il mondo della scuola e quello dell'impresa in questa vasta area territoriale".

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