Newsletter dell'ASAL - Associazione delle Scuole Autonome del Lazio n. 84 del 9 febbraio 2012
Data: Venerdì, 10 febbraio 2012 ore 18:08:59 CET
Argomento: Rassegna stampa


1. Anno nuovo, ASAL nuova… (di Giuseppe Fusacchia)
Apriamo questa newsletter, che esce dopo un’interruzione di tre mesi, con la notizia che Paolo Mazzoli, il nostro Presidente, è stato chiamato a dare il suo contributo all’avventura del “governo tecnico” di Mario Monti, nel prestigioso ruolo di Capo della Segreteria del Sottosegretario Marco Rossi-Doria e si è pertanto responsabilmente “autosospeso” dalla carica, delegando le sue funzioni ai quattro Vicepresidenti (Teresa Barletta, Andrea Caroni, Flavia De Vincenzi e Giuseppe Fusacchia, quest’ultimo con delega alla rappresentanza legale dell’Associazione) per potersi dedicare a tempo pieno ai suoi nuovi, impegnativi compiti. Siamo orgogliosi di questo riconoscimento che, oltre a premiare le indubbie qualità personali e professionali di Paolo, riverbera anche un po’ di lustro sull’attività e sul nome della nostra Associazione, che con lui si è faticosamente guadagnata una presenza autorevole nel mondo scolastico della nostra Regione.
La scelta dell’Assemblea generale del 27 Gennaio 2011 di eleggere quattro vicepresidenti e avviare una gestione più “collegiale”, adeguata alla grande crescita e visibilità che l’Associazione ha conseguito negli ultimi anni, si è così rivelata una intuizione anticipatrice. Nel solco di tale scelta, il neo costituito Comitato di Presidenza si è messo subito al lavoro, presentando al Comitato di Coordinamento del 18 Gennaio u.s. un piano di azioni da attivare a breve e medio termine nei vari settori di interesse delle scuole autonome, con il massimo coinvolgimento possibile degli organi associativi.
Tra le altre decisioni, quella di scrivere d’ora in avanti questa newsletter a più mani, in base alla suddivisione dei compiti tra i vicepresidenti; ecco anche spiegato il motivo del ritardo nella pubblicazione, dovuto al tempo necessario per riprenderci dallo shock…

2. Dimensio-nati! (di Andrea Caroni)
La Giunta Regionale del Lazio ha dato il via libera definitivo al Piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche secondo l’atto di indirizzo DGR 377 del 2/9/2011 della stessa Regione Lazio.
Un iter caratterizzato dalla fretta di arrivare alla decisione finale, inizialmente prevista entro il 31.12.11 e poi posticipata al 31.01.12, e quindi predestinato ad essere farraginoso ed approssimativo, specie in considerazione della quantità degli attori in gioco e di tutti i passaggi normativi (alcuni, peraltro, inutili) che la normativa comunque prevedeva.
Ripercorriamo in estrema sintesi le tappe della vicenda. già entro il mese di settembre i municipi di Roma Capitale e tutti gli altri comuni avrebbero dovuto formulare e trasmettere le loro proposte; subito sono emersi i primi problemi: alcuni municipi lo hanno fatto, altri no; alcuni hanno coinvolto le scuole tramite le reti, altri tramite singoli dirigenti, altri non hanno assolutamente ascoltato alcun componente delle comunità scolastiche; alcuni comuni hanno totalmente ignorato la questione. In tutta questa fase il coinvolgimento delle scuole è avvenuto quindi in modo molto difforme nei vari territori; in alcuni sono state ascoltate le reti municipali o intermunicipali, in altri sono state invece totalmente bypassate. Una cosa è certa, le delibere di consiglio di istituto, previste dalla normativa, non potevano di certo rappresentare una modalità efficace di interrogazione del sistema scuola, giacchè il livello di confronto, di proposta e di decisione non poteva essere la singola scuola ma la rete territoriale. Era di tutta evidenza che ogni singola scuola non avrebbe mai prodotto una delibera che potesse tener conto del resto del territorio. Ma esistono, e si sa, le reti territoriali e le associazioni di scuole.
Roma Capitale, tra l’altro, ha prodotto, a sorpresa, due delibere di Giunta, la prima il 2 novembre e la seconda dopo circa un mese. Tra le due delibere sono state riscontrate diverse incongruenze, nei numeri e nelle decisioni prese. Intorno alla fine di dicembre si è arrivati, già in ritardo, ai livelli provinciali. Un osservatorio appositamente predisposto ha prodotto un ulteriore documento di proposta che andava a modificare sostanzialmente molte delle decisioni già prese nei diversi comuni. Infine la Regione, attraverso la commissione scuola del consiglio regionale e sentito il parere dell’USR Lazio, ha ulteriormente modificato ed adattato i piani secondo logiche e criteri che a questo punto sfuggono alla comprensione. Ci si chiede: perché tutti questi passaggi così contraddittori? Viene il dubbio che i piani si siano modificati nel tempo a seconda del colore politico dell’ente locale che lo ha prodotto e a seconda delle pressioni e/o richieste di singoli interessi che sono state via via accolte. In tutto questo nessuna categoria è esente da responsabilità (dirigenti scolastici, consiglieri, assessori etc.). Insomma tutto sembra sia stato fatto tranne che guardare ai territori e alla geografia scolastica reale pensando il problema in termini di continuità didattica ed esigenze delle famiglie.
Continuità. In effetti, alcuni accorpamenti effettuati tra scuole primarie e secondarie di primo grado destano non poche perplessità, stante la sicura distanza geografica, e forse non solo geografica, che separa alcune scuole accorpate. Si sa per certo che gli alunni di alcune scuole primarie non frequenteranno mai, per mille motivi, le scuole secondarie di primo grado con cui sono stati uniti. Che senso avrà in quelle scuole elaborare un pof con un curricolo verticale? Che senso avrà lavorare sulla continuità educativa quando quegli alunni di scuola primaria andranno in un’altra secondaria di primo grado?
Dalle classi pollaio alle scuole pollaio, ma non tutte.
L’atto di indirizzo della Regione Lazio DGR 377 del 2/9/2011 disponeva, tra le altre cose, che i nuovi istituti comprensivi fossero composti da un numero non inferiore a 1000 alunni (comma 6 punto 3.3.1). Si è subito notato che a questo numero minimo non era associato un numero massimo, così che comuni e municipi, in ordine sparso, hanno iniziato a ragionare tenendo conto questo unico parametro. Di fatto, poi, constatando la difficoltà di osservare pedissequamente questo riferimento, in diverse circostanze si è fatta largo l’idea che quel numero 1000 in realtà non indicava un riferimento perentorio ma puramente indicativo, di media. Nessuna norma ufficiale però (fino al 13.12.11 nota Chiappetta) ha sancito questa libera interpretazione. Ne è derivato un piano ampiamente variegato che alterna interpretazioni ferree della norma ad altre molto più flessibili. Risultato: un terzo delle scuole formate conterebbero meno di mille alunni, un po’ troppe per costituire semplici eccezioni. Non ci sembra un bel messaggio: nei territori in cui si è osservata la norma si sono formate mega scuole di difficile gestione, in altri i numeri ridotti consentiranno una gestione più normale. Non solo; coloro che hanno osservato la norma si sentono addirittura accusati da più parti di averlo fatto.  Altra brutta storia.
Potrà sembrare banale ma che questa vicenda dovesse andare in questo modo lo si intuiva fin dai primi momenti e l’ASAL lo aveva ampiamente previsto e denunciato, chiedendo a più riprese una moratoria di almeno un anno finalizzata ad un più attento studio di tutte le problematiche connesse all’attuazione dei piani.
Ma ormai il dimensionamento è compiuto e dobbiamo guardare avanti.
L’ASAL intende raccogliere fin da subito tutte le criticità che i diversi territori riscontreranno una volta analizzata la delibera definitiva. Data la complessità dei territori è opportuno che, non le singole scuole, ma gli organismi di rete inviino all’ASAL (presidente@scuolelazio.it)  le loro osservazioni sui piani, cercando anche di prevedere lo loro tenuta nel tempo.
L’ASAL intende anche dare supporto alle scuole che dovranno gestire la delicata fase della transizione mettendo in comune e pubblicando tutta la documentazione che potrà essere utile anche per risolvere problemi pratici e questioni spinose che inevitabilmente si porranno all’attenzione di tutti. Proviamo ad anticipare alcuni nodi problematici di cui, certamente, ci si dovrà occupare:

  • I contratti. quelli sottoscritti con ditte e privati per la fornitura di servizi vari sono validi per 8 o per 12 mesi? Cosa succede a due istituzioni che, accorpandosi da settembre, risultano avere, ad esempio, due RSPP?
  • Mensa autogestita (Comune di Roma ed eventualmente altri Comuni). Qui il rischio è di avere gestioni miste all’interno della stessa istituzione scolastica; per decisioni che si stanno prendendo in queste settimane, molte scuole si troveranno a dover gestire contemporaneamente l’appalto diretto e quello autogestito con ripercussioni importanti sull’organizzazione e sui bilanci. L’ASAL chiederà al competente Dipartimento di valutare la possibilità di espletare le gare successivamente al dimensionamento
  • RSU. Stanno per essere rinnovate: che fine faranno? Decadranno dopo poche settimane?
  • Organi collegiali. Naturalmente dovranno essere rieletti quanto prima.
  • Problemi vari: organici, bilanci, inventari, spostamento delle segreterie etc.
  • Per la questione Multiservizi si rimanda all’articolo specifico di questa stessa newsletter.

Un’ultima (ma non ultima) questione: la gestione di questi mega istituti. Dal momento che è stato ribadito da più parti, ed anche nell’ultima circolare sul PA 2012, che non ci sono alcune possibilità di retribuire i docenti vicari per lo svolgimento delle funzioni superiori in occasione delle sostituzioni del dirigente scolastico, l’ASAL torna a chiedere con forza che, per la piena attuazione dell’autonomia scolastica, per una migliore gestione delle nuove istituzioni scolastiche che conteranno mediamente almeno 1000 alunni, per una più concreta ed essenziale valorizzazione ed utilizzazione del personale docente, sia concesso ad ogni istituzione scolastica un esonero secco a costo zero per l’amministrazione. Come? Recuperandolo da tutti gli attuali esoneri di varia natura di cui ormai, nelle mutate e rinnovate esigenze delle scuole, si può anche fare a meno.

3. Multiservizi, che passione…(di Giuseppe Fusacchia)
L’epilogo della vicenda dei contratti di pulizia nelle scuole assomiglia sempre più ad un’agonia e non poteva essere più triste e confuso, almeno dal punto di vista dell’autonomia gestionale delle scuole. Per capirci qualcosa occorre andare con ordine:

  • 30 dicembre 2010: il Ministro Gelmini emana la Direttiva 103, con la quale dispone che le scuole interessate dall’accantonamento di posti di collaboratore scolastico ai fini dell’esternalizzazione dei servizi di pulizia espletino in piena autonomia, entro il 30 giugno 2011, apposite gare di appalto per la fornitura di tali servizi; l’importo a base d’asta sarà corrispondente al cumulo dei salari del corrispondente personale scolastico “accantonato”, aumentato del 30% per spese di materiale e attrezzature. A parte la scadenza improponibile, la Direttiva riconosce molte delle richieste avanzate nel triennio di gestione del contratto dall’ASAL
  • 14 giugno 2011: sull’onda delle agitazioni seguite all’emanazione della Direttiva per le sue pesanti ripercussioni sull’occupazione nel settore, il MIUR e le OO.SS. di categoria siglano il 14 giugno 2011 un accordo (1) (2),  che sancisce il ritiro della Direttiva 103 e la proroga dei contratti in essere, di fatto senza soluzione di continuità fino all’espletamento, da parte di CONSIP, della nuova gara per la fornitura dei servizi di pulizia nelle scuole; le risorse finanziarie disponibili per la proroga dei contratti subiscono però una significativa decurtazione (da 570 mln a 390 mln di euro annui) per consentire il mantenimento in servizio del personale ex LL.SS.UU, che comunque, nonostante ciò, accede alla Cassa Integrazione
  • 30 giugno 2011: il Ministro emana la nuova Direttiva 55, con la quale ufficializza il regime di proroga (con esclusione dei mesi di luglio e agosto e delle vacanze natalizie e pasquali); nella nota prot. 5309 del 28.06.2011, che la accompagna e con la quale si comunica alle scuole l’intervenuto accordo, si dispone che “La proroga dovrà essere disposta, a cura di ciascuna scuola, a partire dal primo giorno successivo alla scadenza del contratto in vigore, sino al 31 dicembre 2011. Seguiranno poi successive proroghe, senza soluzione di continuità, sino al completamento della procedura curata dalla Consip per l’acquisizione dei servizi in parola.” Quanto alle risorse finanziarie disponibili per la proroga, esse saranno erogate “tenendo presenti le effettive esigenze di esternalizzazione del servizio di ciascuna scuola, come desumibili dal numero di posti accantonati presso la stessa scuola, in una logica di servizio in vista della progressiva ottimizzazione dello stesso.” Per quanto riguarda i lavoratori ex LL.SS.UU, la nota rende noto che “l’accordo del 14 giugno u.s. prevede il ricorso alla cassa integrazione a zero ore per complessivi 65 giorni nel 2011 e, nel 2012, per 87 giorni sempre a zero ore nonché 4 ore settimanali di cassa integrazione per ciascun lavoratore. I predetti 65 giorni di cassa integrazione saranno fruiti nel periodo che va dal primo luglio al 3 settembre, ragion per cui nel corso di tale periodo le scuole che hanno stipulato contratti con ditte che impiegano soggetti “ex Lsu” per l’espletamento del servizio di pulizia e delle eventuali altre attività ausiliarie dovranno far ricorso al personale dipendente analogamente a quanto accade nelle scuole che ricorrono a servizi esternalizzati organizzati su dieci mesi l’anno.”
  • A partire da settembre 2011, la DGPFB ha proceduto quindi all’assegnazione delle risorse sulla base del nuovo accordo, salvo specificare che “il corrispettivo è dovuto all’impresa laddove la prestazione sia stata regolarmente resa ai termini del contratto in essere e quindi il credito vantato sia stato correttamente liquidato oltre ad essere certo ed esigibile.” Nel frattempo, a molte scuole è pervenuta da parte di Multiservizi s.p.a. una comunicazione con la quale si informa della decisione unilaterale, a fronte della decurtazione dei finanziamenti, di uniformare gli standard di servizio; così, pur dichiarando formalmente il mantenimento dei contratti, le Scuole vengono di fatto “scippate” di qualsiasi discrezionalità nell’articolazione del servizio.
  • 12 dicembre 2011: un nuovo accordo tra MIUR, Ditte e OO.SS. sancisce che la ripartizione delle risorse tra le Istituzioni Scolastiche avverrà senza variazioni di risorse finanziarie per il periodo Gennaio - Marzo 2012; per il periodo Aprile – Giugno 2012 il MIUR predisporrà una nuova proposta di ripartizione
  • 22 dicembre 2011: con la nota 9353 recante recante istruzioni alle Scuole per la predisposizione del Programma Annuale 2012, si dispone che “L’assegnazione per i contratti “ex Appalti Storici” è riferita al periodo gennaio-marzo 2012, anziché al periodo gennaio-giugno 2012, al fine di consentire, a partire da aprile 2012, un riequilibrio tra importo dei contratti e numero dei posti accantonati”. Cosa significa? Significa che il Ministero vuole raggiungere l’obbiettivo della corrispondenza tra fondi erogati e personale “accantonato”, in modo da cancellare finalmente il “peccato originale” di un servizio esternalizzato che è costato allo Stato più di quanto costasse il personale interno che si è voluto eliminare. Giusto; e chi d’altronde potrebbe essere più d’accordo di noi, che quello scandalo avevamo denunciato fin dall’inizio? Però… però questo passo “moralizzatore” viene intrapreso in pendenza di un dimensionamento epocale, che non darà, almeno all’inizio, nessuna certezza sulla corretta allocazione delle risorse, e sulla base di parametri di assegnazione dei collaboratori scolastici (quelli, per intenderci, del Decreto 119/2009) che risultano non più rispondenti alla nuova realtà del panorama scolastico. L’ASAL ha inviato due lettere ai competenti Direttori Generali: la prima lettera per sollevare il problema e chiedere un rinvio al termine dell’anno scolastico, la seconda lettera per chiedere al MIUR di risolvere l’annoso problema del personale CO.CO.CO. assegnato alle segreterie.
  • Tutto ciò è avvenuto senza che l’Ufficio Scolastico Regionale abbia sentito la necessità di comunicare alcunché alle Scuole, nonostante l’art. 2 della Direttiva 55/2011 prevedesse che “gli Uffici Scolastici Regionali assicurano, con il coordinamento della DGPFB, ogni ausilio, informazione o sostegno, nell’ambito del quadro normativo di riferimento, alle istituzioni scolastiche o reti di scuole che ne facciano richiesta, per facilitarne le attività legate alla prosecuzione dei servizi”; le uniche informazioni sono pervenute da parte delle ditte, che hanno comunicato unilateralmente la variazione degli standard di servizio, nonostante la proroga dei contratti in essere. L’ASAL ha chiesto un incontro urgente al MIUR per ottenere che le Scuole ricevano disposizioni chiare sul comportamento da adottare

E il futuro? Per il futuro il fantomatico gruppo di lavoro MIUR – CONSIP prosegue il suo lavoro, nell’intento di predisporre una o più convenzioni-quadro cui le Scuole potranno accedere dopo che sarà stata espletata la gara europea. Nessuno, naturalmente, ha pensato di coinvolgere le scuole in questo processo, e l’idea di dover accedere a una convenzione in cui ciascuna delle nostre scuole risulterà la 4millesima istituzione convenzionata e dovrà interagire online con un helpdesk per risolvere i suoi problemi non ci entusiasma affatto. L’ASAL continuerà a perseguire la possibilità di recuperare spazi per gare di appalto autonome, a livello di reti o di singole scuole.

4. Le Nuove Linee Guida per la scuola secondaria di secondo grado (di Flavia De Vincenzi)
Con le Direttive nn.4 e 5 del 16 gennaio 2012 il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca ha emanato le Linee Guida del secondo biennio e quinto anno rispettivamente per gli istituti tecnici e professionali . Le Linee Guida , insieme ai  documenti tecnici allegati , non vogliono essere un prescrittivo «programma ministeriale», ma un sostegno all’autonomia scolastica per la definizione del piano dell’offerta formativa e una efficace organizzazione del curriculo in continuità con quanto previsto dalle Linee guida del primo biennio emanate con la Direttiva n.57/2010 di cui costituiscono il completamento.
L’attuazione delle predette Linee Guida è soggetta a periodico monitoraggio da parte dell’ANSAS e dell’INVALSI.
In particolare , attraverso il processo di riordino dell’istruzione secondaria superiore, i nuovi Istituti Professionali sono chiamati a sviluppare , anche in riferimento a quanto indicato dall’Unione Europea , una nuova idea di “cultura del lavoro “ e “ cultura professionale” tra le nuove generazioni e a cogliere l’evoluzione delle filiere produttive che richiedono nuovi fabbisogni in termini di competenze e ad offrire una risposta adeguata alle necessità occupazionali.
Per quanto attiene agli Istituti Tecnici , le Linee Guida del secondo biennio e quinto anno mirano a:

  • Far acquisire la padronanza di competenze scientifiche e tecnologiche che consentano al diplomato di interpretare, partecipare, gestire e coordinare processi produttivi caratterizzati da innovazioni continue, anche in una prospettiva di sviluppo ;
  • Fornire allo studente una solida base culturale e, nel contempo, una specializzazione attraverso l’approfondimento, disciplinare e interdisciplinare, delle tecnologie e delle competenze scientifiche ad esse collegate;
  • Promuovere la formazione di personalità integrate, complete, capaci di sviluppare le proprie potenzialità nel cogliere le sfide presenti nella realtà e di dare ad esse risposte utili e dotate di senso.

Si sottolinea la  forte dimensione orientativa che nelle Linee Guida assume la forma di   ACCOMPAGNAMENTO alla scelta  che, si auspica possa realizzarsi anche attraverso la costituzione di reti con altre istituzioni scolastiche per eventuali passaggi all’inizio del secondo biennio.
Un particolare rilievo nell’ambito del percorso formativo viene assunto da :

  • Stage e tirocini, che possono avere finalità diverse (es. orientative, formative ecc.), una durata variabile (dalla visita aziendale della durata di un giorno a stage di tre o quattro settimane), una diversa collocazione all’interno del percorso formativo annuale (all’avvio dell’anno scolastico, durante lo svolgimento o al termine delle lezioni, nelle pause didattiche, ecc.), o pluriennale, con riferimento alla struttura del corso di studi (es. secondo biennio, quinto anno ecc.).
  • L’alternanza scuola-lavoro che si configura quale metodologia didattica innovativa del sistema dell’istruzione che consente agli studenti che hanno compiuto il quindicesimo anno di età, di realizzare i propri percorsi formativi alternando periodi di studio “in aula” e forme di apprendimento in contesti lavorativi.
  • L’insegnamento  nel quinto anno degli Istituti Tecnici di  una disciplina  non linguistica ( DNL) in lingua inglese, o CLIL – Content and Language Integrated Learning (possibile anche negli Istituti professionali in relazione alle scelte relative alla definizione del curriculo di Istituto)
  • La formazione alla sicurezza e al benessere nei luoghi di lavoro
  • Le Scienze motorie e sportive .” Riconoscere i principali aspetti comunicativi , culturali, e relazionali dell’espressività corporea  ed esercitare in modo efficace la pratica sportiva per il benessere individuale e collettivo” Risoluzione del Parlamento europeo del 13 novembre 2007

Rimangono però ancora alcune Questioni aperte:

  • Mancano i decreti concernenti le OPZIONI , anche se la Conferenza Stato Regioni ha reso parere positivo sui tali decreti (  una volta ricevuti formalmente i pareri, i decreti saranno inviati agli organi di controllo per la loro definitiva emanazione - sono in fase di predisposizione le schede relative alle discipline inserite nelle opzioni )
  • Manca l’indicazione delle classi di concorso di riferimento per tutte le discipline, anche quelle di nuova istituzione.
  • In mancanza delle indicazioni relative alle OPZIONI ed alle scuole che le attiveranno sarebbe auspicabile uno slittamento del termine delle iscrizioni per le classi terze per questi nuovi percorsi.
  • La necessità di una incisiva e significativa azione di formazione dei Dirigenti scolastici e dei docenti che accompagni la riforma all’interno delle singole istituzioni scolastiche.
  • L’istituzione di un organico di istituto atto a poter realizzare effettivamente ed efficacemente gli aspetti innovativi e le potenzialità che la Riforma dell’istruzione tecnica e professionale esprime.

5. Programma annuale 2012 – I motivi di un ritardo (di Teresa Barletta)
Il quadro e la composizione delle scuole che stanno cambiando a causa e per effetto del dimensionamento è uno dei motivi del ritardato invio della nota per la predisposizione del Programma annuale (prot. N. 9353 del 22/12/2011)? O, come la dottoressa Davoli ha sostenuto durante l’incontro del 26/01/2012 organizzato da ADIS, il non puntuale e talvolta impreciso invio dei flussi da parte degli istituti impedisce al DGPFB di effettuare corrette previsioni e di operare con una tempistica più puntuale? Sicuramente la mail n. 9353 è arrivata con più di un mese di ritardo rispetto al già registrato ritardo degli anni precedenti. Con piacere si analizza la comunicazione di somme solo per gli 8/12 vista la possibile nuova costituzione degli istituti a partire dal 01/09/2012, il mantenimento del DM 21/2007, la conferma di un budget per il funzionamento, la somma per le supplenze di poco superiore al fabbisogno calcolato secondo i parametri del decreto e il periodo indicato.
Visite fiscali: suggerimenti
La mail del 22/12/2011 faceva riferimento ad un successiva integrazione alla risorsa finanziaria assegnata per le “maggiori spese di funzionamento a seguito dell’assunzione dell’onere per gli accertamenti medico – legali ai sensi dell’art. 17 co. 5, lettera a) del D.L. n. 98/2011. La risorsa assegnata, così come da indicazione della Dott.ssa Davoli nell’incontro citato, dovrà essere utilizzata prioritariamente per le visite fiscali effettuate nell’anno 2011, tranne casi accertati dalle istituzioni di compensi precedenti per i quali sono in atto contenziosi. Per evitare che le scuole si trovino nell’eventualità di dover operare con ASL e relativi differenti compensi, può essere suggerimento utile quello di consorziarsi tra scuole e chiedere tariffe agevolate. Ciò alla luce anche della esiguità di fondi e/o comunque a partire dal dato che proprio gli stessi fondi dovrebbero evitare “mercati” o contrattazioni sperequative.
Residui attivi: situazione ancora irrisolta
Ancora una volta siamo in presenza di una situazione anomala quando sentiamo dalla Dott.ssa Davoli di non poter vantare residui che risalgono a USR per anni precedenti il 2007 e al contempo nessun specifico provvedimento, come altri USR hanno fatto, di radiazione. Torna la descrizione delle scuole in sofferenza, perché sono state in grado di anticipare e/o spostare somme che non sono rientrate e al momento continuano a non poter liquidare altri impegni assunti. Ma ritorna al contempo l’obiezione di tutte quelle scuole che hanno onorato tutti gli impegni istituzionali garantendo il “buon” funzionamento dell’istituto indipendentemente dal recupero di quei fondi e non per ciò stesso in non necessità di reintegrare fondi eventualmente destinabili ad altro. Come più volte richiesto dall’ASAL, anche a fronte di somme inviate alle scuole in ordine sparso per non dire in modo selvaggio e non sempre rispondente a reali situazioni di sofferenza, è necessaria non solo la comunicazione verbale della dott.ssa Davoli di radiare i residui, ma di avere uno specifico provvedimento dell’amministrazione.
Invio flussi
Nuovamente viene ricordato alle scuole, inadempienti secondo l’amministrazione, di inviare regolarmente i flussi che soli possono mettere in condizione gli uffici di competenza di fare un bilancio consuntivo delle spese effettuate, un bilancio di previsione e un reale esame della situazione degli istituti, che altrimenti rischiano di non risultare in “sofferenza”. Il richiamo fatto dalla dott.ssa Davoli a questo adempimento è la giustificazione al talvolta non preciso lavoro degli uffici e ai loro ritardi, vista proprio la mancanza di elementi di riferimento e possibilità di analisi contestuale.
Vicario e reggenze
Da più parti arriva la richiesta di poter retribuire il vicario in tutte quelle situazioni di istituti in reggenza nei quali il vicario non sempre ha un esonero e nei quali per quasi tutta la settimana il DS reggente non è presente. La dott.ssa Davoli ha chiaramente rifiutato la richiesta in quanto il docente vicario non svolge funzioni superiori vista la presenza, anche se in reggenza, di un Dirigente. L’invito fatto ai presenti, DS e DSGA, è stato chiaro ma al contempo, come giustificare un così alto numero di scuole vacanti e una complessità degli istituti sempre crescente come tessuto socio-culturale dell’utenza e come adempimenti amministrativi a carico delle segreterie e delle scuole tutte. La posizione dell’ASAL è quella di chiedere un esonero ad istituto dimensionato, visto che non potrà essere possibile prevedere compensi per figure di sistema che svolgono un lavoro di supporto e per i quali eventualmente possono essere previsti solo compensi a carico FIS.
DSGA e decreto per la ragioneria
Un po’ di confusione relativamente alla situazione dei DSGA che operano in sostituzione di un titolare assente e dei DSGA che sono su posto vacante. Finora il compenso per l’indennità è stato “caricato”dalle scuole sui fondi per le supplenze. La nota di predisposizione del programma annuale richiama la novità che tali fondi sono presenti “nel bilancio dell’amministrazione” e che quindi gli istituti dovranno inviare un “provvedimento di variazione dello stato giuridico alla ragioneria territoriale dello stato” per consentire il pagamento con la modalità del cedolino unico. La dott.ssa Davoli ha recepito le difficoltà che le scuole stanno trovando con la RTS, ricevendo indietro i decreti inviati ai nuovi uffici di competenza.

6. In arrivo il decreto legge semplificazione e sviluppo: cosa cambia per la scuola (contributo di Paolo Mazzoli)
Il provvedimento (gli articoli di interesse per la scuola vanno dal 50 al 53) contiene misure per rafforzare l’autonomia delle istituzione scolastiche e rappresenta il primo passo concreto attuativo delle Linee di azione illustrate dal Ministro alla VII Commissione della Camera lo scorso 10 gennaio. Attraverso linee guida da concordare con il Ministero dell’Economia e la Conferenza Stato-Regioni, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, vengono fissati i criteri per le seguenti finalità.
1) Autonomia Responsabile

  • Potenziamento dell’Autonomia

Verrà avviata una ricognizione delle risorse finanziarie disponibili per le scuole per pervenire alla loro assegnazione, in un'unica trance e senza vincolo di destinazione, e con la possibilità per le scuole di riutilizzare le eventuali economie conseguite.

  • Organico dell’Autonomia

L’organico verrà assegnato alle scuole e, in parte, alle reti di scuole, sulla base di una quantificazione complessiva del fabbisogno di ogni istituto, effettuata secondo parametri trasparenti e legati alle esigenze della scuola stessa e del territorio. Questo meccanismo garantisce tempestività, stabilità triennale e certezza nella dotazione degli organici e una più agevole copertura delle diverse esigenze, dal sostegno a quelle che fino ad oggi erano le supplenze annuali, unificando l’organico di diritto e l’organico di fatto. In tal modo tra l’altro potrà essere assicurata la continuità didattica per l’intero triennio.

  • Reti Territoriali di Scuole

Si prevede la formazione di reti di scuole su base territoriale, d’intesa con le regioni e gli enti locali, per l’ottimale gestione delle risorse e dell’attività formativa.
2) Sistema di Valutazione
Si rafforza il ruolo di coordinamento dell’INVALSI nel sistema nazionale di valutazione, che si avvale per le sue attività anche della collaborazione della Agenzia per la diffusione di tecnologie per l’innovazione. Si conferma la partecipazione delle istituzioni scolastiche alle indagini e alle rilevazioni nazionali.
3) Istruzione Tecnico-Professionale e Tecnico-Superiore
Si avvia un confronto con la Conferenza Stato-Regioni per la definizione di linee guida per coordinare e riordinare l’offerta formativa degli istituti tecnici, degli istituti professionali di Stato e degli istituti di istruzione e formazione professionale regionali e per sostenere la realizzazione degli Istituti tecnici superiori (ITS)
4) Edilizia Scolastica
Si prevede l’elaborazione di un Piano nazionale dell’edilizia scolastica, di concerto con gli altri Ministeri competenti e con la Conferenza Stato-Regioni, con un investimento iniziale di alcune centinaia di milioni di euro. In particolare gli interventi punteranno al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici scolastici, con sensibili riduzioni delle spese di funzionamento.


Ecco come fare per ottenere l'adesione all'ASAL di una scuola o di una rete di scuole e per pagare la quota annuale
1) Delibera del Consiglio di Circolo/Istituto o dell’organo preposto se si tratta di una rete di scuole; non è obbligatorio inviarla; basta citarne gli estremi nella lettera di adesione;
2) Lettera di adesione: va inviata una comunicazione presso la sede operativa sotto indicata anche per posta elettronica;
3) Pagare la quota associativa annuale: 
SINGOLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE : 50,00 euro 
RETI DI SCUOLE: 25,00 euro x numero di scuole che compongono la rete (es. rete di 10 scuole = 250,00 euro)
Il versamento, a favore dell’Associazione, va fatto tramite bonifico bancario, utilizzando l'IBAN riportato di seguito. La spesa va imputata, nell’ambito del Programma Annuale, alle iniziative di Rete, di cui all’Art.7 del DPR 275/99 e all’Art. 56 del D.M. 44 del 1 febbraio 2001.
CODICE IBAN: IT47H0351203205000000002423 (Credito Artigiano - Agenzia n. 5 di Roma)
INTESTATO A: ASAL (Non serve la denominazione estesa né l'indirizzo)
ATTENZIONE: Poiché dall'estratto conto non è sempre possibile capire da quale scuola proviene il bonifico per il pagamento della quota associativa annuale, si prega di indicare nella causale il codice meccanografico principale della scuola che fa il bonifico. Esempio: CAUSALE: "RMEE11500L - QUOTA 2012" (non serve altro!)
DENOMINAZIONE UFFICIALE: Associazione delle Scuole Autonome del Lazio - Asal
SEDE OPERATIVA: 5° CIRCOLO DI ROMA "VITTORIO ALFIERI" - Via Giannozzo Manetti, 6 –
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Ricordiamo che L’Asal vive delle quote di adesione versate dalle scuole aderenti. Non ha contributi pubblici né sponsor privati. La gestione economica dell’Asal è trasparente al 100%: ognuno può scaricare il rendimento economico, che il Tesoriere e il Presidente presentano all’Assemblea Plenaria, andando sul sito dell’Associazione e cliccando su “Verbali assemblea plenaria”. Le scuole aderenti debbono inviare la quota annuale entro i primi tre mesi di ogni anno. Grazie.


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