La scuola cade a pezzi, sistematela o chiudetela
Data: Venerd́, 10 febbraio 2012 ore 12:33:51 CET
Argomento: Rassegna stampa


disagi La "Bruno Monterosso" di via Leucatia cade letteralmente a pezzi. L’allarme proviene dai genitori dei quasi 400 alunni ospitati all’interno del plesso che, dallo scorso lunedì, hanno deciso di non mandare più i figli a scuola. «Non esistono condizioni minime di sicurezza - dice Fortunato Cicirello, padre di Alfredo, 12 anni - l’edifico è molto pericoloso perché, dai bagni pieni di buchi e senza acqua fino alle aule sporche, è un costante disagi che costringe i ragazzi delle medie a vacanze forzate. Professori e personale scolastico ci mettono tanto impegno ma non possono fare miracoli». Senza manutenzione radicale negli ultimi 12 anni, e con le pareti delle classi imbiancate e decorate dagli stessi ragazzini, più che una scuola adesso sembra un magazzino in avanzato stato di degrado: «Un immobile dov’è impossibile non notare le crepe sui muri e sul soffitto - dice il consigliere della municipalità di "Barriera-Canalicchio" Dario Rad Pur - non funziona nemmeno l’ascensore perché da anni si aspetta un pezzo di ricambio. Nel frattempo, chi è costretto a muoversi su una sedia a rotelle viene aiutato dal personale scolastico. Nei bagni per i disabili manca l’acqua corrente e occorre procurarsela, attraverso i secchi, dalla fontanella del cortile».

Camminando per i corridoi bisogna stare attenti a evitare buche e chiusini. Un pavimento che sembra un percorso di guerra. Sulle pareti, prese elettriche danneggiate e fili scoperti sono alla portata di chiunque: «L’impianto non può essere riparato perché, come l’edificio di via Leucatia, non è considerato a norma - lamenta il papà Giorgio Guglielmino - il Comune è consapevole dello stato di abbandono ma non muove un dito. Bagni con le porte sfondate e muri gruviera vanno riparati altrimenti è meglio chiudere l’edificio». A completare il quadro vetri rotti e il cortile esterno discarica a cielo aperto. Da qui allora la richiesta dei genitori per un incontro con l’assessore alla Pubblica istruzione Virgilio.

Damiano Scala
La Sicilia





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