La Scuola, singolare femminile Un convegno e un concorso
Data: Mercoledì, 08 febbraio 2012 ore 22:24:09 CET Argomento: Redazione
Così si legge
nel vocabolario cercando la parola “scuola” ed è proprio così: la
scuola è femminile e non solo nel nome. In questi giorni nelle
scuole, predisponendo gli elenchi dei docenti aventi diritto al voto
per il rinnovo delle RSU, elenco richiesto distinto ”per genere”
si nota come mentre l’elenco delle docenti richiede più fogli di carta,
formato A4, l’elenco dei docenti di sesso maschile è una pagina quasi
bianca con poche righe. Che la presenza della donna a scuola ha
apportato notevoli benefici alla scuola, alla didattica, allo stile
comunicativo e relazionale è da tutti riconosciuto. Occorre anche
evidenziare che accanto alle molteplici positività per quella
dimensione di femminilità che diffonde serenità, piacevolezza,
grazia e maternità specie nella scuola dell’infanzia e primaria, ci
sono alcuni aspetti critici che a volte prevalgono sulle tante
positività.
Alcuni studiosi hanno evidenziato che nell’educazione le figure
maschili e femminili sono complementari e quando una di esse predomina
o per numero o per eccessiva presenza e dominanza, avviene uno
squilibrio educativo non certamente fruttuoso.
La donna a scuola, professionista è spesso anche
mamma e quindi intreccia ruoli, compiti e funzioni per i quali risulta
difficile porre limiti e confini.
Non da parte di tutti si è capaci di lasciare fuori dalla classe i
problemi personali e non tutti gli insegnanti, indipendentemente dal
sesso hanno il carisma dell’autorevolezza, capace di “governare” il
gruppo classe.
E’ certo, comunque che la presenza di tante donne a scuola hanno
femminilizzato la scuola e questa espressione assume valenze positive e
qualche negatività.
La società attuale disegna un ruolo della donna non certamente uniforme
secondo il modello della tradizione della donna “custode del focolare
“, dedita alla crescita, alla nutrizione, alla formazione
educativa dei figli e alla preparazione per affrontare la vita ed
il lavoro, compito nel quale prendeva il sopravvento il ruolo del
padre.
Oggi la donna ha infranto lo stereotipo di “casa e chiesa”, ella è
inserita a pieno titolo nel mondo del lavoro, occupa anche posti
di responsabilità e lo dimostrano le donne ministro, magistrato,
imprenditrici e le tante donne vicine all’attuale ministro
Profumo nelle diverse direzioni centrali e regionali. Anche la
presenza di numerose donne al Ministero ha prodotto una diversa
tipologia e modalità di intervento nella lettura dei problemi e
nell’adozioni di specifiche strategie .
Le donne a scuola svolgono altresì un doppio lavoro da docenti in
classe e da mamme a casa
Sul tema della donna nella scuola il prossimo 28 marzo l’ Unione
cattolica dei Docenti (UCIIM) nel corso del convegno provinciale
che si terrà a Misterbianco al quale interverrà fra gli
altri relatori la prof.ssa Grazia Briulla della Facoltà di
Scienze Politiche e nell’occasione si vorrebbe dar voce agli
studenti ai quali in questi giorni sarà sottoposto un
questionario, quasi uno spazio espressivo per manifestare il
proprio punto di vista sul ruolo della donna nella scuola e
quindi nella società e nel lavoro.
Il concorso bandito dal Ministero sulla donna e sollecitato dal
Presidente della Repubblica costituisce un’altra positiva
occasione per gli studenti per promuovere una specifica
riflessione sul tema : “Il ruolo della Donna”.
Ai docenti è affidato il compito di stimolare un tale esercizio e
guidare gli studenti nell’esame della complessa realtà del fenomeno
sociale e culturale, così da produrre un positivo apprendimento, capace
di modificare il modo di pensare e di sentire l’universo femminile.
Gli elaborati dovranno pervenire entro il 15 febbraio 2012
all’Ufficio VII dell’USR Sicilia via Fattori 60 con l’indicazione: “ Concorso sul ruolo
della donna”
Per ulteriori informazioni la dott.ssa Rositani dell’Ufficio VII
della Direzione Regionale liliana.rositani@istruzione.it è
disponibile a fornire ulteriori informazioni.
Giuseppe
Adernò
g.aderno@alice.it
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