MIUR, incontro del 25 gennaio sui progetti di valutazione del personale e delle scuole: valorizza 2 e vales
Data: Sabato, 04 febbraio 2012 ore 13:32:19 CET
Argomento: Associazioni


La nostra Associazione, nel panorama delle Associazioni professionali, è alquanto anomala e rappresenta interessi generali, i consigli d’istituto, le necessità dell’utenza. È naturale che consideri positivamente l’individuazione di criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici. A questo proposito vogliamo far notare che sarebbe opportuno non valutare solo i presidi e i docenti, ma anche i DSGA e il personale ATA, perché un’istituzione scolastica funziona, solo se tutte le componenti mostrano qualità professionale. La valorizzazione dei docenti va proposta e condotta con molta attenzione. Per valutare un docente è indispensabile tener conto di almeno tre aspetti: i risultati differenziali delle prove di apprendimento dei suoi alunni, la “reputazione” presso i genitori e i colleghi e la qualità della sua didattica vista attraverso un minimo di osservazione sul campo. Sono più o meno i parametri che utilizza l’Ofsted inglese.
Siamo sorpresi del fatto che il MIUR assegni 200 comandi alle associazioni, in una realtà nella quale sono tagliati i posti di docenti e di personale ATA. Non perché riteniamo di dover criticare le associazioni professionali, (anche se ci sembra strano che il MIUR si adoperi per favorire soggetti che esercitano di continuo azioni di ostruzionismo sulle proposte più avanzate,) ma perché crediamo che il MIUR debba ricercare come interlocutori soggetti che lavorano nelle scuole e quindi ne conoscono i problemi, piuttosto che rappresentanti che dalle scuole sono ormai lontani da anni.
I punti di forza del progetto VALES sono da ricercare, per le scuole, nelle finalità generali, in particolare nella diffusione della cultura della valutazione esterna e della rendicontazione finalizzata al miglioramento del servizio. Naturalmente il fatto che ad essere valutate siano solo 200 scuole su 10.000, limita il senso della sperimentazione, anche perché il campione non appare rappresentativo, perché le peggiori scuole non aderiranno di certo al progetto.
Per quanto attiene all’area della dirigenza scolastica, d’interesse appare la valutazione relativa allo sviluppo delle innovazioni, all’attenzione alle famiglie e alla comunità sociale e alla collaborazione con soggetti istituzionali e culturali. Di particolare difficoltà si rileva una valutazione oggettiva sul coordinamento e la valorizzazione delle risorse umane, perché nessuna forma di autonomia è stata applicata in tal senso e la normativa sulle supplenze, sulle assemblee e scioperi, sull’arruolamento, sulla gestione complessa di 12 organi collegiali in ogni scuola, sul regime di supplenze, nomine, esoneri, permessi, comandi, sfugge completamente al controllo del dirigente scolastico, che spesso deve fare i conti con una normativa permissiva ed eccessivamente garantista che finisce per penalizzare la continuità del rapporto insegnamento-apprendimento.
I gravi vuoti di organici nel corpo ispettivo e negli USR, fanno fortemente dubitare che esistano le premesse per una seria valutazione dei dirigenti. Basti pensare che fino ad ora, nella maggioranza dei casi, i direttori generali degli USR hanno chiesto ai presidi di fissare da soli i propri obiettivi contrattuali e questo, a qualunque persona dotata di normale intelligenza, non può che apparire quanto meno insensato.
Il progetto Valorizza 2 si evidenzia interessante perché introduce una premialità concreta, perché stimola al confronto e prevede procedure di responsabilizzazione interne alle scuole interessate. Non è un caso che i sindacati, e le Associazioni collaterali avversino tale sperimentazione. La categoria dei docenti può divedersi genericamente in tre tipologie. Coloro che sono poco motivati e poco preparati, che avversano la valutazione perché sanno che ne uscirebbero in modo indecoroso. Coloro che sono esonerati, comandati, utilizzati, perché non riscontrano un interesse personale perché non sono coinvolti negli incentivi. Coloro che sono bravi insegnanti, e che vedono positivamente i processi di valutazione, proprio perché non hanno nulla da temere.
La posizione della FNASA è che si debbano riportare in classe e a scuola i 200 comandati delle associazioni, i 500 comandati dell’autonomia, i 1.200 esonerati sindacali e, con i risparmi ottenuti nominare 1.500 nuovi presidi e 400 nuovi ispettori per eliminare le reggenze nelle scuole e dare credibilità ai controlli di valutazione.
Il fatto che il MIUR continui a considerare propri interlocutori le prime due tipologie di docenti, che sono pregiudizialmente contrarie a ogni ipotesi valutativa, continua ad evidenziarsi come una sorta di masochistica tendenza, che ha già fatto perdere trenta anni di sviluppo alla scuola pubblica italiana. Il nostro punto di vista è che lo sviluppo della qualità delle scuole vada discusso con le scuole, e non con chi è portatore d’interessi particolari e dovrebbe interessarsi solo dell’applicazione del contratto di lavoro. Per quanto ci concerne la FNASA, inviterà le scuole associate ad aderire a entrambi i progetti.

Roberto Tripodi, robertotripodi@virgilio.it,3473904596
Presidente regionale ASASI
Consulente della V Comm. Legisl. A.R.S.







Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-247549.html