Formazione, sprechi docenti senza laurea e assunzioni pilotate. Il personale. Un esercito di oltre 10mila dipendenti assunti a tempo indeterminato.
Data: Venerdì, 03 febbraio 2012 ore 20:37:23 CET
Argomento: Rassegna stampa


A cominciare proprio dal più evidente: il 46% dei soggetti occupati nella Formazione in Italia lavora proprio in Sicilia, una cifra tre volte superiore alla sola Regione Lombardia. E la peculiarità dell'Isola, secondo la commissione, è la «rilevante quantità di personale con contratto a tempo indeterminato, con danno per l'elasticità del sistema, per cui la nostra struttura risulta troppo pesante».
Ma quanti sono i lavoratori impiegati negli enti di formazione siciliani? Il numero degli assunti a tempo indeterminato sfiora le 10mila unità. 7.227 sono gli operatori finanziati dal Piano regionale dell'offerta formativa (Prof), 1.835 sono gli addetti agli sportelli multifunzionali e un migliaio circa lavorano nel settore dell'Oif (l'Obbligo formativo).
Assunzioni selvagge che hanno raggiunto un picco negli anni compresi tra il 2000 e il 2008. In quel periodo, infatti, sono stati assunti a tempo indeterminato il 60% complessivo dei lavoratori.
E l'idea assai diffusa che l'ingresso in questi enti di formazione fosse controllato dalla politica è messa nero su bianco dalla commissione parlamentare: il reclutamento del personale, scrivono infatti i deputati «formalmente in capo agli enti e fondato su regole e filtri, facilmente aggirabili, ha consentito continue incursioni di settori della burocrazia e della politica sia a livello regionale sia a livello periferico». Ma non solo. Anche la "nascita" stessa degli enti sarebbe stata favorita da un atteggiamento della politica quantomeno "blando". Un esempio è quello del fenomeno dell'accreditamento «lacunoso ancorché provvisorio, e sostanzialmente funzionale all'allargamento della platea».
Allargamento che non fa certamente rima con "qualità". Almeno secondo il presidente della commissione Filippo Panarello che cita un esempio su tutti: «Già nel 2004 ci si era accorti del peso enorme del personale degli enti sul bilancio regionale. Così, si è pensato di trasferire 1.800 lavoratori nei cosiddetti sportelli multifunzionali, dove vigono regole un po' più flessibili. Però, invece di approfittarne per consentire un dimagrimento del numero dei dipendenti, si è proceduto a nuove assunzioni». Con una "controindicazione": «Mentre i lavoratori degli sportelli erano per la maggior parte laureati - continua Panarello - quelli assunti successivamente avevano titoli di studio inferiori».
E in effetti, due docenti su tre della Formazione siciliana non sono in possesso di laurea. Questo è un altro dei dati evidenziati dalla commissione: «Si tratta - si legge nella relazione - nel 59% dei casi di personale con diploma di scuola media superiore e nel 34% dei casi di persone col diploma di laurea».
Insomma, numeri per nulla confortanti. Mentre nel prossimo bilancio regionale il governo non ha previsto nemmeno un euro per finanziare la legge 24 del 1976, quella che finora ha "sostenuto" gli enti siciliani. E che saranno finanziati dal Fondo sociale europeo. «Occorre - spiega Salvatore Giuffrida, parlamentare Udc anche lui membro della commissione - una rivisitazione della legge 24/76 che sinora ha consentito al sistema della formazione di funzionare. Si devono, infatti, prevedere nuovi sistemi di accreditamento e di controllo sulla qualità del servizio erogato dagli enti, oltre ad uno snellimento della forza lavoro impegnata. Questo garantendo, comunque, l'occupazione di eventuali esuberi che sono vittime di un sistema sino ad ora mal gestito».
Ma la relazione, non basta. La politica, secondo il deputato regionale del Pid Toto Cordaro, dovrebbe intervenire presto e concretamente per affrontare i problemi di un comparto che coinvolge diecimila famiglie: «Più che soffermarsi sullo status quo della Formazione professionale, - attacca il parlamentare - sarebbe utile conoscere le determinazioni che il governo regionale intende assumere per far partire i corsi con il Fondo sociale europeo. Oltre 7000 addetti della formazione, tra gli enti storici, si trovano in gravi difficoltà per l'inerzia di Raffaele Lombardo rispetto all'avvio del Prof 2012».
«Regole e filtri facilmente aggirabili», «accreditamento lacunoso»

Il personale. Un esercito di oltre 10mila dipendenti assunti a tempo indeterminato. «Regole e filtri facilmente aggirabili», «accreditamento lacunoso»

Accursio Sabella
Palermo.

 

02/02/2012

Centorrino: «Il nuovo Prof finanziato con fondi europei»

Situazione grave, 10 mln per la Cassa integrazione
in deroga, ricorso al Fondo di Garanzia

Palermo. «La situazione è grave, ma il governo ha fatto e farà tanto». Questo il senso della nota diffusa dall'assessore regionale alla Formazione e all'Istruzione Mario Centorrino, in risposta alla relazione conclusiva della commissione parlamentare. «La Regione Siciliana e, in particolare, lo scrivente assessore, - spiega Centorrino - è impegnata in un profondo processo di rinnovamento del sistema regionale della formazione professionale anche allo scopo di rispondere alle sfide e alle esigenze del mondo delle imprese e del lavoro».
In particolare, per quanto riguarda la situazione dei lavoratori, molti dei quali finiti in esubero e in Cassa integrazione, Centorrino ha elencato gli interventi decisi dal governo per fronteggiare quella che appare sempre di più come una vera e propria emergenza sociale. Tra questi, i «dieci milioni di euro a valere su fondi nazionali per la concessione» della Cassa integrazione in deroga, le «misure di accompagnamento alla fuoriuscita per il personale in possesso dei requisiti minimi previsti per la quiescenza del settore», infine il «ricorso, in via sussidiaria ed integrativa, al Fondo di Garanzia del personale dipendente del settore della formazione, il cui ammontare stanziato nel 2011 (6 milioni di euro) è stato interamente utilizzato».
Ma una cosa è certa: dal 2012 si volta pagina. Il nuovo Prof verrà finanziato attraverso i fondi europei, attraverso un bando triennale che possa fornire maggiori garanzie ai lavoratori: «Le finalità del nuovo bando "Percorsi formativi per il rafforzamento dell'occupabilità e dell'adattabilità della forza lavoro siciliana" - scrive l'assessore - in linea con le innovazioni introdotte dalla programmazione del Fondo Sociale Europeo per il periodo 2007-2013, sono orientati a contribuire all'ammodernamento del sistema formativo regionale per il periodo 2012-2014, adottando metodologie di intervento che consentano una maggiore adeguatezza di approcci e di strategie formative ai bisogni dell'utenza e del sistema produttivo regionale».
Una rivoluzione che, secondo Centorrino, dovrebbe concorrere a ottenere diversi risultati: «innalzare i tassi di partecipazione al mercato del lavoro delle donne, dei giovani, dei lavoratori in stato di disoccupazione, delle persone prive di saperi e professionalità a rischio di marginalizzazione lavorativa e sociale; contrastare e prevenire la disoccupazione di lunga durata, con particolare riferimento ai lavoratori espulsi dai processi produttivi e a quelli delle fasce a più alto rischio di esclusione; rendere effettivo il diritto di ogni individuo in età lavorativa ad aggiornare le proprie competenze ed abilità professionali lungo tutto l'arco della vita, al fine di scongiurare rischi di obsolescenza professionale e di esclusione dal mondo produttivo».
Infine, per evitare la creazione di corsi inutili, il governo ha pensato alla creazione, attraverso una gara, di un Osservatorio per la Formazione «attraverso il quale sia costantemente rilevabile il bisogno formativo di ampie fasce della popolazione». La rivoluzione è partita, insomma. Ma c'è molto da fare.
Ac. Sab.

 

02/02/2012

Negli enti più impiegati che insegnanti. «Ruoli inutili»

Palermo. Più impiegati che docenti. Che problema c'è? Una delle caratteristiche di alcuni degli enti di formazione siciliana, stando alla relazione della commissione dell'Ars, è l'elevato numero di "amministrativi" rispetto ai professori. Un vero e proprio paradosso, fotografato dai numeri: un rapporto quasi paritario (45% i primi rispetto al 55% dei secondi). Insomma, per ogni docente, c'è almeno un impiegato di riferimento. Una condizione che non sembra sorprendere gli enti di formazione, via via sentiti nel corso della audizioni della Commissione parlamentare. Ma che invece ha fatto saltare sulla sedia i deputati. «I rappresentanti dell'Assofor - scrive la commissione - ammettono di avere un organico composto prevalentemente da amministrativi e non considerano una anomalia tale prevalenza di personale amministrativo». Simile la posizione espressa da un grosso ente come l'Aram, che attraverso il suo rappresentante in commissione, scrivono i deputati, «fa presente che in passato non era un obbligo mantenere un certo rapporto tra personale amministrativo e docente». Mentre arriva una parziale ammissione da parte dell'Ancol, che «riconosce che c'è sempre stata una sproporzione tra amministrativi e docenti». Una sproporzione che diventa invece una vera e propria scelta per un altro ente di Formazione, l'Eureka, dove la presenza di tanti impiegati è dovuta «all'intento di adeguare l'offerta formativa al mercato», e alla necessità di dotarsi di «una struttura snella dal punto di vista didattico». Tutto normale, secondo gli enti. Non secondo la Commissione, che invece «sospetta che ciò sia effetto di un diverso tipo di pressioni e abbia condotto al reclutamento di professionalità inutili, contribuendo alla crisi del sistema della formazione». In parole povere: se oggi la Formazione siciliana è in crisi, secondo i deputati, è anche perché gli enti hanno assunto migliaia di impiegati inutili.
Ac. Sab.







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