Dimensionamento. Verso le scuole rinnovate: “stare insieme e non solo accanto”
Data: Venerdì, 03 febbraio 2012 ore 09:17:04 CET
Argomento: Opinioni


Mentre si attende ancora il decreto definitivo del nuovo piano della scuola siciliana, dimensionata  secondo il criterio misto nazionale e regionale, che  riduce  di 146 il numero delle istituzioni scolastiche della Sicilia, apportando un notevole taglio di 124 scuole del primo settore, occorre cominciare a pensare a come saranno le nuove scuole “accorpate”, “aggregate”, “fuse”.
Già circolano voci allarmanti di docenti vicari, ex sindaci, ex presidi circa il destino delle scuole che saranno accorpate e qualcuno ha già cominciato a pensare come smantellare di arredi e strutture le scuole che saranno aggregate.
Pensando ai benefici che gli accorpamenti producono  si comincia a delineare il profilo di una scuola  rinnovata che  non dovrebbe aggregare con il trattino i nomi delle precedenti istituzioni, ma che dovrebbe assumere un nuovo nome ed una nuova identità.
Assegnare il nome ad una scuola significa tracciare un percorso culturale che si leghi nel personaggio  con il nome scelto e valorizzarne alcune specifiche peculiarità.
Gli attuali nomi, nel rispetto della tradizione culturale  e del “titolare” della scuola,  è bene che vengano conservati come nomi specifici dei rispettivi plessi.
Il nuovo istituto che nasce  non dovrebbe aggregare i pezzi o i “cocci”  di due realtà a volte differenti  se non contrastanti, ma aprirsi ad un nuovo progetto di scuola “complessa”  che, ricca di un maggior numero di studenti e di personale, ottimizzando le risorse che tale beneficio apporta,   si riorganizza con metodologie rinnovate e  con uno spirito di scuola nuova, capace di crescere e di svilupparsi.
Una particolare attenzione va riservata al nuovo ufficio di segreteria che aggrega le risorse esistenti  e si proietta ad una più efficiente organizzazione del lavoro, sempre più complesso che viene oggi richiesto alle segreterie scolastiche.
Se i due plessi, come accade in provincia, aggregano scuole di comuni diversi, è opportuno che venga garantita la presenza stabile o  per fasce orarie  di un assistente amministrativo nella sede distaccata, anche ai fini di un effettivo collegamento  tra i plessi e le innumerevoli emergenze del quotidiano scolastico.
I moderni strumenti di comunicazione informatica favoriscono una interazione a distanza  ed un positivo lavoro di cooperazione tra i plessi ed anche la didattica ne potrà avere positivi benefici, mettendo insieme le peculiarità dei docenti  che confluiscono nel nuovo istituto aggregato.
Il nuovo istituto che nasce dal piano di dimensionamento dovrebbe costituire  il modello di scuola rinnovata per il primo settore nell’organizzazione di istituto  comprensivo, mettendo in atto uno specifico “curricolo verticale”  che impegna i docenti a progettare la vita scolastica in un’ottica di positiva e graduale crescita, mediante lo sviluppo delle competenze; per il secondo settore una scuola secondaria di secondo grado che valorizza i diversi indirizzi e le tipologie di scelte degli studenti  in  una positiva azione orientativa e formativa. Le risorse aggiuntive che potranno emergere dall’aggregazione di potenziale capitale umano di personale, oltre che di benefici economici, daranno sostegno allo sviluppo di una scuola rinnovata.
Il compito del futuro dirigente, anche se viene riconfermato quello della scuola con un maggior numero di studenti, sarà certamente non facile e non può limitarsi a mettere soltanto “accanto” le due realtà, bensì  a costruire un nuovo percorso “insieme”, operando una nuova accoglienza, senza diritti di primogenitura o di privilegi che mortificano sul nascere lo spirito della nuova comunità scolastica,  proiettata ad un nuovo cammino di risveglio e di ripresa verso una sempre maggiore qualità del servizio scolastico.

Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it






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