Scienze della Formazione: gli studenti battono la Gelmini
Data: Giovedì, 02 febbraio 2012 ore 21:46:12 CET
Argomento: Rassegna stampa


L’Aquila, 2 feb 2012 – I 750 aspiranti docenti dell’infanzia e della primaria iscritti a Scienze della Formazione all'Aquila esultano. Finalmente possono tornare a sperare nell’insegnamento. La Camera dei Deputati ha approvato il decreto millproroghe, all’interno del quale è inserito un emendamento – a firma del gruppo Pd in commissione Cultura – che consente di fare un passo indietro rispetto a quanto stabilito dal decreto 44 della riforma dell’Università dell’ex ministro Mariastella Gelmini. Il decreto del 2008 escludeva gli iscritti agli anni successivi al 2007 nelle facoltà di Scienze della Formazione di tutt’Italia, di entrare nelle graduatorie a esaurimento. Il bacino dal quale le scuole dell’infanzia e le elementari attingono per prendere i loro insegnanti.

La laurea in Scienze della Formazione consente d’insegnare nella scuola dell’infanzia e alle elementari e abilita al sostegno. Il precedente governo decise di chiudere anche le Gae, pur mantenendo attivo il corso di abilitazione di Scienze della formazione e dunque la possibilità di iscriversi. «Una contraddizione», hanno sempre denunciato gli studenti, «una presa in giro, perché alla fine del nostro percorso non possiamo comunque iscriverci alle graduatorie».

Ora 23mila studenti in Italia possono rientrare nelle Gae, anche se il testo del milleproroghe deve passare al vaglio del Senato, probabilmente tra il 14 e il 17 febbraio. Ma dovrebbe essere un passaggio solo formale. Di questi ventimila studenti, 750 sono gli iscritti all’Aquila. L’emendamento del Pd ha come primo firmatario il deputato Pd Tonino Russo. Ma gli studenti, o meglio, le studentesse (sono quasi tutte donne le iscritte a Scienze della Formazione), ci tengono a sottolineare che la vittoria ottenuta è «frutto delle nostre battaglie e di una macchina organizzativa che ha cercato di coinvolgere politici, cittadini e persino il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, con dei video messaggi».

«Siamo scesi più volte in piazza all’Aquila, a Roma e in tutt’Italia, abbiamo organizzato manifestazioni in tante città, fra cui la settimana del Flash mob», spiega Romina Venditti, referente del coordinamento aquilano per l’inserimento in Gae, «per protestare contro il decreto Gelmini che ci escludeva dalla possibilità d’insegnare. Sono nati poi tanti coordinamenti locali e un coordinamento nazionale per difendere il nostro diritto. La vittoria è il frutto di un lavoro collettivo. Tutti insieme abbiamo cercato le strade per farci ascoltare, anche a livello politico, locale e nazionale».

«Studentesse agguerrite sono riuscite nel loro intento», aggiunge la Venditti. Una battaglia combattuta anche attraverso il web, Facebook in particolare. «Il web è stato un eccezionale strumento per organizzare e unire studentesse di tutto il Paese».

«Circa quanto sta avvenendo sui vari gruppi di precari e non», aggiunge la referente del coordinamento locale, «siamo ovviamente a conoscenza dell'opposizione di alcune minoranze che, per ragioni differenti cercano di ostacolare il nostro inserimento. Chi per timore di essere superati in graduatoria dai nuovi inseriti, chi per paura di perdere le supplenze sul sostegno poiché privo della dovuta abilitazione, chi per promuovere il proprio sistema di reclutamento». 

Lunedì, intanto, arriverà all’Aquila il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, per la cerimonia d’inaugurazione dell’anno accademico. E le studentesse di Scienze della Formazione si stanno già organizzando per incontrarlo e chiedergli di farsi garante dell’approvazione finale dell’emendamento al Senato.

M. Gianf. da www.ilcapoluogo.com





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