Accantonamenti e giurisdizione, chi la conta giusta?
Data: Giovedì, 02 febbraio 2012 ore 10:27:43 CET Argomento: Opinioni
Inserimenti
a pettine e accantonamenti, si intensifica il caos e s’inaspriscono le
polemiche dopo la sentenza del Tar Lazio che s’è spogliata, come
ampiamente previsto, del difetto di giurisdizione sulla questione. E
mentre i sindacati tradizionali sembrano disinteressarsi di una
questione che coinvolge un buon numero di docenti precari rimasti nel
limbo di una vivace vertenza, prosegue il botta e risposta tra l’Anief,
che canta vittoria per una sentenza che sembra invece negativa e il
senatore Mario Pittoni, che vede nel pronunciamento solo effetti non
positivi per gli interessati che a questo punto confidano in una
schiarita. Con un comunicato diffuso nei giorni scorsi l’associazione
Anief aveva ammesso che “il Tar Lazio si priva della
giurisdizione” ma aveva precisato che il tribunale amministrativo
“salva gli effetti processuali e sostanziali (ordinanze cautelari e
commissariali) se il ricorso sarà riproposto al giudice del lavoro
entro tre mesi, quando sarà emesso un giudizio che dovrà tenere contro
della sentenza del giudice delle leggi in subiecta materia”. Aveva
inoltre aggiunto che “tutti i ricorsi oggetto delle decisioni
prese il 24 gennaio 2012 dai giudici del Tar Lazio, saranno depositati
nei prossimi giorni presso il giudice ordinario su istanza dei
ricorrenti che sono stati già convocati per la firma del mandato da
parte dei legali Anief individuati nel territorio”.
Non si fa attendere il capogruppo Lega Nord in Commissione Istruzione
del Senato, già noto per aver cercato inutilmente di impedire con vari
progetti di legge l’inserimento a pettine di tanti docenti che invece
si sono poi avvalsi del diritto al trasferimento di provincia
riconosciuto loro anche dalla Consulta. Un successo che non ha
coinvolto però i tanti colleghi rimasti nel guado giudiziario dei posti
accantonati. “Come da noi a suo tempo preannunciato – spiega Pittoni –
il Tar del Lazio ha finalmente dichiarato il difetto di giurisdizione
del Giudice amministrativo sulle graduatorie degli insegnanti precari.
E attenzione che sui posti accantonati, le cose non stanno affatto nei
termini dell’ultimo comunicato dell’Anief, che pretenderebbe
l’immediato inserimento in ruolo dei suoi ricorrenti”. Peraltro, i
posti accantonati secondo Pittoni sarebbero “meno di 1.500 per meno di
500 ricorrenti, per cui più di 1.000 posti saranno in ogni caso
assegnati sulle vecchie liste”. Pittoni ammette che “al momento restano
ferme le misure cautelari assunte dal Tar”, ma aggiunge che “come
prevede l’art. 11 comma 7 del D.Lgs.vo 156/2010, che l’associazione si
guarda bene dal citare, gli interessati ne devono chiedere conferma
entro 30 giorni al Giudice ordinario che sceglieranno di adire”. Ne
consegue che, sempre stando al parere di Pittoni “se le riassunzioni
interverranno nei 90 giorni cui fa riferimento l’Anief, le misure
cautelari assunte dal Tar perderanno i loro effetti”. Resta inoltre da
vedere, insiste il senatore, “se e quali statuizioni il Giudice
ordinario riterrà di assumere, visto che altro è l’inserimento in
graduatoria disposto con riserva dal Tar per il tramite del Commissario
ad acta, altro è disporre l’immissione in ruolo del singolo”. E di
conferimento di supplenze, “neanche parlarne – insiste Pittoni - visto
che le graduatorie 2009/2011 hanno ormai cessato di produrre effetti”.
Sempre in riferimento all’ultimo comunicato dell’Anief, sottolinea
Pittoni che “la circostanza per cui, in pedissequa applicazione
dell’art.11 comma 2 del Codice del processo amministrativo, il Tar ha
fatto salvi gli effetti sostanziali e processuali della domanda è
scarsamente significativa, poiché questi ultimi sono essenzialmente da
ricollegare all’impugnativa del D.M. e delle graduatorie. Gli
interessati, se riterranno di riassumere i giudizi innanzi al Giudice
ordinario, certamente non sono destinati a trarre alcun giovamento
dall’annullamento della norma del D.M. concernente le modalità di
formazione delle graduatorie”. Sempre a voler ammettere, conclude
l’esponente della Lega, “che il giudice ordinario intenda occuparsi del
predetto provvedimento piuttosto che dei provvedimenti che ne sono
seguiti, ossia graduatorie e immissioni in ruolo o supplenze”. Le prese
di posizione sugli accantonamenti si inseriscono a pieno titolo nel
caos che sta per sconvolgere per l’ennesima volta le graduatorie
cosiddette a esaurimento, in via di riapertura per far posto ad altri
23.000 abilitati che vantano diritti di vario genere. Anche i prof
appartenenti alle categorie protette, i riservisti, stanno premendo per
far valere fin da subito le riserve riconosciute in epoca successiva
alla chiusura delle liste.
Vincenzo
Brancatisano
vi.bra@fastwebnet.it
|
|