Sindacati, secco no al piano di ridimensionamento
Data: Mercoledì, 25 gennaio 2012 ore 17:45:34 CET Argomento: Sindacati
Ieri i
segretari regionali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals –
Confsal e Gilda Unams hanno incontrato, a Trieste, i rappresentanti dei
Gruppi consiliari del Consiglio regionale per illustrare la posizione
dei sindacati in merito al piano di dimensionamento della rete
scolastica del Friuli Venezia Giulia per l’anno scolastico 2012/2013,
piano proposto dagli Enti Locali alla Regione che lo ha approvato il 23
gennaio scorso.
A questo proposito, le segreterie regionali esprimono forte contrariet
sia per aver saputo, in occasione della riunione, che il piano era gi
stato approvato dalla Giunta regionale prima dell’incontro con i
rappresentanti dei Gruppi consiliari, sia perché i rilievi che il 9
gennaio scorso le segreterie regionali avevano evidenziato
all’Assessore Molinaro non sono stati accolti, tant’ che, salvo
modifiche non rilevanti, il piano presentato allora dall’Assessore ai
sindacati e quello approvato successivamente dalla Giunta sono
identici.
Nella riunione con i
Consiglieri regionali le organizzazioni sindacali hanno criticato con
forza il piano di dimensionamento presentato dai Comuni e dalle
Province alla Regione. La contrariet di Flc Cgil, Cisl Scuola,
Uil Scuola, Snals - Confsal e Gilda Unams si fonda sul fatto che, in
numerosi casi, gli istituti comprensivi previsti dal piano superano,
anche di molto, il limite generale di 1000 alunni stabilito a livello
nazionale come requisito per l’autonomia scolastica, ed anche quello di
1200 previsto dalla delibera sui piani di dimensionamento approvata a
settembre dalla Giunta regionale. In particolare ben sette istituti
comprensivi della provincia di Udine e quattro di quella di Pordenone
superano i 1200 allievi, raggiungendo anche i 1800, il tutto aggravato
dal fatto che alcune scuole hanno pi di 10 sedi o plessi. Colpisce il
fatto che alcuni Comuni delle province di Udine e Pordenone, sulla base
di fini politici non comprensibili, abbiano fatto delle scelte in
contrasto con gli “indirizzi e criteri” indicati dalla Regione e tali
da determinare una serie di ricadute negative sulle scuole. Infatti, a
giudizio delle OO.SS., il piano tale da determinare un’ulteriore
perdita di personale docente, in quanto le classi potrebbero diminuire
per effetto della concentrazione delle istituzioni scolastiche, e ATA,
a causa dell’applicazione di parametri nazionali di calcolo che, in
particolare per i collaboratori scolastici, sono costruiti sui
parametri di 1200 alunni e di 11 plessi. Una riduzione di personale
che, aggiungendosi a quella subita negli anni scorsi dal sistema
scolastico della regione, comprometter il funzionamento e la gestione
delle scuole, la qualit dell’offerta formativa e render pi
difficile la vigilanza e la sorve-glianza degli alunni, soprattutto
nella scuola dell’infanzia e primaria.
Al termine dell’incontro le OO.SS. regionali, lamentato il mancato
accoglimento dei loro rilievi da parte dei soggetti politici competenti
a definire la rete scolastica, hanno chiesto ai rappresentanti dei
Gruppi consiliari del Consiglio regionale di assumere le iniziative che
riterranno opportune, affinché la Giunta regionale riesami e modifichi
il piano di dimensionamento nell’ottica della salvaguardia della qualit
del sistema scolastico regionale. (AGENPARL)
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