Occupazione al Venturi di Modena, 5 in condotta agli studenti. I genitori fanno ricorso
Data: Domenica, 22 gennaio 2012 ore 19:47:51 CET
Argomento: Rassegna stampa


Nove studenti, individuati dai professori come i promotori delle occupazioni dello scorso autunno e come coloro che hanno causato danni materiali alla scuola, sono stati puniti con il 5 in condotta delle pagelle di fine trimestre. Tre genitori di questi ragazzi hanno deciso di opporsi a questa decisione dei docenti, portando avanti un ricorso, appellandosi a questioni formali con le quali queste sanzioni erano state adottate. Una situazione per certi versi surreale.  
       L'OCCUPAZIONE – I fatti risalgono all'occupazione della scuola d'arte modenese dal 28 novembre al 4 dicembre, periodo di grande subbuglio non solo nella nostra provincia, ma un po in tutto il paese, con il movimento degli “indignati” e con una serie di occupazioni e manifestazione. Durante quella settimana la scuola ha subito danni materiali per oltre mille euro e i ragazzi – poi puniti dal 5 in condotta - hanno sottratto documenti, registri, un pc portatile e hanno manomesso l'impianto telefonico della scuola di via Servi.
 
LA PUNIZIONE – I consigli di classe riuniti hanno deciso di sanzionare gli studenti protagonisti di quei giorni di caos e danneggiamenti, optando per il 5 in condotta nei “pagellini” del primo trimestre dell'anno, oltre a decretare per i 9 studenti una decina di giorni di sospensione con frequenza obbligatoria e l'esclusione dalle gite per l'anno scolastico in corso.
 
I RICORSI – Alcune famiglie dei giovani indisciplinati hanno ben pensato di appellarsi agli avvocati, contro la decisione dei docenti. Con piccoli cavilli formali i genitori, convinti della buona condotta dei rispettivi figli, stanno infatti cercando di far cambiare idea ai professori del Venturi. Persino al Cgil è scesa in campo, esprimendo solidarietà agli studenti sanzionati, ingiustamente secondo il sindacato che sostiene la necessità di “difendere la scuola pubblica, rigettando il modello Gelmini”.
 
Ecco allora che si comprende bene la vignetta, che ritrae un mondo rivoltato, in cui regna incontrastata la parola “deresponsabilizzazione”. Lo stesso Eugenio Sponzilli, preside dell'Istituto Venturi, ha voluto sottolineare come l'atteggiamento dei genitori che hanno fatto ricorso non corrisponda ad un atto di corretta educazione. Vi è una grossa differenza tra il legittimo diritto ad esprimere le proprie oppinioni da una parte– anche attraverso manifestazioni dure come quelle intraprese da alcuni studenti o dai gruppi antagonisti radicati nell'ambiente scolastico modenese – e dall'altra parte il danneggiamento delle istituzioni e la lesione dei diritti altrui. La scelta ferma e competente dei docenti del Venturi rischia di essere rovesciata a favore di un'indulgenza priva di significato, con buona pace della buona educazione, fine primo di una famiglia e di una scuola che possano realmente definirsi tali.            (da http://www.ilsitodimodena.it/)

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