Mangiameli (Università di Catania):in occasione del 27 gennaio intitolare una via a Nunzio Di Francesco nella sua Linguaglossa (CT)
Data: Domenica, 15 gennaio 2012 ore 16:17:10 CET Argomento: Redazione
Alla c. attenzione del Sindaco di Linguaglossa, dott.ssa Rosa Maria
Vecchio
Dell’Assessore Nino Di Francesco
Nella imminenza della
ricorrenza del 27 gennaio (apertura dei cancelli di Auschwitz) il
pensiero di molti di noi va a Nunzio Di Francesco, scomparso lo scorso
luglio 2011. Nunzio era stato deportato a Mauthausen ed era il naturale
punto di riferimento di ogni manifestazione che avesse a che fare con
la tragedia della deportazione e dello sterminio degli indesiderabili
(antifascisti, partigiani, ebrei, slavi, zingari, pacifisti, Testimoni
di Geova, criminali comuni, omosessuali) che i nazisti avevano
organizzato su scala industriale nel corso della seconda guerra
mondiale. Di tutto ciò Nunzio era un testimone attendibile e autorevole
poiché il suo percorso era cominciato dall’adesione alla Resistenza
partigiana in Piemonte; era stato dunque pienamente cosciente della
posta in gioco.
Questa sua lucidità aveva ancora mostrato dopo la liberazione
ritornando alla vita civile, con un impegno continuo e instancabile.
Aveva scritto e pubblicato un importante libro di memorie sulla lotta
partigiana e sulla deportazione (Il costo della libertà), si rendeva
sempre disponibile per qualsiasi incontro con studenti, insegnanti
quanti altri: circoli, parrocchie, gruppi di amici, volessero conoscere
la sua vivida testimonianza della deportazione, avviare assieme la
riflessione sui pericoli di degenerazione della vita democratica, sulle
tentazioni autoritarie e totalitarie del recente passato; sulla
seduzione che ancora queste aberranti teorie e pratiche di
sopraffazione esercitano su alcuni, rifugio comodo davanti alle sfide
della modernità, davanti all’incontro tra popoli diversi che questo
nostro mondo ci propone, davanti alle incertezze delle crisi
economiche. Esattamente come era avvento negli anni trenta con la forte
ventata di razzismo e intolleranza che il nazismo aveva portato alle
più tragiche conseguenze.
Vorremmo ora, nell’imminenza di questa ricorrenza così importante per
la nostra vita civile e per la prospettiva di un futuro pacifico e
democratico, dedicare a Nunzio un pensiero grato, e indicare il valore
della sua testimonianza, resa ancora più preziosa dalla sua assenza.
Ci rivolgiamo a quanti lo hanno conosciuto, ascoltato, seguito nelle
innumerevoli manifestazioni e indichiamo due possibili modi per
ricordarlo
1) Al Sindaco e agli Amministratori di Lingualossa, la sua città, alle
scuole della città, proponiamo di organizzare una cerimonia per avviare
le pratiche necessarie alla intitolazione di una via cittadina. Il
rilievo nazionale e internazionale di Nunzio come combattente della
Resistenza europea, come autore di un libro che aiuta a capire quella
immane tragedia, il suo costante impegno a titolo personale e nelle
diverse organizzazioni che lo hanno visto dirigente appassionato (ANPI,
ANED, ISSICO), ne fanno un personaggio meritevole a nostro parere di
una immediata attenzione da parte delle Istituzioni.
2) La traccia più importante lasciata da Nunzio è il suo libro Il costo
della libertà. Nunzio teneva moltissimo a questo libro e lo diffondeva
in tutte le occasioni. Sarebbe opportuno acquistarne aun congruo numero
di copie per inviarlo alla autorità locali e regionali in modo da
appoggiare la richiesta di intitolazione della via. Sarebbe anche
opportuno fare pressioni presso l’Editore Bonanno di Acireale perché ne
curi una più capillare distribuzione, come avviene per i libri
importanti sul tema della deportazione. (In qualità di curatore del
libro tengo a precisare che da una simile operazione non percepisco
nulla, come non ho mai percepito nulla in passato).
So che in molte altre realtà si stanno organizzando momenti di ricordo
dedicati a Nunzio Di Francesco, sarà opportuno avere un quadro di
queste testimonianze per appoggiare la richiesta di intitolazione della
via.
Grato per quanto vorrà fare Le invio i più cordiali saluti,
prof. Rosario
Mangiameli
mangiame@unict.it
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