Rossi Doria: un anno in meno tra i banchi. Come in Usa. Ghizzoni (Pd), su riduzione percorso studio serve cautela. Puglisi (Pd), giusto ridurre percorso istruzione a 12 anni
Data: Giovedì, 12 gennaio 2012 ore 20:05:52 CET Argomento: Rassegna stampa
Un anno in meno tra
i banchi per gli studenti italiani. E' ' l'ipotesi lanciata dal
sottosegretario all'Istruzione, Marco Rossi Doria, in un intervento sul
suo blog dal titolo ''Attese possibili''.
Non so ancora, scrive, ''se le cose che da tempo ho in testa potranno
entrare in tale orizzonte. Ma e' bene nominarle''. E tra queste c'e'
quella di ''riformare i percorsi scolastici in modo che- dalla prima
elementare al diploma- durino in tutto non oltre 12 anni. In modo da
far coincidere la maggiore eta' e la fine della scuola, come nei grandi
paesi europei, in Usa, in India, Cina e Brasile''. Ma
non solo. Rossi Doria parla di ''fornire le scuole di un organico
stabile, che ridia ossigeno a un minimo di effettiva autonomia: docenti
per le ore ordinarie, docenti per i bisogni educativi speciali, docenti
in organico, stabilizzato, per coprire la maggior parte delle supplenze
e al contempo per assicurare un po' di risorse per affrontare le
criticita', promuovere novita', consolidare risultati; favorire
sinergie tra un po' di soldi pubblici e soggetti privati per svecchiare
il patrimonio dell'edilizia scolastica: creare le prime scuole davvero
sicure, eco-sostenibili e funzionali, dismettere quelle completamente
insicure o per le quali paghiamo costosi affitti''.
E ancora: ''Riunire le voci di bilancio, semplificare procedure,
facilitare spese sensate e responsabili da parte delle scuole; far
entrare un po' di docenti precari e anche, al contempo, un po' di
ragazze e ragazzi che vogliono insegnare, per concorso, come dice la
Costituzione: tot posti veri e tot vincitori, senza ulteriori
graduatorie; assicurare per tutti- vecchi e nuovi entrati a scuola- una
stabilita' di sede, che serve ai ragazzi come il pane: almeno per tre
anni di seguito noi docenti dobbiamo evitare i trasferimenti''.
Infine, ''una ripresa degli scatti di anzianita' e creare dei primi
prototipi di scuola con il mandato e le risorse per combattere davvero
la dispersione scolastica nelle aree piu' povere''. Forse, conclude,
''non sono attese semplici da realizzare, ma sono possibili''. (ASCA)
SCUOLA: Ghizzoni (Pd), su
riduzione percorso studio serve cautela
(AGENPARL) - Roma, 12 gen - “Sono molti gli obiettivi sull'istruzione
che l'Europa indica e che l'Italia disattende da troppo tempo: tra
questi, per citare solo quelli più urgenti, che consentirebbero la
necessaria valorizzazione del capitale umano, l'azzeramento della
dispersione scolastica, l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita,
l'aumento del numero dei diplomati e una maggiore attenzione alle
discipline scientifiche. Su questi punti - dopo il disinteresse dei tre
anni precedenti - occorre ora investire con convinzione e senso
strategico. E' vero anche che l'Europa indica un percorso scolastico
piú breve, di un anno, rispetto al nostro: un obiettivo da affrontare
con la cautela imposta da un contesto sottoposto allo choc degli
assurdi tagli del governo precedente. Su tutto ciò occorre portare
avanti una seria riflessione, coinvolgendo e rendendo protagonista il
mondo della scuola: stupiscono quindi le indiscrezioni odierne, tanto
più che di tutto ciò il ministro Profumo non ha parlato durante la
recente audizione in commissione”. Lo dichiara la capogruppo del Pd
nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni.
Puglisi (Pd), giusto ridurre
percorso istruzione a 12 anni
(ASCA) - ''Se fossero vere le indiscrezioni di stampa che circolano in
queste ore, riteniamo che sarebbe giusto ridurre il percorso di
istruzione a 12 anni per permettere ai ragazzi e alle ragazze italiane
di non dover scontare un anno di ritardo rispetto ai propri coetanei
europei, ma chiediamo al Ministro di discutere questo obiettivo
coinvolgendo in modo ampio tutto il mondo della scuola e il
Parlamento''. Lo afferma, in una nota, Francesca Puglisi, responsabile
Scuola del Pd.
E soprattutto, aggiunge, ''chiediamo che il taglio di un anno di
istruzione non si traduca in un taglio degli organici per fare cassa,
ma che il personale venga utilizzato per eliminare le classi pollaio,
per ampliare l'organico per rispondere ai bisogni dell'offerta
formativa delle scuole autonome e restituire il tempo tagliato dal
precedente governo alla primaria e alla secondaria di primo grado,
incrementando anche le attivita' di laboratorio e di lotta alla
dispersione scolastica''.
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