In libreria: “La letteratura e il sacro. L’universo poetico (Ottocento e prima parte del Novecento)” di Francesco Tosto
Data: Mercoledì, 11 gennaio 2012 ore 06:58:25 CET
Argomento: Recensioni


F. D. Tosto, La letteratura e il sacro. L’universo poetico (Ottocento e prima parte del Novecento), vol. II, ESI, Napoli 2011
          Il volume II del progetto La letteratura e il sacro è interamente dedicato alla poesia dell’Ottocento e della prima parte del Novecento. Il curatore –Francesco Diego Tosto- ha raccolto e introdotto una miscellanea di saggi orientati a documentare la presenza forte e variegata del sacro nei versi dei poeti italiani. Partendo dalla religiosità di Monti, Foscolo, Manzoni, Leopardi fino a giungere a Pascoli, D’Annunzio, Ungaretti, Quasimodo e Montale, l’opera tende a mostrare il valore della poesia nella sua funzione temporale ed universale, civile e “religiosa”. Essa, per la sua natura questionante, indaga l’inviolabile, alle origini del sacro, ai confini tra realtà e mistero, e ritrova credenti e non credenti nella comune condivisione dello stupore, della domanda e dell’incontro.       
Sia l’ombra dell’infinito in Carducci che l’escatologia popolare presente nei versi di Belli, sia l’inquieta ironia  crepuscolare e futurista che la percezione del malessere esistenziale di Rebora, o il viaggio terrestre e celeste di Luzi, sono tutte testimonianze dell’impegno del poeta in direzione dei temi radicali anche in tempi di erosione delle certezze relazionali e scientifiche. Il volume, con un’ottima prefazione di P. Gibellini, si propone -tra scandalo e profezia, tra timore e speranza, tra inquietudine e pace- come percorso dialettico verso un nuovo umanesimo, un nuovo desiderio, verso una visione antropologica della letteratura che rincorra il senso della vita e trovi pace nella ricerca. Il testo si conclude, oltre che con un’aggiornata bibliografia su temi e personaggi, con una rubrica, intitolata Piccolo Zibaldone, contenente convegni, profili di poeti, antologie di poesia religiosa, varie pubblicazioni e spunti di riflessione, al fine di attestare un incessante processo dinamico della letteratura “religiosa” italiana, spesso ridimensionata da pregiudizi improduttivi e poco valorizzata nel suo ruolo di esigente scandaglio spirituale.




F. D. Tosto, La letteratura e il sacro. L’universo poetico (Dalla seconda metà del Novecento ai nostri giorni), vol. III, ESI, Napoli 2011, euro 40

          Il volume III del progetto La letteratura e il sacro, prefato da G. Langella, continua il percorso intrapreso nel precedente volume, soffermandosi ampiamente sulla poesia italiana dalla seconda metà del Novecento fino all’epoca odierna. Si trova in esso una consistente raccolta di studi relativi ai maggiori rappresentanti della poesia contemporanea, da Pasolini a Caproni, da Turoldo a Luzi fino agli esiti più significativi della lirica odierna, integrati ancor di più da ricche pagine, note bibliografiche e spunti di ricerca presenti nel Piccolo Zibaldone. Molti i temi trattati in linea con la religiosità del poetare:dall’impurità estetica come perdita del sacro in Pasolini alla risposta etico-laica di Sereni all’inquieto andare dell’uomo; dalla poesia come “cruento atto esistenziale” in Cattafi alla poesia dell’anima e dello spirito in Betocchi; e ancora, dalla felicità respirabile dei versi della Guidacci all’oltraggio della parola insito nella poetica di Zanzotto. Non manca certamente nel variegato panorama la sensibilità religiosa di poetesse come E. Bono, A. Merini e C. Campo in un crescendo via via sempre più vicino ai nostri giorni, a testimonianza di una voce poetica presente e umanizzatrice della cultura materialistica e tecnologica (esemplari in tal senso le esperienze poetiche di Penna, Gatto, Bertolucci, Fortini, Erba, Raboni, Cristini, Giudici, Bigongiari). Il ruolo della poesia, in sintesi, è un atto di intelligenza e di amore, che si oppone all’oblio del sacro e si impone come anelito verso la speranza di reinventare e dare un senso alla vita umana. In tale direzione, il volume intende restituire al sapere umanistico quella centralità che deteneva, di certo non meno decisiva di quella delle scienze. Se le “umane lettere” sembrano al giorno d’oggi assopite, di contro esistono tanti uomini ancora disposti a scommettere su una nuova stagione poetica, fedele all’illustre passato e persuasa di poter sempre infondere all’umanità un respiro generoso e vitale.

F. D. Tosto, La letteratura e il sacro. Storia-Fonti-Metodi (secc. XIX-XX), vol I, ESI, Napoli 2009, euro 41.00

          Il volume, prefato da G. Barberi Squarotti, si propone in un serrato confronto tra letteratura e sacro di verificare la dimensione “religiosa” presente nel panorama letterario italiano dell’Ottocento e del Novecento e di legittimarne il significato non come finalità ma come ricerca di senso e interrogazione dell’io. La “religiosità” di un’opera non è, pertanto, un criterio riconducibile necessariamente ad una integralità di fede ma consiste nella verifica delle ragioni spirituali dell’esistenza in essa espresse. L’autore, dopo una sistematica esposizione del dibattito sorto intorno alla questione negli ultimi due secoli e soprattutto nel XIX e oltre, affronta una serie di problematiche, ancora oggi aperte, non con l’intento di giungere ad una loro definizione ma di proporle all’attenzione in una prospettiva critica e non confessionale: il rapporto tra letteratura e domande radicali; la querelle intorno alla poesia religiosa; l’ispirazione biblica nelle opere letterarie; il possibile dialogo tra teologia e letteratura; la definizione di una letteratura “cristiana” e “cattolica”; l’esistenza di una cristologia e di una mariologia letterarie; lo spazio e il ruolo del sacerdozio nell’ambito della scrittura artistica.  Chiudono il manuale corpose bibliografie sulle singole questioni, un’interessante intervista a Mario Luzi e alcuni approfondimenti sulla relazione esistente tra storia e forme letterarie “religiose” (G. Barberi Squarotti), tra lettere e a-teologia (M. Naro), sulla Bibbia come “Grande Codice” (B. Salvarani), sul rapporto tra scrittore-lettore nella società contemporanea (D. Claudio) e sulla poesia come strumento di ricerca di senso (G. Ladolfi).  In conclusione, l’intimo nesso tra letteratura e sacro tende a valorizzare la scienza del cuore umano, la purezza che si esprime in parole e gesti artistici, il peso della coscienza e dell’antropologia sulla storia. Ne scaturisce una rinnovata considerazione della letteratura come deposito esistenziale, sapienza, thesaurus  contro l’afasia e l’agnosia del mondo contemporaneo.

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