Di Pietro, Profumo ripristini posti tagliati da Gelmini
Data: Mercoledė, 11 gennaio 2012 ore 00:10:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


"Noi lo abbiamo gia' detto: non prendiamo niente a scatola chiusa, neanche dal governo Monti", assicura Antonio Di Pietro che chiarisce: "Non ci fermiamo alle dichiarazioni d'intenti ma vogliamo leggere i provvedimenti nel merito. Per questo, dopo aver ascoltato piu' volte Profumo, ho controllato direttamente il suo operato sulla scuola. Il ministro continua a dire che non puo' cambiare nulla del passato e che puo' solo fare qualche correzione. Ma soprattutto su scuola e universita', la continuita' significa complicita' di una politica profondamente sbagliata". "Oggi - prosegue - Profumo promette un concorso per 12.000 insegnanti, ma la scuola, grazie all'ex ministro Gelmini, ne ha persi 90.000.              
        Inoltre, bandire un concorso per sottoporre a un ennesima selezione professionisti laureati o pluri-laureati, specializzati e gia' selezionati attraverso procedure concorsuali, e' un illogica assurdita'. Da anni seguo le vicende dei lavoratori precari della scuola e so bene che non sono precari per loro demerito, ma proprio perche' il precedente governo ha scelto di tagliare circa 90.000 cattedre in tre anni. Con la deprecabile conseguenza di gettare in mezzo ad una strada, dopo anni di sfruttamento, chi ha legittimamente maturato il diritto a un lavoro stabile, e di dequalificare la scuola italiana". "Ancora una volta, si tenta di vendere ai giovani un illusione e si vogliono penalizzare e precarizzare i lavoratori", dice ancora il leader Idv. "Per questo - spiega - ho presentato un'interrogazione parlamentare nella quale si chiedono chiarimenti e interventi immediati. Certo, i risultati drammatici della gestione Tremonti-Gelmini sono sotto gli occhi di tutti: riduzione dei diritti e delle opportunita' per gli studenti, a partire dal sostegno ai disabili, per arrivare al tempo pieno e alle borse di studio; classi pollaio, diminuzione dell orario scolastico per tutti, dall infanzia alle superiori, si eliminano i laboratori, diminuiscono le ore di materie fondamentali come l'italiano". "Non si puo' pensare di riaprire il reclutamento nella scuola rimanendo legati alla sola copertura del turnover, per altro ridotto dall'innalzamento dell'eta' pensionabile. Soprattutto - conclude - non si puo' non tenere conto della necessita' di rimediare ai guasti della Gelmini. Insomma, bisogna assumere nella scuola nuovo personale e, per farlo, occorre investire ed elaborare un piano che consenta di eliminare il precariato, garantendo alla scuola italiana le risorse di cui ha bisogno. Ricordiamoci che investire nell'istruzione e nella cultura significa garantire un futuro e una speranza di crescita a questo Paese".      (AGI)

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