Svenare la scuola pubblica e prendersene un merito
Data: Lunedì, 09 gennaio 2012 ore 19:04:20 CET
Argomento: Redazione


Voglio ricordare come il TAR del Lazio con sentenza 3251 depositata il 14 aprile 2011 ha ritenuto che il ministero dell’Istruzione, prima di disporre la determinazione degli organici, avrebbe dovuto seguire la procedura indicata dall’art. 22 della legge 448/2001 che prevede la previa consultazione delle Commissioni parlamentari, anziché avvalersi, come avvenuto, delle successive indicazioni contenute nell’art. 64 della legge 133/2008 sulla razionalizzazione del sistema di istruzione. Con questa sentenza il Tar del Lazio ha dichiarato di fatto illegittimi i tagli degli organici delle scuole attuati dal 2009 ad oggi, e contemporaneamente ha evidenziato le dimenticanze delle più elementari regole da seguire. In questo caso la regola, che secondo il Tar è stata violata, prevede il fatto che si deve consultare le commissioni parlamentari prima di prendere decisioni così radicali che tanto incidono sul sistema scolastico nazionale. Infatti tali decisioni politiche hanno piegato le gambe della scuola pubblica, creando elevati disagi didattici e organizzativi. La maggior parte degli insegnanti urla nelle riviste specializzate, nel web, nei convegni e nelle televisioni che la loro  formazione culturale e didattica rende inaccettabili i presupposti esclusivamente finanziari della "riforma" gelminiana, che appare, ai loro occhi, un pretesto per contrabbandare la riduzione della spesa. Tutto ciò riduce la scuola a mera azienda, privandola della sua funzione essenziale, che deve essere quella della  formazione di cittadini liberi, critici, creativi e responsabili. Oggi leggo dalle pagine di AetnaNet  le affermazioni di parte dell’On Francesco Maria Giro, eletto alla Camera dei Deputati nelle liste del Popolo della Libertà nella circoscrizione Lazio 1, dove si elogia l’operato dell’ex Ministro Gelmini, capace con i suoi tagli di dare credibilità al sistema scuola. Alle affermazioni dell’On Giro aggiungo le mie, rivolgendomi a tutti gli insegnanti e  presidi che con sacrifici, tenacia e professionalità hanno dato più del possibile, per arginare le carenze organizzative, dovute ai pantagruelici tagli che hanno svenato, prosciugato e a volte umiliato intere comunità territoriali.

Aldo Domenico Ficara
aldodomenicoficara@alice.it





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