Il ruolo della donna ieri e oggi
Data: Lunedì, 09 gennaio 2012 ore 14:38:27 CET
Argomento: Redazione


Che il Medioevo sia stato un periodo storico che va dalla caduta dell'impero romano d'Occidente (476 d.C.) fino alla scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo (1492) è un fatto storico. Ricordando che per fatto storico “res gestae” si fa riferimento alle imprese compiute o storiche, mentre per “historia rerum gestarum” si intende la narrazione o storiografia. Compito della storia è la ricostruzione scientifica dello sviluppo concatenato dei fatti, in base a precisi reperti e documenti, mentre compito della storiografia è la narrazione e l’esposizione dei fatti, dopo che sono stati scientificamente ricostruiti. La storia è scienza non soltanto per le analogie tra essa e qualsiasi altra scienza, ma anche dal punto di vista della moderna epistemologia, perché come accettabilmente ha definito uno storico G. Salvemini “ è scienza ogni sforzo tendente ad accertare i fatti e i rapporti che li collegano” (G. Salvemini, Storia e scienza, Firenze 1948, p. 2).
Ritornando alla contestualizzazione del Medioevo, è un dato certo che gli storici abbiano voluto collocarlo in questo arco di tempo di mille anni, anni pregni di significato e di valore per il secolo successivo. Stranamente la cultura moderna non ama soffermarsi in modo obiettivo sui singoli accadimenti storici o sui vari fenomeni culturali e religiosi che caratterizzarono questa età di mezzo. E anche nelle nostre scuole sempre più finisce per diventare una breve parentesi tra la Classicità e il Rinascimento. Il Medioevo è stato per lungo tempo definito un millennio di barbarie e la definizione di medievale uguale a retrivo, primitivo, arcaico è stata per secoli una definizione semplicistica oltre che un luogo comune! D’altronde come potremmo definire retrivo o barbarico il sistema della corte feudale nella quale fa parte il mondo dei cavalieri e il loro codice comportamentale nei confronti delle donne, che nella poesia del XII secolo si chiama, appunto, amor cortese? E’ vero che ogni evento storico, per essere meglio compreso, deve essere contestualizzato nella realtà in cui avviene il fatto storico, ma è altrettanto vero che il Medioevo, grazie alla reinterpretazione storica e al dibattito storiografico, si è conquistato il merito di essere stato un periodo fiorente …
Medioevo, quindi, come preludio di un’attenzione nuova verso l’umanità con i propri ideali e le virtù dell’epoca. Il Medioevo ci ricorda lo splendore delle cattedrali che hanno punteggiato l'intera Europa di fari luminosi per la loro bellezza. Per Régine Pernoud, storica e autrice di libri sul Medioevo, il Medioevo è stata l'unica epoca di sottosviluppo che ci abbia lasciato delle cattedrali. Nel suo celebre libro dal titolo La donna al tempo delle cattedrali, l’autrice Pernoud sottolinea l’importanza della figura femminile nel mondo medievale, che si afferma con caratteri di autonomia e di potere in vari ambiti: nella cultura, nella religione, nella politica, nella vita sociale. E attraverso una folla di esempi, che riporta nel libro, di donne reali non si lascia sfuggire nessun aspetto delle attività femminili nel corso del periodo feudale e medievale: dall’amministrazione dei beni al commercio, dal campo del pensiero a quello della letteratura e anche della politica. Dichiara la Pernoud che “Ci si è sempre compiaciuti di riconoscere alla donna un certo senso della realtà concreta. Non potrebbe essere qualificata a discernere i provvedimenti da prendere per migliorare la vita quotidiana, mostrandosi vigile nei confronti di un ambiente che si evolve? La qualità della vita, la bellezza del mondo, o, per dirlo in una parola, la sopravvivenza del pianeta, non potrebbero dipendere anche dalle donne, o diciamolo pure, anzitutto dalle donne? In quanti campi la donna si potrebbe manifestare efficacemente, a cominciare da quelli che attengono al rispetto della persona (ossia, per ciascuno di noi, al rispetto dell’altro), all’educazione e al bene dell’infanzia! […] ma tutto ciò richiede evidentemente uno sforzo d’invenzione, di attenzione per il proprio tempo”.
Oggi cosa è cambiato del ruolo della donna nella società? Il 2011 è stato un anno di riconoscimenti al genio femminile: ricordiamo il premio Nobel 2011 che è stato conferito a tre leader donne africane, il cui lavoro è stato inteso come impegno “umanitario” di tutte le donne. E poi in America, nel 2011, si sono affermate tre donne nel settore dell’editoria, che hanno saputo rilanciare il settore, innovandolo e aggiornandone i linguaggi. Si aggiunge ancora l’evento della primavera araba avvenuta nel 2011 nei paesi del Maghreb, ha visto protagoniste donne che hanno partecipato alle rivolte, rivendicano il loro diritto di uguaglianza! Dall’Iran alla Russia passando per l’Europa fino in America, quella che finora è stata chiamata “la metà del cielo” può ormai essere definita maggioranza. […]. Tutto questo significa che, al di là di ogni nozione romantica dello sviluppo di genere, le donne sono oggi  quella parte di società più in movimento dentro la globalizzazione (dalla Stampa del 9/01/2012)
E’ proprio un fatto storico: Oggi il ruolo delle donne nella società si è evoluto insieme ad usanze e costumi. Ma come dice Régine Pernould il ruolo della donna è necessario che continui ad essere rispettato in quella che è “la convinzione che ci si afferma solo creando, che è la differenza dell’essere creatrice".

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