Ricerca del lavoro, in Italia meglio tramite conoscenze
Data: Domenica, 08 gennaio 2012 ore 08:31:03 CET Argomento: Rassegna stampa
In Italia oltre due
persone su tre in cerca di lavoro si affidano a un intermediario che
può essere un parente o anche un sindacato. A certificare la modalità
tutta italiana per la caccia all’impiego è Eurostat nel rapporto
“Methods used for seeking work”, secondo dati aggiornati al secondo
trimestre del 2011. Nella Penisola chi bussa alle porte di amici,
parenti o sindacati è, infatti, pari al 76,9%, una quota superiore alla
media dell'area euro (68,9%), a quella dell'Unione europea nel
complesso (69,1%) e soprattutto circa doppia a confronto con quella di
Paesi come Germania (40,2%), Belgio (36,8%), Finlandia (34,8%). Peggio
nel Vecchio continente fa la Grecia (92,2%), ma pure di Irlanda e
Spagna. ANNUNCI DI LAVORO. Nell'Unione europea, inoltre, si fa
molta pubblicità del proprio curriculum, del proprio percorso di studi,
(68,8% Ue 17 e 71,5% Ue 27), una modalità che viene anche seguita in
Italia ma con una percentuale inferiore (63,9%), tra le più basse, in
particolare a confronto con Irlanda e Slovenia, dove quello che
Eurostat definisce come lo “Study advertisement” è praticato da più di
nove persone su dieci in cerca di lavoro. L'Italia risulta anche tra i
Paesi che meno fanno affidamento agli annunci di lavoro che compaiono
sulla stampa o sul web, con solo il 31,4% che si rende disponibile a
una precisa prestazione o risponde a un'offerta di impiego. Insomma,
gli italiani credono poco nei contatti a distanza e privilegiano di
gran lunga gli approcci diretti e informali.
CENTRI PER L’IMPIEGO. Relativamente alla quota di coloro che si
rivolgono ad operatori istituzionali, come i centri pubblici per
l'impiego (31,9%), l'Italia è penultima nell'eurozona, alle spalle solo
di Cipro, con una forte distanza dalla Germania (82,8%). Un discorso
simile vale per i centri privati di impiego, come possono essere le
agenzie del lavoro. In generale, in tutta Europa chi contatta soggetti
privati per essere assunto è una minoranza, ma in Italia la fetta è
ancora più risicata (18,0%). Tornado alle preferenze degli italiani, la
seconda via scelta per trovare un'occupazione consiste nel chiedere
direttamente al datore di lavoro, sempre secondo le tabelle di Eurostat
oltre sei persone su dieci in cerca si rivolge al principale. Molto
probabilmente si tratta di una modalità favorita dalla struttura
produttiva del Paese, con tantissime piccole e medie aziende, dove,
quindi, è più facile entrare in rapporto con i “capi”.
(da http://www.tg1.rai.it)
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