Da un mediocre docente, di scarsa cultura e di spirito taccagno, non può venir fuori che un pessimo dirigente
Data: Venerdì, 06 gennaio 2012 ore 20:43:03 CET
Argomento: Redazione


Nuccio PalumboSe non è da escludere  che un ottimo  insegnante,  assurto con ‘regolare’ concorso,  all’onore, e onere,  della  dirigenza scolastica, possa,  metamorfizzandosi  in questo  ruolo,  produrre,  nell’esercizio pratico della sua nuova funzione,  risultati, ancorché  onesti e decorosi, non proprio esaltanti , né adeguati all’altezza della sua  pregressa reputazione,  come docente,  rivelandosi , – il neo ‘convertito’- , inizialmente, forse anche  caratterialmente, magari poco forgiato nell’ affrontare, condividere e  gestire  all’uopo un certo tipo di  burocratico e formale potere di apparato, nonché i cavilli normativi  inerenti alle responsabilità dirigenziali ; certo è, invece,  ed acclarato, che da un mediocre docente, di scarsa cultura e di spirito taccagno,  non può venir  fuori , in ogni caso, già in partenza, che un pessimo dirigente,( ancorché, regolarmente  e giuridicamente promosso e dichiarato idoneo  al ruolo e alla funzione, di cui sopra),  un dirigente  scolastico  che cercherà di mascherare la sua  consustanziale modestia culturale  e il suo inconsistente carisma con l’atteggiamento  provocatorio proprio del presuntuoso saccente  ed arrogante, e tronfio di sé .
Per questo, sarà un dirigente autoritario, ma solo per difetto di verace autorevolezza , e prevaricatore,  ma solo per eccesso di  narcisistica supponenza! Naturalmente, non ho strumenti  per la  dimostrazione scientifica di questo mio convincimento di base ; ma  può -credo-  bastare per la comprensione del fenomeno la semplice esperienza  sul campo . Comunque, tra le due tipologie, preferisco la prima , che certamente è suscettibile di miglioramento nel tempo. La seconda figura di dirigente, è una vera e propria  lue per chi la deve subire!
Per un docente, incappare in  un uomo di tale ‘stampa’,  è una vera  iattura, considerato che per una siffatta tipologia dirigenziale,  presuntuosa e ignorante, non c’è speranza di redenzione, perché la persona nella fattispecie  interessata al comando, si crede,  come investita di un potere assoluto, in sé e per sé perfetta,  e immune da ogni umana debolezza o deficienza ! Si sente come un Dio! E ama il culto  acritico e cieco della propria personalità! Non ama essere contraddetto!  La qualcosa , può provocare danni e tensioni all’interno della scuola inimmaginabili, sia a livello dei rapporti interpersonali tra docenti e dirigente, sia a livello del lavoro didattico-educativo e formativo che riguarda l’intera comunità educante. La scuola – sia ben chiaro-  è un campo di forze sinergiche, non è proprietà assoluta di nessuno , né tantomeno del Dirigente di turno; essa  è , al contrario,  di tutti,  e per tutti quelli che vi operano dentro  giornalmente con intelligenza e passione;  essa  è,  soprattutto, espressione della vita e della  cultura, che  si fa viva e propositiva , pur nella distinzione dei ruoli e delle funzioni di ciascuno, solo attraverso  il confronto e  lo scambio libero delle idee e il rispetto reciproco;  operosa palestra  dove s’impara tutti, docenti e discenti, con umiltà, ad esercitare la mente e il cuore al bello al giusto e al vero con spirito critico e   tollerante delle diversità , nonché  a ri-conoscere i doveri e a reclamare i diritti  inalienabili della ‘persona’ nell’ osservanza  scrupolosa delle regole della democrazia proprie dello Stato  costituzionale!
  E questo sa  solo un uomo di buona  cultura che  si trova ad essere “anche “ un buon dirigente!


Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com






Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-246945.html