Profumo: elisir di giovinezza e svecchiamento della scuola
Data: Venerdì, 06 gennaio 2012 ore 07:35:15 CET
Argomento: Redazione


Leggendo le dichiarazioni del Ministro Profumo ed i buoni auspici per il rilancio della scuola  che dovrà essere ringiovanita, aperta i concorsi per giovani docenti, proiettata verso una innovativa didattica multimediale ci si proietta verso un mondo incantato come quello di Mary Poppins  che insieme ad altre favole della  Walt Disney hanno allietato le serate  televisive durante le vacanze natalizie.
L’annunciato concorso di 12.500 posti  è un “raggio di sole nel cuor della notte”, e i tanti giovani laureati vedono aprirsi uno spiraglio di speranza per realizzare il sogno e la vocazione ad insegnare.
I prossimi corsi abilitanti pensati come  “tirocinio formativo attivo” consentiranno ad alcuni docenti precari ad entrare tra le righe dei docenti ordinari, mettendo a posto le carte e speriamo non solo quelle formali del titolo di abilitazione, ma bensì di uno rinnovato approccio didattico e relazionale nei confronti del gruppo classe.
Ben vengano le proposte di svecchiamento della classe docente che nei tre ordini di scuola oscilla dai 49,3 ai 52,1 come età media  del personale in servizio. Oggi tale operazione risulta indispensabile per rivitalizzare la vita della scuola e rispondere alle rinnovare esigenze degli studenti , nativo digitali, e proiettati verso i nuovi alfabeti e i nuovi linguaggi, che tanti docenti non conoscono e non intendono conoscere e comprendere.
Le prospettive rosee di speranza vengono  però offuscate dalla nera falce delle norme che regolano la permanenza in servizio e l’età della pensione.
Pur comprendendo le ragioni di riduzione di spesa  e la necessità di aumentare il periodo lavorativo, al fine di avere  un maggiore fondo per i pensionati, occorre precisare che non tutte le professioni sono equiparabili e quindi soggette alle medesime norme.
Lavorare a scuola non corrisponde ad un  comune lavoro di ufficio o di fabbrica  e pertanto è necessario che si trovino delle differenziazioni nelle previsioni dell’età pensionabile.
E’ certamente inopportuno il criterio dell’obbligatorietà che costringe coloro che non vogliono a stare a scuola e a riportare sugli studenti la fatica ed il disagio di fare cose non volute  e di conseguenza fatte meno bene , perché prive della carica di entusiasmo partecipativo e di coinvolgimento.
Si andrà incontro ad anni nei quali la stanchezza  e  la sofferenza di dover stare a scuola per forza produrrà così tanti danni che occorrerà un altro decennio per  compensare i danni che tale operazione produrrà tra gli studenti..
Occorre mantenere in servizio soltanto i docenti che lo desiderano e che dimostrano di essere attivi e dinamici, che sanno stare con i ragazzi,  che non si lamentano degli incontri funzionali alla progettazioni efficace dell’azione didattica e sono disponibili ad un rivitalizzato aggiornamento metodologico e didattico.
Certe cariatidi abbelliscono i propilei greci, ma non  sono funzionali alla scuola viva, attiva e dinamica che la società di oggi richiede.
La presenza di una docente di 60 anni nella scuola dell’infanzia e primaria , specie quando è piena di acciacchi e con  frequenti disturbi di salute oltre ai diritti della Legge 104, certamente non favorisce lo sviluppo armonico e dinamico dei bambini, i quali oltre a fare i compiti devono anche giocare, sviluppare lo schema corporeo e relazionale e avviarsi all’uso delle nuove tecnologie informatiche.
La classe statica e immobile da libro Cuore non corrisponde alle attese della società di oggi che chiede alla scuola non solo la trasmissione del sapere ma lo sviluppo di specifiche competenze da mettere subito in atto nelle piccolo cose di scuola, per prepararsi al futuro.
Se il Ministro con le sue competenze progettistiche riesce ad infondere nella scuola italiana insieme al nuovo “profumo” anche delle gocce di elisir che facciano ringiovanire i docenti anziani e mantenere sempre giovani e vitali i docenti di ruolo, passerà alla storia come il messaggero dell’eterna giovinezza e gli auguriamo che possa realizzare questo traguardo.


Fioretto
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